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Cronaca

Aeroporto, il comitato: Rispettato l'accordo per il reimpiego dei lavoratori?"

" Quanti di questi dipendenti sono stati ricollocati altrove? Singolare che solo oggi si sbandieri il rispetto di un “accordo” sottoscritto a Bologna"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

Gli aeroporti italiani devono necessariamente avviare processi di trasformazione e passare da strutture di servizi a centri di molteplici attività, allo scopo di attrarre capitali privati e produrre profitti, incrementare le risorse, essere competitivi ed ovviamente potenziare le infrastrutture che sostengono l’economia locale, senza recare troppi oneri per lo Stato. 
Quindi, sistemi proiettati a produrre benefici a 360 gradi in tutto il territorio circostante.

Un processo di non semplice attuazione che a Forlì è già iniziato, tra mille difficoltà, con l’aggiudicazione del bando e dell’imminente ultimazione delle formalità burocratiche che porteranno una società totalmente privata a gestire lo scalo aereo forlivese.  Con i piedi ben piantati a terra per evitare facili illusioni, il Comitato di sostegno al “Ridolfi” guarda con estremo interesse e fiducia, verso questa nuova ed ineludibile prospettiva, consapevole che ogni passo debba essere ponderato per evitare gli errori del passato, anche se appare singolare che le “informazioni” vengano in parte veicolate su una pagina di wikipedia in lingua inglese.

Invece, per quanto riguarda le “disavventure” dei lavoratori dipendenti delle varie aziende che si trovavano in aeroporto, in parte beneficiate dagli ammortizzatori sociali previsti dalle normative, cosa è stato fatto? Quanti di questi dipendenti sono stati ricollocati altrove? Singolare che solo oggi si sbandieri il rispetto di un “accordo” sottoscritto a Bologna da oltre due anni (21 maggio 2013) tra Regione Emilia Romagna, Provincia Forlì-Cesena, Comune di Forlì, Camera di Commercio e dai sindacati forlivesi.  Per andare nello specifico, cosa prevedeva e, soprattutto, cosa è stato fatto dalle istituzioni?

Nell’impegnativo accordo si parlava di… “…80 lavoratori del sito aeroportuale…il prima possibile… siano avviati a nuove attività occupazionali…”; “…ogni 30 giorni, una riunione al fine di monitorare l’efficacia delle azioni intraprese e  dare continuità occupazionale a tutti i lavoratori dipendenti delle varie aziende presenti nel sito”.  Parliamo di almeno 24 riunioni ad oggi, ma poi, quante ne hanno fatte?  Quali “efficaci azioni” hanno intrapreso? Quale “continuità occupazionale” hanno garantito e, soprattutto, a chi?

In quella sede dovevano anche verificare “la disponibilità occupazionali presso le società partecipate e quelle della filiera dei trasporti e della logistica” e gli intervenuti “si impegnano a reperire, anche in una logica di area vasta…”. 
Quante proposte di lavoro hanno messo sul piatto? Invece, nel frattempo, le società partecipate hanno bandito posti di lavoro ed assunto personale. Che sia sfuggito qualcosa? Si sia invece voluto privilegiare altri interessi? 
Continuando nella lettura… Sempre in ambito di “area vasta”: “saranno promossi, su iniziativa della Regione, specifici incontri con Enti, Società, Agenzie, per valutare eventuali opportunità occupazionali per i lavoratori dell’aeroporto”. Quanti incontri sono stati fatti e con chi ? Quali opportunità sono state valutate e proposte?

Dulcis in fundo, Avrebbero dovuto… “Costituzione di un gruppo tecnico rappresentativo di tutte le parti firmatarie, con il compito di verificare lo stato attuativo del progetto di ricollocazione dei lavoratori coinvolti nella crisi del sito aeroportuale di Forlì”. Cosa hanno costituito? Con Chi? Quando? Cosa hanno verificato? Si spera nei verbali delle sedute di questi tavoli o “gruppi tecnici” per avere le risposte che mancano. Nella consapevolezza che la partita dell’aeroporto non si gioca solo sul terreno degli interessi di diverse decine di dipendenti senza più lavoro da anni e di attività commerciali sparite o fortemente ridimensionate, chiediamo un immediato incontro con il Presidente della Provincia e Sindaco di Forlì Davide Drei per avere i riscontri di questo accordo che, da una prima valutazione, sembra totalmente disatteso dalle parti in causa. 

Mario Peruzzini
Consigliere Comunale di Forlì "Noi con Drei"
Presidente del “Comitato per la difesa, sviluppo e privatizzazione dell’aeroporto Ridolfi”


 

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