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Mollo tutto e vado via

Mollo tutto e vado via

A cura di Michelangelo Pasini

Se non ami la Thailandia... hai tu un problema!

La Thailandia è meta di turismo di massa da decenni. Forse proprio per questo molti viaggiatori snob hanno iniziato a criticarla, additandola come "finta", eccessivamente "costruita a misura di turista". Ma la verità è che se non ti piace, questo paese l'hai capito poco.

Si fa presto a dire Thailandia, una delle mete turistiche per eccellenza, contemporaneamente amata da famiglie e vacanzieri e odiata dai backpacker più intransigenti perché diventata, a loro dire, troppo frequentata. D’altronde 35 milioni, e oltre, di turisti all’anno non sono uno scherzo. Ma spesso chi la critica lo fa più per partito preso e pregiudizio che per altro. Chi non ama la Thailandia c’è stato probabilmente troppo poco tempo per apprezzarla o è andato nei posti sbagliati. Chi è alla ricerca di spiagge deserte non può lamentarsi che a Phuket o Pattaya non ne trova, quando è noto a tutti quanto da sempre siano eccessivamente visitate. Chi vuole perdersi tra le risaie, passando da un villaggetto all’altro farebbe bene a stare lontano da isole come Koh Samui e compagnia, che offrono tutt’altro.

A coloro che - io non vado in Thailandia perché ci vanno tutti - o ancora - preferisco andare in Paraguay perché almeno lì incontro pochi italiani - rispondiamo che la Thailandia è così frequentata perché ha di tutto un po'. Ci si troveranno benissimo ricchi, giovani, anziani, famiglie, gruppi di amici in cerca di notti sfrenate, backpacker squattrinati, esploratori…

Se la Thailandia si è fatta amare da voi è forse perchè non le avete dato la possibilità di farsi conoscere.

Mare e spiagge: il paese è diventato famoso per il suo mare, per le sue spiagge deserte e isole da sogno, con una vegetazione che si getta direttamente in acqua, creando paesaggi da cartolina. E indovinate un po’? Quello che avete visto in milioni di foto è… esattamente come l’avete visto. Tutto ciò nelle pubblicità delle agenzie viaggio può sembrarvi finto ma invece è incredibilmente reale. Quelle che nei film sembrano location da sogno cercate col lanternino saranno quotidianamente davanti ai vostri occhi. Certo, alcune spiagge non saranno deserte come ve le immaginate. Altre saranno addirittura invase da migliaia di turisti. Altre deturpate dai rifiuti. Ma anche nelle isole più frequentate, anche alle Phi Phi Islands o a Koh Samui c’è qualcosa per gli amanti della solitudine e del mare incontaminato. Ma se avete paura di affittare un motorino, guidare per qualche chilometro su strade a saliscendi sotto il sole, beh, forse fareste meglio a non lamentarvi di essere in mezzo a tanta ressa. Perché quella ressa contribuite voi a crearla.

Zone rurali: nell’immaginario collettivo il sud-est asiatico è rappresentato da contadini ricurvi, con tanto di cappelli a punta, che lavorano nelle risaie. Paesaggi incontaminati dove buoi stanchi tirano aratri di legno scassati. Ormai per vedere queste immagini bisogna andare in Vietnam, in Myanmar o in Cambogia, perché la Thailandia si è trasformata e sputtanata a tal punto da non offrire più niente di tutto ciò. Vero, vero. Quasi. Perché basta uscire per qualche chilometro dalle zone più frequentate, da quelle che ormai hanno abbandonato la vita agricola per buttarsi sul business del turismo per ritrovare quei paesaggi. Provare a gironzolare per l'Isan (nord-est del paese) per credere.

Cibo: se non mangiate negli stand di street-food, se non vi lasciate andare ai sapori più complessi, se odiate il piccante, se non ordinate in menù non in inglese, se avete provato solo quei quattro ristoranti pseudo-chic nei dintorni di Maya Bay non parlate di cibo in Thailandia. Se vi concedete di uscire dalle trappole turistiche, di visitare i mercati, provare cibi dei quali non riuscite a pronunciare il nome e perchè no, ad ordinare una zuppa di riso e pollo la mattina (colazione molto popolare in Thailandia), invece di ostinarvi a cercare un cappuccino anche su un'isola tropicale allora forse avrete un ottimo ricordo di questi sapori tanto diversi quanto intriganti dai nostri. E magari anche voi pederete le staffe anche voi davanti al solito furbo che: “sì, ma i cappelletti sono più buoni!".

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Templi: anche quando si parla di templi il paese offre pane per i denti di tutti. Chi arriva in Asia per la prima volta non può che restare a bocca aperta sin dal primo giorno quando a Bangkok (non volete fare una tappa nella capitale? Male, molto male: si veda qualche punto più avanti) si troverà al cospetto del Wat Arun, che svetta orgoglioso e scintillante sulle rive del Chao Phraya. Chi di sud-est asiatico ne ha già masticato tanto può andare alla ricerca di qualcosa di più nascosto e particolare. Come alcuni templi scavati nella roccia, in cui Buddha giganti fanno da guardiani, scoperti quasi per caso durante una giornata in motorino nei dintorni di Chumpon, Thailandia centrale.

