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Addio dei Frati a Santa Maria del Fiore. Chi sarà il parroco?

"Ci sentiamo abbandonati". Nella parrocchia forlivese di Santa Maria del Fiore, il tempo corre impietoso verso il fatidico 16 settembre. Quella domenica passerà alla storia come l'ultimo giorno dei frati Cappuccini a Forlì

“Ci sentiamo abbandonati”. Nella parrocchia forlivese di Santa Maria del Fiore, il tempo corre impietoso verso il fatidico 16 settembre. Quella domenica passerà alla storia come l’ultimo giorno dei frati Cappuccini a Forlì, dopo ben 500 anni di presenza operosa. La loro apparizione all’ombra di San Mercuriale risale, infatti, al 1539, l’anno in cui presero dimora fuori Porta Cotogni, nel luogo oggi occupato dalla chiesa dei Cappuccinini. I parrocchiani di Santa Maria del Fiore, che non hanno mai digerito la clamorosa decisione, presa dal Capitolo provinciale dell’ordine, riunitosi il 27 aprile 2011 a Pavullo (il convento di Forlì è stato chiuso assieme a quello di Porretta Terme), stanno comunque lavorando per tributare agli amati frati un saluto indimenticabile.

La festa, con il coinvolgimento anche delle autorità cittadine, potrebbe tenersi giovedì 13 settembre. Le sorti dell’ultima famiglia cappuccina residente a Forlì sono stabilite da tempo: se il più giovane, padre Maurizio Marini, è già ritornato nella sua Cesena da un anno, il parroco padre Vittorio Ottaviani e il superiore padre Aurelio Capodilista andranno rispettivamente a Rimini e a Faenza. “Santa Maria del Fiore – ha dichiarato recentemente padre Vittorio al periodico diocesano “Il Momento” - è una parrocchia viva, ricca di attività e di persone che s’impegnano per la comunità e per i poveri”. La vocazione al servizio dei fedeli di via Ravegnana è evidente, a cominciare dalla Mensa dei Poveri, fondata dall’indimenticabile padre Lazzaro Corazzi nel 1983 e capace di erogare 70 pasti ogni giorno grazie ai volontari dell’onlus “San Francesco”.

“Da un paio di anni – continua il religioso – l’azione caritativa della Mensa ha allargato il raggio d’azione anche alle famiglie in difficoltà, con la distribuzione di un centinaio di sportine con viveri a settimana”. Altro segno distintivo della gratuità targata Santa Maria del Fiore, è l’Accoglienza notturna della Caritas, coi suoi 30 posti letti equamente distribuiti fra italiani e stranieri. Fra le righe della sua dichiarazione, è palpabile l’amarezza del frate per il fatto di dover lasciare una realtà francescana così in salute. Lo strappo da Forlì dei Cappuccini – dichiara il responsabile del locale Gruppo Preghiera “Padre Pio” Davide Marchetti - è una ferita immensa per l’intero tessuto cittadino. Noi dobbiamo e vogliamo guardare avanti, per accogliere nel migliore dei modi chi verrà”.

Ecco il punto dolente della vicenda: chi sostituirà padre Vittorio alla guida pastorale della parrocchia di via Ravegnana, i cui residenti sono per due terzi stranieri ed extracomunitari? Il vescovo di Forlì-Bertinoro monsignor Lino Pizzi avrebbe già individuato il sacerdote diocesano che condurrà Santa Maria del Fiore, ma il nome non è stato ancora comunicato. Nel silenzio della Curia girano molte illazioni: c’è chi ipotizza che il prete dichiaratosi disponibile non sia in grado di prendere subito possesso della parrocchia, con la necessità di una soluzione transitoria nei primi mesi, ricorrendo a turno ai parroci confinanti, o persino ad altri ordini religiosi presenti in città. Si fanno i nomi dei Salesiani e dei Servi del Cuore immacolato di Maria residenti a Vecchiazzano, a due passi dall’ospedale Morgagni-Pierantoni. “Lo scriva – afferma un alterato Marchetti a nome dei gruppi parrocchiali – che ci sentiamo abbandonati e che non capiamo le ragioni di questo mutismo, a poco più di un mese dalla partenza dei frati”.

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