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Cronaca

Cgil, Cisl e Uil: "Inizia un'inversione di tendenza: la cassa integrazione torna a crescere"

Si torna alla tradizione del “concertone” del 1 maggio, dopo due anni di stop a causa della pandemia. I sindacati Cgil, Cisl e Uil riempiranno piazza Saffi a Forlì e diverse altre piazze nel comprensorio

Si torna alla tradizione del “concertone” del 1 maggio, dopo due anni di stop a causa della pandemia. I sindacati Cgil, Cisl e Uil riempiranno piazza Saffi a Forlì e diverse altre piazze nel comprensorio, per festeggiare la Festa dei Lavoratori. Quest'anno l’evento principale sarà ospitato in piazza a Forlì alle 15, con la formula del 'maxi-concerto' per chiamare a raccolta i giovani. Dopo la banda 'Città di Forlì' e il tradizionale comizio dei segretari locali dei tre sindacati, si esibiranno 16 “teen rock band” introdotte dalla presentatrice Francesca Fantini.

Una ricorrenza, quella del 1 maggio, che avviene in un quadro geopolitico mutato, in un’Europa che dopo aver affrontato l’emergenza sanitaria, si trova oggi colpita dalla sanguinosa guerra in Ucraina. La crisi bellica si sta ripercuotendo anche sul lavoro. I dati disponibili non sono ancora aggiornati, ma “stiamo riscontrando non un'impennata, ma un'inversione di tendenza sul ricorso alla cassa integrazione, che è stata in costante calo nel 2021 e che ora torna a crescere, dopo che i lavori a tempo determinato sono stati lasciati a casa”, spiega Maria Giorgini, segretaria della Cgil di Forlì. “Se le grandi aziende del territorio sono la spia del fenomeno, non stiamo riscontrando una situazione generalizzata, ma per esempio all'Electrolux si andrà ad ulteriori due giornate di cassa integrazione, il 5 e il 6 maggio”, aggiunge Enrico Imolesi, segretario della Uil di Forlì. Nel grande stabilimento di viale Bologna, infatti, la produzione risente del blocco del mercato russo, che rappresenta circa il 10% dell'export da Forlì.

Tutti gli eventi del 1 maggio

“Difficoltà si stanno registrando nel settore metalmeccanico, nell'artigianato, nell'edilizia e nell'idraulica”, aggiunge Giorgini. Anche le industrie del territorio faticano a reperire le materie prime. Dall'Ucraina non arrivano più metalli e cercarli altrove ha tempi lunghi e costi elevati. “Da non sottovalutare anche gli effetti negativi dei lockdown in Cina, dopo Shangai anche quello ipotizzato a Pechino”, analizza Vanis Treossi, referente forlivese per la Cisl Romagna. Insomma: diversi fattori geopolitici stanno frenando l'economia che, dopo aver corso col vento in poppa nel 2021, già alla fine dello scorso anno mostrava segni di rallentamento. 

Il messaggio del 1 maggio 2022 della 'Festa delle lavoratrici e dei lavoratori', che Cgil, Cisl e Uil  hanno voluto è “Al lavoro per la pace”. Commenta Giorgini: “Dalle Piazze del 1 maggio parte un messaggio di Pace e di ferma condanna senza se e senza all’invasione russa dell’Ucraina, anche per questo abbiamo voluto concretizzare la nostra piena solidarietà al popolo ucraino e a tutti i profughi provenienti dalle zone del conflitto attraverso l’iniziativa “Un fiore per l’Ucraina” in collaborazione con la Caritas diocesana”. Dai sindacati arriva anche un sostegno alle sanzioni alla Russia: “Lavorare per la pace ha un costo”, spiega a riguardo Imolesi. Che poi chiede che “l'Europa istituisca un altro programma 'Sure' per ristorare le aziende colpite indirettamente dalle sanzioni”, mentre sulle aziende dell'energia Imolesi chiede che “lo Stato si attivi per impedire le speculazioni, partendo da Eni, che è partecipata dallo Stato, e quindi dai cittadini, e che non può solo applicare i prezzi di mercato”.

“E' uno dei 1 maggio più difficile dal Dopoguerra, mai era capitato che una potenza nucleare scatenasse una guerra del genere ad un Paese limitrofo”, commenta Treossi. Sul fronte dell'occupazione, invece, riprende Giorgini: “Le nostre parole d’ordine saranno sicurezza sul lavoro, lotta alla precarietà e qualità del lavoro, aumento dei salari e delle pensioni, migliorare la condizione sociale delle persone”. Il mercato del lavoro a Forlì soffre ancora di un’alta incidenza di precarietà e non ha ancora recuperato i livelli pre-pandemia. Le donne sono quelle più penalizzate dalla crisi in termini occupazionali, a questo si aggiunge il gap salariale.  Ed ora preoccupa il caro-energia, tanto da far balzare al primo posto la questione dell'aumento dei salari per prevenire l'aumento della povertà,  “anche per questo a livello locale insistiamo nella necessità che si intervenga in corso d’anno con tutti gli strumenti utili a partire da un fondo per il caro bollette e il sostegno del fondo affitti e delle morosità incolpevoli”, sempre Giorgini.

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