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Cronaca

In trent'anni ha seguito la nascita di 200 bimbi. "Convinciamo le madri a non abortire e diamo una speranza"

E’ l’occasione per raccontare il lavoro ultratrentennale della forlivese Angela Fabbri, fondatrice del locale Centro di Aiuto alla Vita e della Casa di Accoglienza la Tenda.

Anche a Forlì si celebra la 41esima “Giornata per la Vita”. L’appuntamento dato dal vescovo Livio Corazza all’intera comunità forlivese, è stato per domenica, alle 18.30, nel Duomo cittadino, con la messa animata da operatori e volontari del Centro di Aiuto alla Vita di Forlì. Sarà un momento di riflessione circa il valore e la dignità dell’esistenza umana, sulla spinta del messaggio del Consiglio permanente della CEI (Commissione Episcopale Italiana), dal titolo “È vita, è futuro”. Nel documento, i vescovi ricordano il valore della presenza degli anziani, la necessità di un’alleanza tra le generazioni, di un patto per la natalità, dell’accoglienza della vita prima e dopo la nascita, in ogni condizione e circostanza in cui essa sia debole, minacciata e bisognosa dell’essenziale.

Affermano i Vescovi: “La difesa dell’innocente che non è nato – si legge nel documento - deve essere chiara, ferma e appassionata, perché lì è in gioco la dignità della vita umana, sempre sacra, e lo esige l’amore per ogni persona al di là del suo sviluppo. Alla piaga dell’aborto, che non è un male minore ma un crimine, si aggiunge il dolore per le donne, gli uomini e i bambini la cui vita, bisognosa di trovare rifugio in una terra sicura, incontra tentativi crescenti di respingere profughi e migranti verso luoghi dove li aspettano persecuzioni e violenze”. A Forlì l’impegno per la vita, nascente e in itinere, ruota da oltre trent’anni attorno alla persona di Angela Fabbri. Appena andata in pensione, l’ex insegnante dell’Istituto superiore “Melozzo” fra il 1986 e il 1990 ha costituito, direttamente nella sua abitazione di via Porta Merlonia, il Centro di Aiuto alla Vita (Cav) e “La Tenda”, Casa d'accoglienza per nuclei madre-bambino. Dal 2003, il “pool” di operatori per la vita si è trasferito nell’ex asilo parrocchiale di Schiavonia, in via Lazzarini, 45.

Nello stabile, totalmente ristrutturato, hanno trovato sede anche la sezione forlivese del “Movimento per la Vita” e l’asilo con decine di bambini accuditi dalla cooperativa “Tonino Setola”. Le attività principali del Cav sono sostegno alla maternità, accoglienza in comunità residenziale di gestanti, madri con bambini e minori soli, e in generale iniziative di sensibilizzazione, orientate a promuovere una cultura della vita. Si calcola che in trent’anni di attività, Angela abbia favorito la nascita di almeno 200 bimbi. Nel solo 2018, il Cav ha seguito circa 210 donne, di cui il 65% straniere e il 35% italiane, riuscendo ad assistere dalle 50 alle 60 maternità. Si tratta di madri sole, oppure inserite in nuclei familiari con criticità.

“L’anno scorso - continua Angela – grazie al Progetto Gemma abbiamo convinto 8 madri a non abortire e a far nascere il bimbo. Fino a poco tempo fa i numeri delle vite salvate erano superiori, si arrivava anche a 14 o 15, ma adesso c’è la pillola del giorno dopo che ‘risolve il problema’ alla radice”. Le donne che si rivolgono ad Angela e al suo giro di 20 volontari, hanno difficoltà economiche o ambientali e vengono aiutate in gravidanza o nella gestione dei figli. “Il nostro obiettivo è dare speranza e mettere queste ragazze nell’ordine di idee di potercela fare”.

L’ex insegnante accoglie anche interi nuclei familiari con figli, senza lavoro o con ridotte capacità economiche, grazie ai 4 appartamenti a disposizione, di cui due del Cav e due affidati allo stesso Cav dalla Fondazione Gabrio Geraci Onlus, che collabora anche per altri servizi alle famiglie bisognose. “Abbiamo anche 8 dipendenti - conclude Angela -, ma nonostante gli anni passino, continuo a fare le notti a fianco dei bimbi più piccoli, per dare respiro alle rispettive madri”. Adesso, nel Centro “La Tenda” di via Lazzarini sono accolti 3 mamme e 7 bimbi in età compresa fra i 14 mesi e i 10 anni. Ma c’è anche “Francesco”, 11enne disabile: “E’ con noi da 6 anni e rimane in attesa di una famiglia che lo adotti”. 

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