L'esperienza di Alexandru all'Industriale, diplomato con 100: "Pronto per la prossima tappa. Proseguirò con gli studi"
Per il percorso triennale che l'ha condotto alla maturità ha scelto l'indirizzo Elettronica
Si è diplomato con 100 anche Alexandru Peter, studente dell'Industriale "Marconi". Per il percorso triennale che l'ha condotto alla maturità ha scelto l'indirizzo Elettronica. "Mi considero un po’ introverso e silenzioso - esordisce -. Non amo parlare molto di me stesso, ma preferisco mostrare chi sono pian piano, solo quando è necessario. Sono sempre attento a ciò che mi circonda, mi piace osservare e cogliere i dettagli. La musica è una delle mie grandi passioni, mi piace ascoltare e sperimentare con generi diversi. Mi aiuta a trovare ispirazione e a esprimere le mie emozioni. Allo stesso modo, amo viaggiare e scoprire nuovi luoghi, mi affascina l’idea di esplorare e conoscere culture diverse".
Perché ha scelto l’indirizzo di Elettronica?
"Durante il mio secondo anno di studi, al momento della scelta del percorso, avevo il completo imbarazzo della scelta. Non avevo preferenze particolari e tutti i percorsi mi suscitavano interesse. Per facilitare la decisione, ho pensato al tipo di lavoro a cui avrei potuto aspirare al termine del percorso. Ho scartato meccanica ed energia quasi immediatamente, poiché preferivo evitare lavori che richiedessero di sporcare le mani. In seguito, ho anche escluso l’elettrotecnica, poiché mi sembrava una scelta troppo comune. Ciò che alla fine mi ha spinto verso l’elettronica è stata la mia curiosità: non avevo compreso chiaramente ciò che veniva affrontato nel percorso, ma è stata proprio quella stessa curiosità a motivarmi a concluderlo senza alcun rimpianto per la scelta fatta".
Ha avuto anche l’opportunità di esperienza lavorative?
"L’unica esperienza lavorativa rilevante è stata l’alternanza scuola-lavoro, dove ho avuto l’opportunità di poter vedere in prima persona le attività di un’azienda nel mio ambito, ma assaggiando la monotonia del cablaggio mi ha confermato la mia idea di voler continuare gli studi".
Come è stato il suo rapporto con i docenti e compagni di classe?
"Con i miei compagni di classe ho sviluppato buoni rapporti, anche se sono più legato a alcune persone rispetto ad altre. Ho sempre cercato di evitare di creare antipatie. In generale, il mio approccio è stato caratterizzato da un equilibrio tra disponibilità nel condividere appunti e compiti e riservatezza nel respingere le richieste per far sì che ognuno raggiungesse i propri obiettivi autonomamente. Tuttavia, ho un leggero rimpianto per non essere riuscito a instaurare con alcuni rapporti più profondi al di là di questo ambito scolastico. Per quanto riguarda i professori, posso dire che il nostro rapporto era normale e basato sul reciproco rispetto. Non ho mai cercato di instaurare una relazione di amicizia o simpatia, soprattutto perché sono abbastanza introverso. Credo che questa distanza mi abbia permesso di essere giudicato in modo oggettivo, riconoscendo giustamente i miei meriti".
Tra covid e alluvione è stato un triennio piuttosto impegnativo…
"Durante il periodo del Covid, l'aspetto più pesante era l'impossibilità di uscire liberamente e l'obbligo di indossare le mascherine, che rendeva difficile il rapporto tra le persone. Fortunatamente, a scuola, non ne ho risentito molto poiché conoscevo già la maggior parte dei miei compagni di classe dai due anni precedenti. L'unica cosa negativa era non poter utilizzare il laboratorio. Per quanto riguarda l'alluvione, mi ritengo fortunato. Abitando ad un'altitudine più elevata rispetto a Forlì, nella mia zona non ci sono stati gravi danni, se non qualche tratto di strada franato e alcuni giorni senza acqua. Quindi non ho subito molti disagi".
Veniamo alla maturità: l’esame era come se lo aspettava?
"Sono rimasto un po’ con la bocca asciutta quando sono state eliminate le prove scritte per le zone alluvionate. Non essendo mai stato particolarmente portato per le prove orali, non è stato esattamente il massimo ritrovarmi con 60 crediti basati solo su quella. In ogni caso, non mi sono mai preoccupato troppo per l’esame, sono sempre stato sicuro di superarlo senza problemi, e così è stato".
Il risultato che ha conseguito ha comportato qualche sacrificio?
"La consapevolezza dell’esame mi ha permesso di distribuire l’impegno e lo studio lungo tutto il triennio. Ho cercando di mantenere costante il mio ritmo di apprendimento, ma spesso mi ritrovavo a studiare le cose all’ultimo. Nonostante questo ho affrontato l’esame con fiducia, sapendo di aver fatto ciò che dovevo nel corso degli anni di studio, ma avrei pututo fare sicuramente di meglio se avessi perso meno tempo in altre cose".
Ora cosa farà?
"Prima di tutto, non vedo l’ora di godermi l’estate appieno, rilassandomi e ricaricando le energie. È un momento per dedicarmi a ciò che mi piace fare, trascorrere del tempo con gli amici e la famiglia, e magari anche esplorare nuovi luoghi o provare nuove esperienze. Successivamente, posso affermare con sicurezza che proseguirò gli studi. Fin da quando ero alle superiori, mi sono posto come obiettivo quello di proseguire oltre, e ora che sono giunto al termine di questa fase, non vedo l’ora di iniziare la prossima tappa".