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Venerdì, 29 Settembre 2023
Storia

Monache mummificate studiate nei laboratori di Medicina di Forlì: oltre 2 milioni di spettatori per "Noos" di Alberto Angela

L'obiettivo del giornalista è stato quello di raccontare gli studi effettuati sull'eccezionale e recente riscoperta delle monache mummificate

Successo di ascolti ieri sera per "Noos", il programma di informazione e divulgazione presentato da Alberto Angela su Rai 1, che ha registrato 2.475.000 spettatori, pari al 17% di share. Nella prima puntata del nuovo programma, come preannunciato, è andato in onda il servizio sugli studi relativi al recente progetto di ricerca sulle monache mummificate, conservate a Fara Sabina (Rieti) che hanno coinvolto i laboratori del corso di Laurea di Medicina e Chirurgia dell'Università di Bologna sede di Forlì. 

"Diciassette corpi incorrotti - spiega il dottor Mirko Traversari, bioantropologo forlivese - abitano ancora le stanze del Monastero delle Clarisse Eremite di Fara in Sabina. Corpi perfettamente mummificati di "sorelle" ritenute le fondatrici del Monastero del XVII secolo, alle cui spalle c’è l’ombra di importanti famiglie romane, come i Farnese o i Barberini".

"Le Clarisse Eremite sono considerate eredi dirette della Venerabile Francesca Farnese che, nel Convento istituì la Regola che le fece appellare come le "sepolte vive". Rigidissimi precetti hanno scandito la loro vita, fatta di preghiera, silenzi, divisioni di ruoli tra “Marie” e “Marte”, che non dovevano mai incontrarsi o parlare tra di loro - prosegue Traversari -. La comunicazione avveniva solo tramite tavolette su cui, tramite un filo, si selezionavano alcune frasi formulari, minime comunicazioni veicolate nell’assoluto silenzio. Il cilicio e la croce chiodata da portare adesa al petto, erano severe presenze quotidiane che dovevano ricordare la mortificazione corporea, unitamente alla dieta ristretta, insipida e povera. Fra di loro probabilmente una madre con due figlie, vite segnate da malattie ed un’“ossessa”, che aspettano solo di riemergere grazie alle future analisi scientifiche".

Il servizio, realizzato dal giornalista Lorenzo Pinna, con la collaborazione dell'operatore Marius Daz e il supporto della giornalista Tiziana Rambelli, è stato girato nei laboratori del corso di Laurea di Medicina e Chirurgia dell'Università di Bologna - sede di Forlì, situati all’ospedale “Morgagni Pierantoni”, oltre che nel reparto di Radiologia di Forlì, al Monastero e museo del Silenzio di Fara Sabina, nel laboratorio R.T. restauro tessile di Reggio Emilia, e presso il reparto di Radiologia dell’ospedale San Salvatore a L’Aquila.

L'obiettivo del giornalista è stato quello di raccontare gli studi effettuati sull'eccezionale e recente riscoperta delle monache mummificate. "Questa serie di mummie - chiarisce il dottor Traversari - non è ad oggi ancora presente nei contributi che censiscono le più importanti collezioni di corpi mummificati antichi in Italia e non è mai stata studiata scientificamente in modo sistematico. Essa si porrebbe, invece, per numerosità e caratteristiche tra le prime e più importanti raccolte reperibili in ambito nazionale".

Sono stati intervistati durante le riprese il dottor Traversari, la professoressa Irene Faenza, professore ordinario di Anatomia Umana dell'Università di Bologna, il dottor Enrico Petrella, medico radiologo dell’ospedale di Forlì, la dottoressa Annalisa Biselli, restauratrice ed esperta di tessuti antichi, il professor Luca Ventura, paleopatologo coordinatore del Gruppo Italiano dei Paleopatologi, suor Barbara Scuglia, monaca in del Monastero di Fara Sabina. Pinna, autore dei servizi, è un noto giornalista scientifico ed ha partecipato alla realizzazione di numerosi programmi televisivi tra cui Quark e Superquark. È autore e coautore (insieme a Piero Angela) anche di libri di divulgazione scientifica. Tra i vari riconoscimenti ottenuti come divulgatore, il Premio Europeo Cortina Ulisse.

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