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100 e maturi

Melissa, un diploma al top: "Sono una sognatrice, prendo la vita col sorriso. Con i prof un rapporto di amicizia"

Melissa Selmanhaskaj è tra gli studenti dell'Istituto "Saffi-Alberti" che hanno concluso il ciclo delle superiori col massimo dei voti

Si definisce una "sognatrice", perchè "a 18 anni mi perdo ancora a guardare le nuvole e sognare di viaggiare il mondo". Melissa Selmanhaskaj è tra gli studenti dell'Istituto "Saffi-Alberti" che hanno concluso il ciclo delle superiori col massimo dei voti. Melissa sprizza positività: "Sono tanto sorridente quanto chiacchierona, tutt’ora ho in mente gli occhi aperti dei miei compagni nel vedere il disordine sopra il mio banco e i richiami dei professori per quando iniziavo a ridere e parlare e non la finivo più. Alcune volte vengo definita “strana” per il mio essere troppo diretta nel dire le cose". Tra le passioni "nuotare in mare, guardare le stelle, esplorare, viaggiare". Insomma, "amare e essere libera è ciò che più mi contraddistingue con la mia innata voglia di vivere".

Riavvolgiamo il nastro ad alcuni anni fa. Come mai ha scelto l'indirizzo Biotecnologie sanitarie? 
Ad oggi, che sono cresciuta, mi è difficile scegliere quale strada intraprendere per il mio futuro, anche a 14 anni ricordo che la scelta non fu particolarmente semplice. Cinque anni fa sapevo però cosa non volevo fare, e questo era già qualcosa, cercavo una scuola che alla parte teorica affiancasse il lato pratico, e la curiosità per le materie come biologia, chimica e anatomia, a seguito degli openday e dell’aiuto di mia sorella, mi fecero in conclusione scegliere di intraprendere il mio percorso all’Istituto tecnico Saffi-Alberti, in particolare nell’indirizzo Biotecnologie sanitarie. 

Come è stato il suo rapporto con compagni di classe e professori?
Durante il mio percorso scolastico i rapporti sia con i professori che con i compagni sono stati altalenanti.

Cioè?
In questi cinque anni sono stati pochissimi i professori che ci hanno seguito per tutto il percorso, perchè ne abbiamo cambiati diversi. Ma ciò che più ho notato confrontandomi con i miei conoscenti in altre scuole è il rapporto particolare che all’interno della nostra classe c’era con i professori. 

Ci racconti meglio...
A differenza del rapporto che mi raccontavano di avere i miei colleghi con i loro insegnanti, che era esclusivamente legato allo studio, all’interno della nostra classe, personalmente, ho sempre visto da parte dei professori anche un rapporto di semplice “amicizia”. Nonostante le diverse discussioni, in particolare quest’anno per l’elevato carico di studio, sono stati molti gli insegnamenti di vita, le risate, i momenti di relax ma sopratutto gli aiuti, dati dai nostri professori. Il rapporto non era solo scolastico, si interessavano a noi, alle nostre vite, instaurando così un semplice rapporto umanitario.

E con i suoi coetanei?
All’interno della classe, tra noi studenti, in particolare nel triennio, dato il cambiamento della classe, sono state diverse le discussioni: tanti caratteri, tante personalità, tanti modi di vedere la vita diversi hanno portato a scontri, ma altrettanti sono stati anche i momenti di risate.

Il ricordo più bello?
Non ho un ricordo più bello, ne ho diversi, ognuno con le proprie particolarità: di fatto abbiamo capito grazie a Zeno Cosini, o meglio Svevo che ‘ricordi più banali possono comprendere moltissime pagine, e quelli più importanti poche frasi’. Ma posso citare le tante partite a pallavolo durante l’ora di ginnastica, i momenti di risata in classe per i motivi più assurdi, la notte dei 100 giorni prima della maturità, gli ultimi giorni di scuola, ma sopratutto la conoscenza di persone che mi hanno dato tanto. Nonostante siano riassunti in poche frasi, questi penso siano i ricordi più importanti. 

Gli ultimi due anni, condizionati dall'epidemia, come li ha vissuti?
L’epidemia ha messo tutti a dura prova. In ambito scolastico durante la didattica a distanza e in particolare nel momento in cui, dato che non era possibile frequentare le lezioni in presenza per tutti, la classe è stata divisa in due gruppi, creando discussioni fra noi alunni e distaccando i nostri rapporti che per fortuna in seguito, sono tornati come all’origine. Personalmente, i due anni di epidemia non sono stati facili, nonostante ciò ho sempre cercato di trovare il lato positivo ad ogni circostanza. 

L'esame di maturità è stato come lo immaginava?
Ho vissuto molto bene l’esame di maturità, ma per la verità, durante gli anni non ho mai passato intere giornate dedicate esclusivamente a studiare, nonostante ciò mi sono sempre impegnata in maniera costante e penso che questo mi abbia aiutato molto. In preparazione alla maturità ho semplicemente cercato di ripassare tutti i programmi di studio, senza troppa pressione. L’unico momento in cui ho avuto un po’ di agitazione è stata la mattina dell’esame orale, ma le parole di un mio compagno prima entrare in aula mi hanno tranquillizzata, permettendomi di concludere al meglio il mio esame. 

Cosa ha provato al termine di questo lungo percorso?
Durante gli ultimi giorni di scuola, certe volte durante la lezione mi voltavo, cercando di fare con lo sguardo una panoramica della classe, dei miei compagni, dei professori, sapendo che presto sarebbero diventati solo ricordi. Con le mie compagne di classe eravamo arrivate addirittura a indovinare chi avrebbe pianto o meno l’ultimo giorno di scuola. Son felicissima di avere concluso questo percorso, allo stesso tempo però mi rendo conto che un altro capitolo della mia vita si è concluso e che di tutto questo rimarranno solo ricordi. Tra risate e discussioni, siamo diventati grandi e ognuno adesso prenderà la sua strada. Nonostante ciò ho ancora in mente le parole della mia professoressa di Biologia, che mi ha detto: “da adesso partiranno gli anni più belli della vostra vita”; ebbene spero sia veramente così, sia per me, che per i miei compagni di classe. 

Progetti per il futuro?
Penso che il mio primo progetto per il futuro, ad oggi, sia preparare la valigia per partire in viaggio di maturità con le mie compagne di classe, pensando solo a divertirsi, dopodiché sarà dura arrivare a capire cosa voglio veramente fare. Non ho ancora le idee molto chiare, ma so che continuerò a studiare, mi piacerebbe fare Medicina, ma questo percorso di studi è troppo duraturo. Penso valuterò qualche professione sanitaria o forse qualche Its, sperando di riuscire a trovare addirittura qualcosa che mi permetta di raggiungere il mio obbiettivo di viaggiare il mondo. 

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