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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Celebrato il 73esimo anniversario della battaglia di Takrouna

Il Reggimento, sempre presente nelle attività che hanno visto impegnato l’Esercito Italiano in Patria come all’estero, dal 2000 ha assunto l’attuale connotazione di fanteria aeromobile, caratteristica che lo rende un “unicum” nel contesto nazionale

La caserma “De Gennaro” ha celebrato la festa di Corpo del 66esimo Reggimento fanteria aeromobile “Trieste” alla presenza delle locali autorità militari, civili e religiose. Il Reggimento in armi, si è schierato a fianco della sua Bandiera di Guerra. Il Comandante della Brigata aeromobile “Friuli”, generale di Brigata Paolo Ricco’, accompagnato dal comandante del Reggimento Stefano Lagorio, ha passato in rassegna lo schieramento.

Si è celebrato il 73esimo anniversario della battaglia di Takrouna (19-21 Aprile 1943), collina che domina la valle di Enfidaville (Tunisia), dalla quale i fanti del 66° opposero un’eroica resistenza all’avanzata di preponderanti unità nemiche, arrestandole per due giorni e permettendo al grosso delle Unità italiane il ripiegamento verso Tunisi. Al prezzo di altissime perdite, il fatto d’armi  che vide protagonista il 66° Reggimento, oltre alla concessione della Medaglia d’Oro al Valor Militare, può essere stigmatizzato dal commento che l’emittente britannica “Radio Londra” fece a giustificazione della battuta d’arresto all’avanzata delle truppe alleate in Nord Africa: "sul Takrouna l'Italia ha fatto affluire i suoi migliori soldati".

Il Reggimento, sempre presente nelle attività che hanno visto impegnato l’Esercito Italiano in Patria come all’estero, dal 2000 ha assunto l’attuale connotazione di fanteria aeromobile, caratteristica che lo rende un “unicum” nel contesto nazionale. Nel segno di Takrouna il Reggimento è tutt’oggi impiegato con suoi assetti nei più disparati Teatri Operativi nazionali ed esteri. Il colonnello Lagorio, nel suo intervento, ha avuto modo di sottolineare quanto i fatti di Takrouna siano stati da pietra miliare lungo il cammino del 66° “Trieste”, cammino costellato di onori e di dolorose perdite, che iniziato ben prima dell’arrivo alle assolate sabbie africane del 1943 porta fino ad oggi ed agli odierni impegni  che vedono protagonisti i fanti del “gladio alato”. 

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