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Mollo tutto e vado via

Mollo tutto e vado via

A cura di Michelangelo Pasini

Sri Lanka: nel paese delle creature selvagge

Una natura straripante che, una volta tanto, vince sull'uomo: il racconto dell'incontro con elefanti, scimmie, coccodrilli, cervi, serpenti, bufali, varani...

Abbiamo passato l'ultimo mese in Sri Lanka, paese in cui i turisti arrivano per godere di spiagge da sogno e mare cristallino con grandi onde che appassionano i surfisti, per visitare parchi naturali durante lunghi safari, i coloratissimi templi buddhisti e induisti, diversi antichi siti archeologici e gustare un panorama gastronomico ricco e decisamente abbordabile anche per il palato occidentale.

Anche noi abbiamo apprezzato tutto questo, ma anche qualcosa di più. Qualcosa di cui ci avevano parlato ma che non potevamo pensare fosse così vicino, presente, importante. Stiamo parlando degli animali selvatici. O meglio della prossimità di questi con gli uomini e dell'interazione quotidiana che i cingalesi hanno con queste creature. Ogni città, cittadina e villaggio dello Sri Lanka è letteralmente circondata da una natura strabordante, che conquista ogni centimetro che l'uomo non abbia coperto di cemento.

Perché possiate farvi un'idea di ciò di cui stiamo parlando stiliamo un semplice elenco degli animali che in 30 giorni abbiamo visto, senza partecipare ad alcun tipo di safari né entrare in alcun parco naturale. Sarebbe a dire, quelli che ci hanno attraversato la strada.

Elefante: sposandoci da una cittadina all'altra con i famigerati tuk-tuk (LINK) appena fuori dal centro abitato ecco comparire qualche bestione che gioca in una pozza d'acqua per tentare di rinfrescarsi. Elefanti nei templi, elefanti su spiagge incontaminate che fanno compagnia ai surfisti che sfidano le onde di Elephant Rock, una delle baie famose indovinate per quale motivo?

Coccodrilli: arriviamo ad Arugam Bay (costa est) due giorni dopo che un coccodrillo aveva attaccato e ucciso un surfista, reo di essersi appartato per andare in bagno nella laguna che dista non più di dieci metri da uno degli spot famosi per il surf in zona. Ovunque cartelli: prestate attenzione ai coccodrilli. In presenza di bacini idrici o fiumi mai allontanarsi dalla strada principale, il rischio di fare la fine del malcapitato surfista è alto. Un giorno scendiamo da un autobus in una zona un po' appartata e dall'altra parte del fosso, a meno di dieci metri da noi un coccodrillo enorme a bocca aperta, squadra un'Elisa impietrita.

Varani: sono in motorino, mi sto dirigendo verso un sito archeologico con enormi Buddha scolpiti nella roccia e un gigantesco esemplare di Varano, lungo almeno 2 metri, mi attraversa la strada. Freno, spaventato, con il freno anteriore e cado sulla ghiaia. Varano 1 – Michelangelo 0.

Cervi: intontiti da dieci ore di autobus notturno con aria condizionata sparata a palla, luci che non accennano a spegnersi e musica che esce dalle casse a volumi inauditi, alle 6 di mattina arriviamo a Trincomalee, nel nord del paese. La prima cosa che vediamo sono 4 elegantissimi cervi fuori da un locale in cui viene servita la colazione. Aspettano avanzi di cibo. Cervi in una stazione degli autobus: sogno o son desto?

Cinghiali (o facoceri?): durante un'assolata salita verso un tempio buddhista arroccato su una gigantesca roccia sentiamo un pesante calpestio tra i cespugli al nostro fianco. Il rumore era troppo forte per essere un cane, uno scoiattolo, una scimmia: pochi metri dopo, quando il verde si dirada, vediamo un cinghiale scappare nella direzione opposta alla nostra. O era un facocero? O che altro? Non lo sappiamo ma era grande, scuro e decisamente spaventoso.

Balene: queste ce le siamo andate a cercare. Avete presente quelle località famose per gli avvistamenti di balene e delfini, ma in cui il povero turista è sempre nella giornata sfortunata e di questi splendidi animali marini non vede neanche l'ombra? Ieri abbiamo visto 200 delfini e 15 balene recita il proprietario della barchetta rabberciata che ci avrebbe portato in mare aperto l'indomani. Promesse da marinaio, pensiamo, ma già che siamo qui tanto vale provare. Sveglia prima dell'alba per essere al largo già alle sei di mattina. Due ore a battere in lungo e in largo la zona di fronte a Trincomalee, nel nord est dello Sri Lanka, ma di balene e delfini neanche l'ombra. Improvvisamente, appena prima di riprendere la strada di casa, il nostro skipper cambia direzione repentinamente e dà sfogo a tutti i cavalli del suo motore: ha visto qualcosa! In breve ci ritroviamo con la gigantesca pinna di una balena a non più di 5-6 metri dai nostri occhi increduli: è la prima di un grande branco che vediamo da distanza davvero ravvicinata.

Pappagallo: avete presente quei film sui pirati in cui giganteschi pappagalli dal piumaggio variopinto e con un importante becco adunco si dondolano sui rami degli alberi? La scena è stata più o meno quella quando Elisa, sulla strada per la celebre Roccia di SIGYRIA, si è inaspettatamente ritrovata al cospetto di decine di spettacolari esemplari di questi grandi uccelli tanto colorati.

Enormi sciami di calabroni: anche in Italia abbiamo i calabroni, certo. Ma uno dei siti archeologici più spettacolari dello Sri Lanka spesso è costretto a chiudere i battenti per attacchi di calabroni giganti ai danni dei turisti. E non stiamo parlando di qualche insetto, ma di nuvole nere e pericolose pronte all'attacco di chi disturba il silenzio di questo sito archeologico.

Mucche: direte voi, che novità sono le mucche? Nessuna infatti. Se non che in Sri Lanka erano solite prendere il sole di fianco a noi. Arrivi in spiaggia, stendi il tuo telo, schiacci un pisolino e quando ti svegli hai una nuova amica. FOTO

E poi ancora scimmie, scoiattoli, bufali, aquile, falchi, donnole (o simili), ogni tipo di serpente, lucertola, lucertolone o geco, centinaia di pavoni, farfalle di ogni dimensione, pesci di ogni forma e colore, enormi tartarughe, squaletti, polipi e qualsiasi altro animale acquatico vi possa venire in mente: questo elenco non può essere che parziale.

La sensazione, grandiosa, unica e mai provata prima è quella di sentirsi (ed effettivamente essere) ospiti della natura e non i padroni di casa nei confronti di giungla, foresta e di tutti i loro abitanti. Senza retorica: un repentino quanto inaspettato ritorno alla vita.

Anche voi volete vivere questa nostra avventura? Iniziate da qui: come organizzare un viaggio fai da te in Sri Lanka.

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