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Cronaca Forlimpopoli

A 57 anni malata, senza lavoro e ora anche senza casa: "Me la sono sempre cavata da sola, ma ora chiedo aiuto"

"Mi appoggio da qualche amica, ma non posso abusare della loro gentilezza. Sono settimane che chiedo un incontro per spiegare la mia situazione"

Si è detta pronta a fare anche gesti estremi Annunziata di 57 anni, invalida al 100% per una neuropatia sviluppatasi a seguito da un tumore al colon. Dopo che il proprietario ha messo in vendita il piccolo appartamento dove abitava da sola a Forlimpopoli non sa più dove sbattere la testa. Si è ritrovata senza casa, senza lavoro e, in compenso, tanta disperazione. "Prima ero autonoma e avevo una vita normale - spiega Annunziata - lavoravo in un'azienda di pulizie. Poi da quando mi sono ammalata, purtroppo, mi è cambiata la vita. Da qualche tempo vivo con l'assegno di invalidità e un po' di reddito di cittadinanza, ma riuscendo a cavarmela più o meno non avevo mai pensato di fare la richiesta per ottenere le case popolari", spiega.

Poi però la donna si è ritrovata su una strada e non sa a chi chiedere un aiuto. E spiega: "Mi appoggio da qualche amica, ma non posso abusare della loro gentilezza. Sono settimane che chiedo un incontro alla sindaca di Forlimpopoli per spiegarle la mia situazione, ma non si è mai fatta sentire. Poi martedì scorso, quando sono dovuti intervenire anche i Carabinieri perché stavo facendo una stupidaggine, allora il Comune ha capito che dovevano occuparsi anche del mio caso e sono arrivati i servizi sociali. Ma i referenti del servizio mi hanno detto che attualmente non possono fare nulla per la casa, mi devo mettere in lista, fare domanda e aspettare".

E continua: "Ma fino a quando devo aspettare? Io non sono un sacco che si appoggia di qua e di là, per me anche tre mesi sono troppi. Io ho bisogno di una soluzione subito. Devo dire che speravo di avere qualche diritto in più nel momento in cui ne avrei avuto bisogno, e invece tutti se ne fregano. Sono veramente disperata e penso che l'unica via è quella di iniziare una protesta per farmi sentire. Sono pronta anche a legarmi sotto il Comune di Forlimpopoli perché vorrei parlare con la sindaca di persona, raccontarle la mia storia, la mia disperazione". Annunziata, originaria di Salerno, vive in Romagna da 12 anni. Ha anche dei figli, ma, preferisce non pesare su di loro. "Vorrei cavarmela da sola, con quello che mi spetta, come ho sempre fatto".

Il Comune di Forlimpopoli da parte sua si dice pronto ad aiutare la signora, ma nega di essere rimasto inerte di fronte alla sua difficoltà: "La signora non si è rivolta al Sindaco di Forlimpopoli prima di venerdì mattina e il primo contatto con lei è stato solo in occasione della "sciocchezza che stava per compiere", come lei stessa ha definito l'azione compiuta venerdì mattina. Questo contatto, tra l’altro, era stato preceduto da un colloquio col medico della signora la mattina stessa. Sono stati quindi immediatamente attivati i servizi sociali e la signora, è stata subito presa in carico, come avviene per tutte le persone dal momento in cui segnalano di avere bisogno di aiuto ed assistenza. In quel contesto, ha ricevuto tutte le indicazioni necessarie per ricevere un sostegno e un aiuto, secondo le procedure e le modalità dei servizi sociali stessi".

Tuttavia, le richieste sono state per sostegno, ma non per la casa: "Sottolineamo che nessuna richiesta precedente era stata avanzata né al Sindaco né ai servizi sociali rispetto alla situazione che descrive. La Signora si era rivolta al Comune in due sole occasioni durante il primo lockdown anti-Covid. Nel primo caso per lamentare la solitudine e la difficoltà a fare la spesa in maniera autonoma e la seconda per richiedere i buoni Covid. Nel primo caso il Comune ha attivato immediatamente, anche con l'aiuto del suo medico di base, la Protezione Civile perché le portasse la spesa ed eventuali medicine a domicilio. Per la seconda richiesta, il Comune ha ricevuto la domanda dei buoni e l’ha valutata come tutte le altre, rilevando che non sussistevano i requisiti per ricevere il contributo perché la Signora aveva un reddito più alto della soglia stabilita dal bando e non aveva subito cali reddituali a Causa Covid".

Ed ancora: "Così come non ha presentato, come lei stessa ammette, domanda per l'inserimento nella graduatoria delle case popolari, nonostante questa sia stata aggiornata di recente, né per l'inserimento in altra struttura di edilizia sociale. Non è nemmeno mai giunta al Comune richiesta di aiuto economico, anche se periodicamente vengono fatti bandi appositi per richieste di questo tipo. Ora la signora è in contatto con l'assistente sociale e ha già un ulteriore appuntamento fissato per i prossimi giorni. Il Comune di Forlimpopoli è e rimane sempre pronto ad aiutare i suoi cittadini nei modi e nei limiti delle proprie possibilità e sulla base delle normative e regole vigenti, prestando il massimo ascolto a tutti coloro che avanzano richiesta di aiuto", conclude il Comune.

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