All'Aeronautica militari addestrati alle manovre di primo soccorso

Martedì si è svolto al Secondo Gruppo Manutenzione Autoveicoli di Forlì il corso di aggiornamento di primo soccorso e Bls. Il corso è stato effettuato in collaborazione con il Corpo Militare della Croce Rossa Italiana e ha visto la partecipazione di 40 dipendenti militari e civili del Reparto. Durante il corso sono state fornite le principali e fondamentali nozioni sui primi interventi da intraprendere in caso di emergenza in aderenza agli indirizzi di Forza Armata che vogliono privilegiare la sicurezza sul posto di lavoro e la tutela della salute di tutti i lavoratori.

In particolare il dottor Salvatore Manfredi, ha illustrato la cosiddetta “catena della sopravvivenza”, ovvero la successione degli interventi che, se strettamente coordinata e precoce, può consentire la sopravvivenza ad un arresto cardiaco improvviso. Questa successione consiste nella chiamata ai sistemi di emergenza (primo anello) e, nell’attesa del loro arrivo, nell’esecuzione di manovre che possano “sostituirsi” al cuore nell’assicurare l’ossigenazione dei tessuti e degli organi (secondo anello Basic Life Support) e far riprendere al cuore il battito spontaneo con la defibrillazione (terzo anello). Infine il quarto anello: l’intervento avanzato, con farmaci ed altre manovre di supporto, svolte dal personale medico.  Altra parte significativa del corso è stata l’attività pratica su manichino, con verifica di apprendimento finale in aderenza al decreto legislativo 81/08.

Il comandante del Secondo Gruppo, il tenente colonnello Luca Zorzan, durante il discorso di chiusura dell’evento, ha ringraziato il personale volontario del Corpo Militare della Croce Rossa per la professionalità e, soprattutto, per la piena disponibilità all’effettuazione di un corso così importante e funzionale alle esigenze dell’Aeronautica Militare e, soprattutto, in un Ente manutentivo come il Secondo Gruppo dove si svolgono lavorazioni di manutenzione di terzi livello sugli automezzi e gruppi elettrogeni e che, per produzione, è una delle principali realtà “industriali” del forlivese.