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Tempo di Natale

Vecchiazzano è la frazione forlivese dei presepi più longevi

Nella frazione forlivese posta sulle prime pendici appenniniche, la rievocazione dei natali di Cristo trova due opere di grande richiamo: il presepe meccanico di Franco Casadei all’interno della chiesa parrocchiale di San Nicola di Bari (fino al 5 febbraio), e la grande natività proposta dai Servi del Cuore Immacolato di Maria, in via Borghina (fino al 31 gennaio)

Vecchiazzano capitale dei presepi. Nella frazione forlivese posta sulle prime pendici appenniniche, la rievocazione dei natali di Cristo trova due opere di grande effetto: il presepe animato allestito da Franco Casadei e la sua equipe, composta da Flavio Foschini e Piero Galassi, all’interno della chiesa parrocchiale di San Nicola di Bari, e la monumentale natività proposta dai Servi del Cuore Immacolato di Maria. Il primo, conosciutissimo in tutta la regione e anche oltre, apre i battenti nel giorno di Natale, per poi inoltrarsi sino al 6 febbraio. Digerito lo stop del 2020 e le ristrettezze dello scorso anno imposte dalla pandemia, la natività biblico-meccanica proposta da Francone e C. (visitabile negli orari di apertura della chiesa, anche su prenotazione tel. 339 7421239) affronta quest’anno il difficile tema della povertà.

Perno dell’intera rappresentazione è il messaggio di papa Francesco per la VI Giornata mondiale dei poveri, celebrata il 13 novembre scorso. “Davanti ai più miseri – ricorda Casadei, mutuando le parole del pontefice - non si fa retorica, ma ci si rimbocca le maniche e si mette in pratica la fede attraverso il coinvolgimento diretto, che non può essere delegato a nessuno”. “Gesù nasce povero per insegnarci ad amare i più bisognosi” è una straordinaria catechesi meccanica, caratterizzata da 7 quadri e un totale di 40 statue animate, con voce narrante dell’attrice forlivese Paola Contini. 
 

“Le statue meccaniche vengono mosse da circa un centinaio di motori, timer e relè elettrici, mentre le scene sono sostituite e spostate da pistoni ad aria compressa, montacarichi e pannelli girevoli”. La scena della sacra famiglia con Gesù in braccio a Giuseppe, rivaleggia in bellezza con quella del censimento, che vede il padre putativo di Gesù rispondere all’incaricato dell’imperatore Augusto attorniato dai soldati romani. Per dare un’idea dell’impegno dei creatori, basti pensare che, se l’allestimento scatta a luglio quando gli altri forlivesi sono al mare, la progettazione ha inizio a metà febbraio, a poche ore dalla conclusione della precedente natività. Sempre a Vecchiazzano, ma in via Borghina, a due passi dall’ospedale Morgagni Pierantoni, ecco il monumentale presepe con una ventina di statue a grandezza naturale della ditta Fontanini di Lucca, realizzato nel piazzale dell’Opera “Nostra Signora di Fatima”. “La novità di quest’anno - dichiara il superiore della comunità religiosa, padre Daniele Marzotto – è la rappresentazione del sogno di San Giuseppe, in cui l’angelo gli dice di non temere a prendere in moglie Maria, che reca già in grembo Gesù”.

E’ chiaro che il fulcro della rappresentazione rimangono la nascita di Cristo e l’annunciazione, prologo dell’intero messaggio di redenzione cristiana. Da questa consapevolezza di avere scoperto il tesoro nascosto che inonda il nostro cuore, nasce il desiderio di vincere l’indifferenza degli uomini di oggi di fronte alla venuta del Salvatore. “Fare il presepe per noi non è una cosa folcloristica – conclude il religioso – ma significa proporre il ritorno dell’annuncio di Cristo al centro della vita di ogni uomo”. Il presepe dei Servi del Cuore Immacolato di Maria è visitabile fino al 31 gennaio, approfittando della Messa celebrata ogni giorno alle 19.

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