"Scempio di alberi tagliati nella zona protetta dei meandri del fiume Ronco, distrutto il 20% dell''habitat"
“Riteniamo che per raccogliere tronchi si potesse intervenire in modo molto più razionale, mentre si sta assistendo, nell’assordante silenzio, al peggior attacco a memoria d’uomo a questa preziosa area”
Sono in corso dei lavori di abbattimento di alberi nella zona di Magliano nell'alveo del fiume Ronco che rappresentano, a detta delle associazioni 'I Meandri' e 'Spazi Indecisi', un “intervento distruttivo a carico dell’ecosistema fluviale nella zona a protezione speciale di importanza comunitaria dei Meandri del fiume Ronco, con apertura di piste forestali e tagli selettivi che eliminano gli alberi di maggiore dimensione”.
Ed ancora: “Riteniamo che per raccogliere tronchi si potesse intervenire in modo molto più razionale, mentre si sta assistendo, nell’assordante silenzio, al peggior attacco a memoria d’uomo a questa preziosa area”. Le associazioni ritengono che l’habitat che ricopriva il 20% della zona protetta, vale a dire foreste a tunnel di pioppi e salici, non esista praticamente più. “I lavori hanno anche distrutto stagni effimeri dove era garantita la riproduzione di specie target europee, quali tritone crestato e raganella”, continuano i firmatari.
“Da quanto abbiamo osservato i lavori sono affidati a ditte che operano nel settore della trasformazione del legname, senza che si notino controlli da parte delle autorità competenti.
Vorremmo anche sapere quali atti amministrativi siano stati approvati, visto che in un’area protetta, riconosciuta e promossa in sede europea, perfino l’abbattimento di un albero dovrebbe essere motivato. Quale valutazione d’incidenza è stata sottoscritta per l’eliminazione di migliaia di alberi?”, continua la nota. “Lo diciamo per provocazione: vorremmo chiedere ai nostri amministratori se abbia ancora senso mantenere un’area protetta quando questa può essere tranquillamente devastata alla stregua di un pioppeto industriale”.
I due gruppi ecologisti invitano a non mettere in contrapposizione messa in sicurezza degli argini con la tutela dell'ambiente: “Riteniamo che i lavori di messa in sicurezza dei fiumi dopo la disastrosa alluvione di maggio siano fondamentali per evitare il ripetersi di fenomeni analoghi. In pratica significa rafforzamento e rifacimento di argini e asportazione di tronchi che potrebbero creare problemi ai ponti stradali e ferroviari. Al tempo stesso non dobbiamo dimenticare che, in un territorio oltremodo antropizzato, i fiumi rappresentano l’unica rete ecologica presente. Un reticolo che consente il passaggio della fauna dal crinale al mare e la sopravvivenza di specie rare o in pericoloso declino. Sappiamo che la sicurezza idraulica e la salvaguardia della rete ecologica non sono in antitesi, anzi, si può parlare di vera e propria sinergia. Gli esperti del settore ci dicono che gli alberi rallentano le piene e sono un formidabile mezzo per ridurre l’erosione”.