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Cronaca

Lotta ai tumori al seno e alla prostata: Forlì fa scuola ad un congresso europeo

Presentate due importanti pubblicazioni scientifiche al 38esimo Congresso Europeo di Anestesia Loco-regionale (European Society of Regional Anesthesia) svoltosi a Bilbao

Luca Aiello e Daniele Bellantonio, dell'Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione di Forlì, diretta da Stefano Maitan, hanno presentato due importanti pubblicazioni scientifiche al 38esimo Congresso Europeo di Anestesia Loco-regionale (European Society of Regional Anesthesia), svoltosi a Bilbao, in Spagna. I due lavori rappresentano due innovative esperienze applicate nell'ospedale "Morgagni-Pierantoni" di Forlì. Una riguardava un nuovo approccio anestesiologico al carcinoma della mammella e l'altra al tumore della prostata, trattato con la chirurgia robotica.

"Il carcinoma della mammella - spiega Aiello - è la neoplasia maligna più frequente nelle donne e ne rappresenta, in Italia, la prima causa di morte per tumore. Il trattamento chirurgico, associato alla chemioterapia e/o radioterapia, rappresenta la terapia di elezione. Circa il 30-40% delle pazienti affette da carcinoma mammario vanno incontro a mastectomia, cioè asportazione dell’intera ghiandola mammaria. Questa tecnica chirurgica richiede un ampio uso intraoperatorio e postoperatorio di farmaci oppioidi, spesso con un controllo del dolore non adeguato. Tali farmaci, inoltre, presentano effetti collaterali quali stipsi, nausea e vomito e recentemente sono stati anche chiamati in causa come probabili co-responsabili della ripresa di malattia oncologica, a distanza di tempo. Recentemente abbiamo trattato una donna alla decima settimana di gravidanza, affetta da carcinoma mammario, candidata ad intervento di mastectomia".

"Abbiamo adottato un protocollo di anestesia basato sul solo approccio loco -regionale associato ad una leggera sedazione, evitando così l’uso di oppiacei sia nel periodo intraoperatorio che postoperatorio, con grande beneficio per la gestante e per il feto, essendo farmaci in grado di attraversare il filtro placentare - continua Aiello -. La tecnica di anestesia prevede una iniezione di anestetico locale sotto guida ecografica, sul dorso della paziente, in vicinanza della scapola del lato da operare. Tale nuovo approccio anestesiologico ha permesso di eliminare la necessità di ulteriori analgesici nel post-operatorio con minore impatto per il feto. La paziente è stata precocemente mobilizzata e dimessa dalla struttura ospedaliera e la gravidanza è stata portata a termine senza problematiche".
 
"L’approccio robotico - prosegue Bellantonio - è diventato la metodica di scelta per il trattamento chirurgico del tumore della prostata. A Forlì abbiamo elaborato un protocollo di anestesia che combina il beneficio delle tecniche locoregionali  all’anestesia generale. Così facendo si riduce il consumo di farmaci oppiacei sia nel periodo intraoperatorio che postoperatorio e le complicanze ad essi correlati quale stipsi, nausea e vomito. Dalla nostra esperienza è emersa oltre ad una riduzione del dolore post-operatorio, anche la completa risoluzione del disagio dovuto alla presenza del catetere vescicale. Viene così garantita una più precoce mobilizzazione del paziente ed una ridotta degenza ospedaliera riducendo, di conseguenza, i costi della spesa sanitaria".

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