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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Meno barriere e più ascensori: ecco i fondi per finanziare gli interventi nelle case

Approvata dalla Giunta la ripartizione della prima parte dei 29 milioni di euro concessi dal ministero, in tre anni, all'Emilia-Romagna. Suddivise tra i Comuni anche le risorse annuali del Fondo regionale, che permetteranno di esaurire tutte le richieste

Meno barriere e più ascensori nelle case dell’Emilia-Romagna, ma anche porte più larghe e bagni più ampi. Per dare un aiuto concreto a chi rischia di vivere isolato, magari perché disabile o troppo anziano per fare le scale. Supera i 15 milioni di euro il pacchetto di risorse destinate ai Comuni ed Unioni per finanziare, nel 2018, i lavori edilizi di abbattimento delle barriere architettoniche negli appartamenti e nelle parti comuni dei condomini.

La Giunta regionale ha approvato, nella seduta di lunedì, la ripartizione dei contributi su tutto il territorio, da Piacenza a Rimini: 13 milioni riguardano la prima parte dei 29 assegnati all’Emilia-Romagna per il triennio 2018-2020 dal Fondo nazionale, che è stato rifinanziato dopo 14 anni di stop; i restanti 2,2 milioni di euro sono quelli stanziati annualmente dalla Regione attraverso lo specifico Fondo regionale,istituito nel 2014 proprio per supplire alla mancanza di contributi statali. Un Fondo che sinora, in quattro anni dalla sua attivazione, ha permesso di finanziare, con oltre 8 milioni di euro, più di 2.300 interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche negli appartamenti privati. 

Con le risorse statali, dunque, dopo molti anni i Comuni potranno far fronte, almeno in parte, alle oltre 9 mila richieste (dato aggiornato al 1^ marzo 2018) dei cittadini disabili ancora ferme nelle graduatorie comunali, dando precedenza alle situazioni di maggiore gravità. Grazie ai contributi della Regione, invece,potrà ripartire lo scorrimento della graduatoria regionale (710 domande, sempre al 1^ marzo 2018), fino alla copertura totale del fabbisogno. Tra le opere per l’abbattimento delle barriere architettoniche domestiche, quindi in abitazioni o nelle parti comuni degli edifici di residenza, sono finanziabili: l’installazione di montascale, pedane elevatrici, ascensori; adattamento dei sevizi igienici; allargamento delle porte; predisposizione di videocitofoni e sistemi di automazione per porte e cancelli. 

"Per abbattere le barriere architettoniche presenti negli appartamenti e negli spazi comuni dei palazzi, i Comuni potranno utilizzare già da quest’anno parte degli oltre 29 milioni di euro dello specifico Fondo nazionale - spiega la vicepresidente della Regione e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini -. Con l’arrivo di questi fondi, molto attesi dalle Regioni e dai cittadini, mi auguro si arrivi al ripristino delle procedure della legge nazionale per consentire alle persone con disabilità di vivere in ambienti senza ostacoli, intervenendo soprattutto laddove le condizioni strutturali delle case non aiutano e vanno adeguate alle necessità del singolo. Penso- prosegue la vicepresidente- sia innanzitutto una questione di rispetto per queste persone e per le loro famiglie. Anche quest’anno, comunque, la Regione ha fatto la propria parte, come fa da anni, intervenendo con risorse proprie. Sostenere l’autonomia delle persone disabili è un principio di civiltà, centrale nelle nostre politiche sociali”. 

La ripartizione delle risorse del Fondo nazionale, per provincia

Le risorse del Fondo nazionale sono state ripartite tenendo conto del numero di richieste presenti nelle graduatorie comunali. A Bologna vanno 3,1 milioni di euro; Modena 2,1; Ravenna 1,4; Reggio Emilia 1,4; Parma 1,3; Rimini e Forlì rispettivamente 1,1 milione; Ferrara 937 mila euro e Piacenza 577 mila.

La ripartizione delle risorse del Fondo regionale, per provincia

La ripartizione, tra le province, delle risorse del Fondo regionale è stata effettuata sulla base del numero di richieste ammesse nella graduatoria regionale, ed è la seguente: Bologna 440 mila euro; Rimini 305 mila; Modena 303 mila; Ravenna 260 mila; Parma e Forlì 240 mila euro ciascuna; Reggio Emilia 218 mila; Ferrara 133 mila e Piacenza 54 mila.

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