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Venerdì, 19 Aprile 2024
Diocesi

Una grande famiglia: gli scout si preparano a festeggiare in centro il secolo di storia

Un nutrito programma di eventi, che inizierà sabato 6 maggio alle 15 con l'alzabandiera a dar il via alla manifestazione

Si intitola "E’ ancora scouting Forlì, un secolo di avventure", l'evento che il 6 e il 7 maggio coinvolgerà le piazze e i luoghi del centro storico di Forlì, organizzato da Agesci Zona Forlì in occasione del centenario dello scautismo forlivese. Un nutrito programma di eventi, che inizierà sabato 6 maggio alle 15 con l'alzabandiera a dar il via alla manifestazione, alla presenza dei sindaci di Forlì, Bertinoro, Forlimpopoli, Rocca San Casciano, Meldola e Predappio, del vescovo Livio Corazza, del presidente nazionale dell'Agesci Roberta Vincini e responsabili regionali Agesci. 

GLI EVENTI IN PROGRAMMA - Il calendario

"Ci sono oltre 38 milioni di bambini, ragazzi ed adulti, uomini e donne che in 216 paesi e territori del mondo sono scouts e guide. Lo Scautismo e il Guidismo sono un movimento mondiale di giovani, per i giovani, con uno scopo educativo che esprime un ideale di vita - spiegano i responsabili di Zona e l’Assistente Ecclesiastico Agesci di Forlì Sofia Rapeli, Francesco Strocchi e Don Germano Pagliarani -. Fin dalla loro fondazione lo Scautismo e il Guidismo sono, nel loro complesso, un movimento educativo non formale di giovani che si propone come obiettivo la formazione integrale della persona secondo i principi ed i valori definiti dal suo fondatore Lord Robert Baden-Powell".

Scout, un secolo di storia: la presentazione degli eventi

"Lo scautismo è quindi un movimento, sempre in movimento ed è il più numeroso al mondo e con la maggior diffusione territoriale - viene rimarcato -. Attraverso la fantasia, il gioco, l’avventura la vita all’aria aperta, l’esperienza comunitaria, la progressiva ricerca di senso della vita e lo sviluppo della dimensione sociale e spirituale, lo scautismo risponde alle tante e autentiche domande dei giovani sulla vita e sul crescere in essa. Diffusosi velocemente in tutto il mondo immediatamente dopo la sua fondazione in Inghilterra nel 1907, lo scautismo è stato fondato in Italia nel 1916 e fra i fondatori si parlava anche romagnolo, coi dialetti di Ravenna, Forlì, Faenza, Rimini, Rocca San Casciano, Faenza, Modigliana e Argenta a portare linfa al nascente movimento".

"Difatti proprio nel 1923 a Forlì, nella sede del Palazzo Orselli, tra Piazza Cavour e Via delle Torri, viene fondato il Reparto “Piero Delpiano” da Mario Baldelli, che aderisce all’ASCI (Associazione Scouts Cattolici Italiani) - viene spiegato -. Ben presto tra i ragazzi si diffuse l’esperienza e i parroci colsero l’opportunità educativa per le proprie parrocchie: nacquero in breve tempo i gruppi cittadini Forlì 1 – San Luigi, Forlì 2 – Cappuccinini, Forlì 3 – Santa Lucia e il Forlì 4 – Ravadino e nel forese Rocca 1 e Galeata 1. Uscite, campi, feste di San Giorgio (patrono degli esploratori) scandirono quei primi anni, con l’entusiasmo e la freschezza propri della gioventù. Ma ben presto lo scautismo entrò in rotta di collisione con il Regime Fascista e con il Regio Decreto Legge 9 aprile 1928 ne fu dichiarato lo scioglimento, con la chiusura di tutti i Reparti che svolgevano attività scout. Nonostante il divieto in Italia, negli anni dal 1928 al 1943 (il periodo chiamato della “Giungla silente”), centinaia di scout hanno continuato la loro attività in clandestinità".

