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8 marzo, Donne Impresa Confartigianato Forlì dice no alla violenza: "Denunciare senza timore"

In tutti le sedi e mandamenti dell’associazione forlivese saranno alloggiate delle teche contenenti un paio di scarpe rosse con il messaggio “No alla violenza sulle donne”

Donne Impresa Confartigianato Forlì, il movimento che rappresenta le imprenditrici associate, promuove un’iniziativa di sensibilizzazione per dire no alla violenza. In tutti le sedi e mandamenti dell’associazione forlivese saranno alloggiate delle teche contenenti un paio di scarpe rosse con il messaggio “No alla violenza sulle donne” per ricordare che, ogni giorno, una donna può trovarsi in una situazione di difficoltà e che chiunque sospetti o venga a conoscenza di questa realtà non deve voltarsi dall’altra parte, ma prestarle soccorso, anche con una semplice telefonata.

Spiega la presidente del movimento Donne Impresa, Diana Lolli: "Cogliamo l’occasione della vicina festività dell’8 marzo per riportare l’attenzione sul tema della violenza ai danni della donna. Violenza che ha molte forme, non solo quella fisica, terribile, che in un crescendo di maltrattamenti rischia di sfociare nell’irreparabile, ma anche quella psicologica, che crea una situazione di sudditanza nei confronti del carnefice. Mobbing, stalking, minacce e tutte quelle forme di condizionamento più o meno nascoste che, reiterate nel tempo con sistematicità, producono uno stato di soggezione della vittima. Subire condotte maltrattanti produce un grave e perdurante stato d’ansia che spesso costringe a cambiare le proprie abitudini di vita. Chi entra in contatto con persone maltrattate non può ignorare questi segnali, la vittima spesso si sente sola e in balia degli eventi, fornire vicinanza è fondamentale. E, se non si può intervenire direttamente, non si deve aver paura di denunciare: una telefonata ai numeri di emergenza può liberare la donna da un incubo".

Proprio per dare massima diffusione ai numeri di emergenza, Donne Impresa ha realizzato un biglietto da visita che sintetizza il messaggio e che raccoglie tutti i numeri utili a livello locale e nazionale. Conclude la presidente: "A breve saranno distribuiti in tutti i comuni del comprensorio; la dimensione del biglietto è tale da poter essere facilmente nascosto e conservato in tasca, per essere utilizzato in condizioni di sicurezza”. La coordinatrice del movimento Fabiola Foschi spiega: "La violenza, che sia fisica, morale o psicologica, si contrasta garantendo alle donne il diritto allo studio, al lavoro e a una migliore conciliazione con i tempi da dedicare alla vita e alla famiglia. Donne Impresa Confartigianato tra i propri obiettivi ha proprio il sostegno all’empowerment economico e sociale delle donne e la loro partecipazione allo sviluppo dell’imprenditoria con un approccio che tiene conto del loro ruolo produttivo ma anche dell’enorme contributo all’economia offerto dal lavoro non retribuito di cura di figli e degli anziani, della distribuzione del tempo di lavoro e quello personale e delle aspirazioni delle giovani. Va considerata la complessità della vita delle donne che, quotidianamente, affrontano ostacoli, barriere, discriminazioni, che si scontrano con le potenzialità e le ambizioni, influenzando il rafforzamento del ruolo femminile nella società. La responsabilità del lavoro di cura in ambito familiare è spesso causa di abbandono della vita professionale o, quanto meno, del ridimensionamento delle proprie aspirazioni di carriera. Politiche maggiormente attente ai bisogni delle donne impegnate anche in attività di accudimento, devono essere un primo segnale da parte delle istituzioni".

Donne Impresa, dal 1996 si batte per affermare una significativa rappresentanza delle donne nelle istituzioni e nelle sedi decisionali, per costruire un sistema di welfare che permetta alle imprenditrici di esprimere nel lavoro e nell’impresa le proprie potenzialità, realizzando un percorso di crescita personale e offrendo il proprio contributo allo sviluppo economico e sociale. Inevitabile che, con il moltiplicarsi di casi di violenza ai danni delle donne, ci sia stato un intervento attivo sul tema. Conclude la coordinatrice: "In Italia le donne vittime di omicidio volontario nel 2021 sono state 116, 112 nel 2020, 111 nel 2019 e 133 nel 2018. Numeri che devono far riflettere, numeri dietro ai quali ci sono persone che hanno perso la vita per mano di chi avrebbe dovuto prendersi cura di loro. L'iniziativa “No alla violenza sulle donne” mira a dimostrare vicinanza alle famiglie delle vittime; chiediamo di intervenire a livello legislativo affinché quanto sancito dal Codice Rosso sia applicato e che le vittime una volta fatta denuncia, possano godere di un'adeguata protezione che a oggi non c'è. Portiamo avanti all'unisono un grido di speranza per la nostra società e i nostri figli. Per impedire che questa scia di sangue si allunghi è necessario non aver timore di denunciare, anche da parte di chi assiste".

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