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Cronaca

Forlì chiude le porte in faccia, o meglio, sul muso ai cani di Green-Hill

Da una nota diffusa dalla Lega Nazionale per la Difesa del Cane - Sez. di Forlì, si apprende che il comune di Forlì ha rifiutato all'associazione l'autorizzazione di ospitare 20 cagnolini salvati da Green Hill. Ma il comune ribatte: "Speculare sui cani, così come sui morti, non è cosa degna"

Da una nota diffusa dalla Lega Nazionale per la Difesa del Cane - Sez. di Forlì, si apprende che il Comune di Forlì ha rifiutato l'autorizzazione di ospitare, nel Rifugio La Pioppa gestito dall'associazione, 20 cagnolini di Beagles salvati da Green Hill, l’allevamento di Montichiari in cui i cani venivano usati per la sperimentazione e vivisezione. Ma il Comune risponde che la decisione è stata presa nell'interesse dei cuccioli e ribatte: "Speculare sui cani, così come sui morti, non è cosa degna".

Dalla nota dell'associazione si legge che: "Mentre tutti i Comuni d'Italia stanno spalancando le porte dei loro migliori rifugi per accogliere i beagle di Green-Hill e la popolazione esulta per la loro liberazione, Forlì le spranga. Motivo? Nessuno logico o legale: solo boicottaggio, disinteresse del benessere animale, incapacità di prendere decisioni, paura nei confronti di un' Asl veterinaria anti-associazioni animaliste che riesce a comandare sulla Giunta Comunale".

"La Lega del Cane di Forlì  - continua la nota - negli ultimi anni ha subito una lunga serie di soprusi ai danni dei suoi animali. Nonostante il suo rifugio sia più che idoneo ad ospitare i cani, sia regolarmente controllato dall'asl veterinaria, non siano mai avvenuti incidenti o epidemie cha abbiano messo a rischio la sicurezza dei cani, che i cani anche più traumatizzati o pericolosi abbiano avuto all'interno del rifugio un recupero della vita normale degno dei migliori centri di recupero comportamentale, non siamo degni di ospitare 20 beagle".

L'autorizzazione, chiesta lo scorso 23 luglio, è stata negata ma la Lega del Cane non ci sta: "L'Asl risponderà a questo articolo ribadendo che non siamo idonei dal punto di vista sanitario ma non regge più; come mai quando gli chiediamo cosa dobbiamo fare per avere l'idoneità sanitaria non risponde? Come mai, solo poche settimane fa, ci ha chiesto la disponibilità di trenta posti nell'eventualità che il canile di Mirandola a seguito del sisma venisse dichiarato inagibile? Forse l'idoneità varia a seconda di chi ne ha bisogno?".

"La Lega del Cane  - sottolinea l'associazione - non ha chiesto aiuti economici al Comune per ospitare i cani; il rifugio è completamente autonomo e da sempre gestisce, mantiene e cura i suoi cani a proprie spese, a differenza del Canile Comunale che,  giustamente offrendo un servizio al cittadino per colpa di chi abbandonano i cani,  ha un costo notevole per i contribuenti."

Un rifiuto che arriva come una doccia fredda alla Lega che già era pronta ad aprire le braccia ai cuccioli: "Il rifugio era già pronto per l'accoglienza dei 20 beagle, disinfettato, pulito e protetto per dare loro il migliore dei benvenuti. La crocerossa di Forlì aveva messo a disposizione il suo mezzo cinofilo per il trasferimento dei cani, veterinari mobilitati e ansiosi di verificare lo stato di salute di quelle povere creature sfruttate e maltrattate, cittadini già pronti all'adozione nel momento in cui i cani sarebbereo stati guidicati pronti per 'entrare in famiglia'. Come può un Comune così essere in grado di affrontare le vere difficoltà della città? Questa non era una decisione difficile: si trattava solo di 20 cagnolini in un area privata."

LA REPLICA DEL COMUNE

A poche ore dalla divulgazione della notizia, il Comune di Forlì non indugia a far sentire le proprie ragioni: "La posizione dell’Amministrazione è stata assunta in seguito al parere del Direttore del Servizio Veterinario dell’Ausl di Forlì, il quale ha fatto rilevare non già l’inidoneità del rifugio, ma la necessità, per quei cuccioli, in considerazione della loro storia, di una collocazione presso famiglie e non presso strutture. Ciò detto, in primo luogo, nell’interesse dei piccoli cani. Ogni accusa, a questo punto, pare pretestuosa e del tutto fuori luogo. L’Amministrazione lo segnala ai cittadini, perché speculare sui cani, così come sui morti, non è cosa degna".

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