"La rinascita degli Scout a Forlì è dovuta a Giuseppe Mariani (più tardi “Don Pino”), che presso l’oratorio di San Luigi a S.Biagio nel 1946, ricostituisce il Reparto del Forlì Primo. Nel 1947 nasce a Forlì anche il movimento delle Guide (Girl Scouts) che a San Filippo, sostenute anche dalle sorelle faentine e cesenati, fondano il primo Reparto di Guide aderenti all’AGI (Associazione Guide Italiane) - viene ricordato -. Sembra passata una vita, ma da allora, passando per l’unificazione tra ASCI e AGI, che nel 1974 ha dato vita all’Agesci (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani), lo scautismo si è diffuso in maniera costante nel territorio di Forlì, di Forlimpopoli e delle sue vallate (Meldola, Predappio, Rocca S.Casciano), coinvolgendo migliaia di ragazzi/e e di adulti, sacerdoti e religiosi e lasciando un segno profondo, fatto di impegno civico e sociale, di cura dell’ambiente, di attenzioni educative nei confronti delle giovani generazioni e dei più bisognosi, in tutto il nostro territorio".

"Attualmente nella Zona Scout Agesci di Forlì sono censiti 2075 tra adulti e ragazzi, suddivisi in 18 gruppi che operano in 19 realtà parrocchiali - viene comunicato -. Di questi, 13 sono nel Comune di Forlì e gli altri 5 in altrettanti comuni del circondario (Forlimpopoli, Bertinoro, Meldola, Predappio, Rocca S. Casciano). Nel 2023 i capi censiti con un servizio educativo nei Gruppi sono 343 e ce ne sono altri 66 che svolgono vari incarichi o servizi in supporto in vari contesti: la Pattuglia Protezione Civile si occupa di diffondere la cultura della previsione del rischio e della prevenzione sia in contesti ordinari che di emergenza, mentre la Pattuglia Ambiente si occupa di promuovere attività di educazione ambientale con base a Rocca delle Camminate, mentre la Pattuglia sede di Zona / Foulards Blancs / Associazione La Traccia si occupa della gestione delle case scout".

"I ragazzi iscritti sono 1.666 distribuiti in 25 Branchi (690 bambini e le bambine da 7-8 a 11-12 anni, denominati lupetti o coccinelle), 24 Reparti (608 ragazzi e ragazzi dagli 11-12 ai 16 anni, meglio noti come esploratori e guide) e 18 Comunità Clan-Fuoco (368 giovani dai 16-17 ai 20-21 anni, i cosidetti rovers e scolte) - viene comunicato -. Dal primo gennaio 2017, la sede della Zona è in via Borghetto Casello 3, presso i locali di una struttura che il Comune di Forlì ha dato in locazione all’Agesci in seguito al servizio svolto alla cittadinanza durante le nevicate del 2012. Una stima prudenziale ci fa ritenere che in questi cento anni circa 50000 persone del territorio forlivese hanno in qualche modo incrociato l’esperienza scout".

"Il 2023 sarà l’anno in cui festeggiare cent’anni di presenza dello Scautismo a Forlì (prima promessa il 21 dicembre 1923) valorizzando la continuità della esperienza educativa Scout nelle nostre comunità - viene ricordato -: il “compleanno secolare” dello Scautismo Forlivese sarà pertanto una ottima occasione per rinsaldare relazioni tra le generazioni di tutti quelli che lo hanno vissuto in questi anni e per riscoprire la profonda identità di ogni scout (Semel Scout, Semper Scout) che ha pronunciato la sua Promessa. La presenza dell’esperienza scout nelle nostre comunità da cent’anni è reale, testimoniata da generazioni che sono cresciute con i pantaloncini corti ed il fazzolettone al collo, da ragazzi pronti a darsi da fare per il prossimo, con lo scopo di “lasciare il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato”".

"Noi Scout siamo quelli che vedono i giovani come autentici protagonisti della propria crescita, orientata alla “cittadinanza attiva” (autoeducazione e senso di responsabilità), che propongono una visione cristiana dello scorrere della vita, che offrono alle ragazze e ai ragazzi la possibilità di vivere esperienze educative comuni, aiutandoli a scoprire ed accogliere la propria identità di donne e uomini e a riconoscere in essa una chiamata alla piena realizzazione di sé e all’accoglienza dell’altro. Viviamo, inseriti nel Movimento Mondiale dello Scoutismo, la dimensione della fraternità internazionale, che supera le differenze di etnia, nazionalità e religione, imparando ad essere cittadini del mondo e operatori di pace. Attraverso un serie di iniziative che durante tutto il corso del 2023 cercheranno di raccontare chi siamo e chi siamo stati, cercheremo di vivere con il nostro stile questa grande ricorrenza, facendo in modo che la città festeggi con noi", concludono.

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