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Nightlife: sì, c'è anche chi viene in Thailandia per le sue leggendarie feste, per lasciarsi andare a notti di trasgressione. Nelle isole più conosciute, le tanto temute Phuket, Pattaya, Phi Phi, Koh Tao (abbiamo anche scritto un approfondimento sulla vita notturna di Koh Tao) e Koh Samui anche i giovani più scatenati avranno di che godere. Bar e pub aperti tutta la notte, discoteche e club dove si balla fino a dopo l'alba, party in spiaggia (mai sentito parlare di Full Moon Party?) che sembrano non finire mai. Non sarà Ibiza, ma la Thailandia accontenterà anche chi è fissato con questo tipo di divertimento.

Confort: il paese ha surclassato altri a livello turistico perché i suoi abitanti hanno capito che chi va in vacanza vuole stare bene. Non parliamo di lusso, ma parliamo di servizi: in Thailandia gli autobus funzionano, sono frequenti e comodi, gli hotel e ostelli (anche quelli più economici) sono pulitissimi, la wifi funziona anche nella baracca più rabberciata sulla strada (mentre a Forlì quando un locale offre la connessione gratuita la pubblicizza come un servizio esclusivo), nei supermercati troverete ogni cosa che desiderate... insomma, a livello di comodità non rimpiangerete casa vostra. Per questo la Thailandia non spaventa il turista meno esperto: qui ci si può vivere mesi, anni, perché godrete di tutti i pro dell'Asia, senza però incappare in gran parte dei suoi contro.
Prendete un amico o un parente che ha poca confidenza con l'estero e portatelo da queste parti: non crederà ai propri occhi.  

Bangkok: “A Bangkok non fermarti neanche un giorno: è solo traffico, smog e cemento”. “Sono arrivata a Bangkok ma non sono neanche uscita dall'aeroporto: ho subito preso un nuovo volo per andare sulle isole”. Questi i commenti di gran parte delle persone che odiano la capitale thailandese nonostante ci abbiano passato, ad andare bene, un paio di giorni. Vivetevela Bangkok e scoprirete un città che alla modernità unisce quartieri popolari, che ad atmosfere cyberpunk alterna mercati tradizionali, dove puoi mangiare con un euro in un ristoranti sulla strada e allo stesso tempo (provare a) prenotare in locali stellati. Puoi passare una notte a bere birra ghiacciata su uno sgabello di plastica in un parcheggio degli autobus in mezzo a thailandesi in festa o bere un incredibile cocktail all'ultimo piano di un grattacielo con una vista mozzafiato. Puoi dedicarti alla cultura, ai musei, ai templi e allo shopping più sfrenato. Il tutto senza spendere le cifre di una Milano, Londra, Parigi o New York.

Prezzi: avete presente quegli articoli che si trovano navigando su internet che recitano “I paesi dove vivere con meno di 400 euro al mese?”. In tutti questi, tra gli altri, c'è citata la Thailandia. Certo ci sono posti molto, molto più economici, ma poi bisogna tornare al punto “Confort” di questo elenco. Non è solo una questione di prezzi, ma di rapporto tra questi e la qualità della vita. Forse ad un primissimo approccio col paese vi sembrerà impossibile vivere con certe cifre, soprattutto se frequentate le isole più affollate dove i prezzi lievitano inevitabilmente. Ma, ancora una volta, se provate a grattare sotto quella patina di lusso e coccole riservate ai turisti troverete un paese estremamente economico, in cui davvero pensare di poter vivere per un tempo più o meno indefinito. Qualche esempio? Pranzo per due a tre euro. Cinque chilometri in taxi a due euro. Quattrocento chilometri in treno a meno di tre euro.

Natura: imperiosa, strabordante. Gran parte delle isole sono immense e intricate giungle in cui l'uomo ha costruito, a fatica, un paio di strade e diverse attività commerciali. Ma a comandare è sempre lei, la natura. Alla sera ci mettiamo sulla veranda della nostra casa, completamente immersa in un freschissimo palmeto, ad ascoltare i suoni di animali che non riusciamo a riconoscere. L'altro giorno, mentre mangiavamo un ottimo pad thai, ci è passato davanti un camioncino pieno di noci di cocco fino a tracimare; appese sul retro due scimmie giganti, evidentemente ammaestrate per aiutare i raccoglitori nel loro lavoro quotidiano. Poi ci sono anche gli inconvenienti: quello di ritrovarsi una tarantola gigante dentro l'armadio, all'ordine del giorno. Ma è un piccolo prezzo da pagare se si vuole vivere dentro tutta questa giungla, foresta, verde.

Varietà: quest'ultimo punto è un po' il riassunto di tutti i precedenti e parla di come la Thailandia offra divertimento, attrazioni, cose interessanti indipendentemente dall'età, dal sesso o dagli interessi delle persone. Se siete ricchi vi godrete resort di lusso bevendo costosi cocktail a bordo piscina. Se viaggiate con budget ridotti il vostro ostello da dieci euro (in due!) a notte sarà confortevole, spazioso e divertente. Se amate i pesci e la barriera corallina avrete di che godere. Il nord del paese offre montagne incontaminate a chi preferisce sfiancarsi in lunghi trekking. Storia e cultura li troverete negli immensi complessi di templi, come quello celeberrimo di Ayutthaya. Ora vi scriviamo da Thung Wua Laen Beach, un paesino sperduto a sud della capitale, frequentato da moltri stranieri ultra sessantenni che hanno scelto di vivere al caldo tutto l'anno, leggere un libro in spiaggia, limitare i costi e mangiar sano.
Ancora una volta: la Thailandia sa farsi amare, dovete solo darle un'occasione e soprattutto osare un po'. Non ve ne pentirete.

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