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Cronaca

"Abbiamo a cuore la Biblioteca, ma per l'Ex Deposito Atr il Comune non spende"

La replica è indirizzata ad Antonella Imolesi Pozzi, che ha criticato che "a Forlì si lascia cadere Palazzo del Merenda e si continuano a buttare denari in edifici vuoti e che tali resteranno"

Sbagliato mettere in contrapposizione il recupero dell'ex rimessa Atr di viale Matteotti con il restauro del palazzo del Merenda: è il contenuto che affidano ad una replica Claudio Angelini per Città di Ebla e Francesco Tortori per Spazi Indecisi, le due associazioni impegnate nel recupero a fini culturali dell'edificio che fino ad una ventina di anni fa accoglieva le corriere prima della costruzione del nuovo deposito di via Pandolfa. La replica è indirizzata ad Antonella Imolesi Pozzi, che ha criticato, su Facebook, che "a Forlì si lascia cadere Palazzo del Merenda (la biblioteca di corso della Repubblica, ndr) con i Fondi Antichi della Biblioteca e le preziosissime Raccolte Piancastelli e si continuano a buttare denari in edifici vuoti (e che tali resteranno) senza alcun pregio architettonico come l'ex deposito Atr e la palestra Campostrino che poteva essere utilizzata tutt'al più come magazzino comunale". 

Mentre non si fa alcun riferimento al Campostrino (ristrutturato con finanziamenti di 1,1 milioni di cui circa la metà della Regione), Città di Ebla e Spazi Indecisi riferiscono sui costi del progetto dell' Ex Deposito ATR: “Le sorti del Palazzo del  Merenda ci premono enormemente come cittadini e come operatori culturali, auspichiamo altresì una mobilitazione anche attraverso energie provenienti da privati per restituirlo alla città quanto prima. Tali sorti però non hanno nulla a che vedere con il progetto Ex Deposito ATR, sul quale il Comune ha lavorato, in sinergia con le Associazioni che lo gestiranno e con ATR stessa, senza spendere un solo euro”.

“Nel dettaglio il progetto  di riqualificazione per il primo triennio ha un valore di 912.000 euro dei quali 456.000  euro di cofinanziamento regionale, 366.000 euro di cofinanziamento della Società consortile ATR per effettuare lavori di consolidamento necessari e non più rimandabili (già messi a bilancio e quindi grazie al nuovo progetto effettuati dimezzando i costi), 60.000 euro di confinaziamento delle Associazioni Città di Ebla e Spazi Indecisi (un fatto inedito per la Città). Il Comune di Forlì, in qualità di Capofila rendiconterà 60.000 euro di costi di personale che non vanno a spostare un euro sul suo bilancio. Da questo punto di vista ciò che è stato pilotato da questa amministrazione, in continuità con la precedente, è a tutti gli effetti una best practice innovativa e sul cui modello si potranno aprire nuove strade in futuro”.

“Inoltre ricordiamo che l'Ex Deposito delle corriere di Atr è un bene tutelato, non un edificio qualunque. Questo rende ancora più efficace l'azione amministrativa su un'immobile che è destinato a rientrare nella proprietà del Comune.  Ricordo infine che le attività temporanee svolte fra il 2011 e il 2014 nel Deposito delle Corriere hanno avuto un respiro internazionale e grazie alla rete di contatti hanno già avviato da tempo un processo di patrimonializzazione ben prima che si intercettasse il cofinanziamento regionale”.

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