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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Tredozio

A Tredozio ancora 700 persone senza medico di base: "Per gli anziani disagi e rischi enormi"

Così Simona Vietina, sindaco di Tredozio e parlamentare di Coraggio Italia, che argomenta: "L'Ausl sta lavorando congiuntamente con le nostre amministrazioni locali per trovare una soluzione coinvolgendo anche i referenti sanitari a livello regionale"

"Oltre 700 cittadini, in gran parte di Tredozio oltre che di Modigliana e per lo più anziani, a oggi sono senza medico di base. La richiesta da parte mia e del sindaco Jader Dardi è caduta nel vuoto. I medici attualmente in servizio a Modigliana hanno scelto di non accogliere altri pazienti". Così Simona Vietina, sindaco di Tredozio e parlamentare di Coraggio Italia, che argomenta: "Capisco perfettamente che l’Ausl non ha alcuna colpa e che anzi sta lavorando congiuntamente con le nostre amministrazioni locali per trovare una soluzione coinvolgendo anche i referenti sanitari a livello regionale. E apprezzo la soluzione della ricetta dematerializzata che arriverà direttamente in farmacia a Tredozio".

"Ma - prosegue Vietina - serve un medico in paese che, magari, possa servire anche gli abitanti di Modigliana ‘orfani’ di un referente. Da mesi si parla di maggiore attenzione ai territori disagiati a livello nazionale e oggi una mezza vallata non ha un medico di riferimento? Mi sono confrontata sul tema con via Aldo Moro e ho chiesto al sottosegretario Davide Baruffi una deroga per permettere agli oltre 6mila laureati in Medicina in attesa di specializzazione di esercitare temporaneamente come medici di base: potrebbe essere l’unica soluzione percorribile nel breve periodo".

“Capisco che figure professionali come i medici di base siano provati dopo due anni di Covid in cui sono stati costretti a sforzi titanici - incalza il sindaco di Tredozio -, ma trovo terribile che tanti cittadini, in larga maggioranza in età avanzata, saranno costretti ad andare a Rocca San Casciano, che dista oltre 30 minuti in auto da Tredozio lungo una strada non semplice, a Faenza, impiegando non meno di 45 minuti con i mezzi pubblici, o a Brisighella, ancora più disagevole. La loro colpa? L’età che non gli ha permesso di effettuare il cambio medico online in tempi brevi e ora si sentono dire dal Cup che non c’è disponibilità nelle vicinanze. L’età avanzata è diventata una colpa da punire, forse? Oppure dobbiamo credere alla logica del “Chi primo arriva, meglio alloggia?”. Inoltre nei prossimi 18 mesi sono previsti altri pensionamenti: il problema diventerà ancora più grave e migliaia di persone saranno prive di un servizio così essenziale”, conclude.

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