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Cronaca

Testo scolastico nella polemica, la preside: "La teoria del gender non c'entra"

Il testo è accusato di divulgare una supposta “teoria del gender”. Nel testo, infatti, una storia intitolata “In famiglia” accenna, descrivendo le diversità delle famiglie, all'esistenza di famiglie con due mamme o due papà. A sollevare il caso è stato il padre di un'alunna

Nessuna teoria del gender insegnata nella scuola elementare “Rodari”: è la replica che arriva, a qualche giorno di distanza, dalla dirigente scolastica dell’Ottavo Circolo Roberta Ravaioli, sul dibattito relativo al libro “Acero Rosso”, scelto in alcune seconde classi di questa scuola. Il testo è accusato di divulgare una supposta “teoria del gender”. Nel testo, infatti, una storia intitolata “In famiglia” accenna, descrivendo le diversità delle famiglie, all'esistenza di famiglie con due mamme o due papà. A sollevare il caso è stato il padre di un'alunna, ex esponente politico di Forza Italia, che ha chiesto l'intervento della dirigente scolastica.

Sul caso hanno preso posizione la Lega Nord, con dure accuse, a cui hanno risposto alcuni esponenti del Pd. Ora, dopo la polemica politica, prende la parola la dirigente scolastica, che spiega che quel passaggio del libro “è stato inteso dalla scuola come riferimento alle famiglie allargate o a situazione di bambini adottati o in affido”. Continua Ravaioli: “I libri di testo vengono adottati seguendo un regolare percorso previsto dalla normativa vigente. Preciso che nel Piano dell'offerta formativa delle scuole dell'ottavo circolo non è presente alcun riferimento ala teoria del gender, oggi oggetto di dibattito e al momento nelle mie scuole non è in atto alcuna argomentazione”.

Continua la dirigente: “Lo stesso ministero dell'Istruzione il 5 settembre ha diramato una nota di chiarimento riguardo alla presunta possibilità di inserimento all'interno del piano dlel'offerta formativa delle scuole della cosiddetta teoria del gender che troverebbe attuazione in pratiche e insegnamenti non riconducibili ai programmi ministeriali”. Quindi l’invito: “Chiedo che le scuole vengano lasciate fuori dai rumori della società per permettere agli alunni di avviarsi con serenità verso il percorso del sapere, guidati dalla professionalità dei loro insegnanti”.

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