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Cronaca Castrocaro Terme e Terra del Sole

Castrocaro celebra la festa patronale della Madonna dei Fiori

Domenica a Castrocaro, festa solenne della Madonna dei Fiori. Quest'anno le celebrazioni della patrona castrocarese si inseriscono nella visita pastorale del vescovo monsignor Lino Pizzi

Domenica 23 aprile a Castrocaro, festa solenne della Madonna dei Fiori. Quest’anno le celebrazioni della patrona castrocarese si inseriscono nella visita del vescovo di Forlì-Bertinoro monsignor Lino Pizzi all’unità pastorale Bassa Valle dell’Acquacheta, che comprende fra le altre, anche le parrocchie di Dovadola e Terra del Sole. Iniziata il 26 marzo scorso, la visita si concluderà il 30 aprile a Dovadola con la messa delle 10.30 nella Badia di Sant’Andrea, dove giacciono dal 1969 le spoglie mortali della venerabile Benedetta Bianchi Porro.

Domenica 23, alle 11, santa messa presieduta da don Franco Appi, cui seguiranno alle 16 i vespri e la processione mariana. Contornata da enormi mazzi di garofani e accompagnata dai tradizionali “ceri”, la Madonna dei Fiori uscirà in portantina dalla chiesa dei Santi Nicolò e Francesco per essere portata in corteo orante lungo viale Marconi. La processione sarà guidata dallo stesso vescovo Lino, che alle 18 celebrerà anche la Messa solenne della Visita Pastorale, con il servizio di canto liturgico del Gruppo Corale di Castrocaro Terme e Terra del Sole. Per l’intera giornata, lungo l’arteria principale della cittadina termale si terrà pure la tradizionale fiera ambulante, che metterà in mostra una vasta gamma di prodotti legati al territorio, anche di carattere enogastronomico. La Festa patronale della Madonna dei Fiori, anticipata già sabato 22 aprile dalla liturgia penitenziale e dalle confessioni alle 15, con primi vespri e Messa alle 17,30, avrà anche un’importante appendice liturgica lunedì 24, sempre nella chiesa dei Santi Nicolò e Francesco: nel corso della messa delle 10.30 il vescovo conferirà il Sacramento della Cresima ai ragazzi dell'unità pastorale. Alla liturgia vespertina delle 18 seguiranno, alle 20.30, il rosario, la riposizione dell’Immagine e la funzione di chiusura. Nei giorni della festa patronale verranno distribuiti i tradizionali garofani benedetti, ma sarà anche possibile rinnovare l'iscrizione alla Compagnia della Madonna.

La grande devozione tutta castrocarese per la Madre celeste nasce nel 1632: la popolazione locale, preservata dalla terribile peste dei due anni precedenti, fece solenne voto di organizzare ogni anno, nella domenica “in albis”, la prima dopo Pasqua, la festa della Madonna che sarà poi detta “dei Fiori”. L’effige della Beata Vergine è uno stucco a bassorilievo ricavato da un calco dell’opera dello scultore fiorentino Donato di Niccolò di Betto de Bardi, detto Donatello, oggi conservato nel Museo Federico di Berlino. “Il ritrovamento di tale pregevole stucco e l’attuale denominazione di Beata Vergine dei Fiori – scrive Giuseppe Mengozzi nel suo libro ‘Castrocaro storia e tradizioni’ – sono legati a leggende antichissime”. C’è chi afferma che l’immagine, portata a Castrocaro da qualche autorità o famiglia fiorentina (fino al 1923 la località termale ha fatto parte amministrativamente della Toscana), sia stata rinvenuta in un giardino, infissa ad un pilastro, in mezzo a folti cespugli fioriti di prugnoli e circondata da un’intrecciata ghirlanda di bellissime ciocche di alti fiori freschi. L’ipotesi più verosimile parla di Madonna dei Fiori semplicemente perché l’evento si tiene in primavera. E’ invece accertato storicamente che Castrocaro non sia stata toccata dalla “morte nera” portata in Italia nel 1630 dalle truppe tedesche, scese in Lombardia per combattere a fianco del Duca di Mantova. La peste fece strage un po’ ovunque in Romagna e Toscana, salvo che a Castrocaro e Terra del Sole. La gente del posto, che si era rivolta preventivamente alla protettrice celeste, ascrisse alla Madonna la miracolosa esenzione dal contagio. Fino alla fine degli anni 80 del XX secolo, l'inizio dei festeggiamenti patronali avveniva con l'accoglienza solenne del vescovo diocesano, che rimaneva ospite in paese per tutta la durata delle celebrazioni. Anche la devozione mariana della vicina Terra del Sole (la festa si celebra la terza domenica di maggio) prende spunto dalla tragedia della peste e dal relativo voto: nella città di fondazione medicea la madre di Cristo è però venerata come Madonna delle Grazie. 

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