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Cronaca

I progetti per l'aeroporto, il punto di forza? "Una pista che si può allungare fino a oltre 3 chilometri"

E' stata definita la dotazione organica dei pompieri, che arriverà quando sarà pronta la caserma all'aeroporto. “Nell'edificio non ci sono grandi lavori da fare per la sicurezza anti-sismica"

Il punto di maggior forza dell'aeroporto Ridolfi? Le dotazioni tecnologiche e la possibilità, un domani, di allungare la pista dagli attuali 2.560 metri fino a 3.100 sul lato di Bertinoro. “Se qualcuno riterrà strategico per questa regione investire su una pista oltre i tremila metri, Forlì potrà farlo senza problemi”: è quanto il presidente della società di gestione FA Srl Giuseppe Silvestrini mette sul piatto per un eventuale e futuro sistema degli aeroporti dell'Emilia-Romagna, specificando subito che “noi siamo i più piccoli” e quindi non sarà certo Forlì a voler dettare legge. E' quanto spiegato a margine della presentazione dei progetti per il Ridolfi.

Lo scopo, invece, è di rilanciare l'aeroporto senza andare ad occupare spazi commerciali di quelli vicini, ma appunto di servire l'area della Romagna, per una clientela territoriale che va dal turismo della costa di Cesenatico e Cervia fino all'imprenditore locale che ha bisogno di raggiungere le mete europee, ed ancora coprire la fascia di mobilità interna italiana nord-sud (Sicilia, Calabria, Puglia e Sardegna). L'infrastruttura forlivese ha una capienza massima di 1,2- ,3 milioni di viaggiatori all'anno. Tra le mete da coprire ci dovrebbero essere soprattutto la Germania, Parigi e Londra, così anche da collegarsi ad altri punti di snodo del traffico aereo. 

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“Quando siamo partiti 21 mesi fa c'era titubanza ad investire, ma dopo che saremo partiti si muoveranno i ragionamenti”: ne è convinto Silvestrini. Ma quando si partirà? “Date non le faccio”, è ferreo Silvestrini. Lo scalo, da parte sua, “è pronto a partire anche oggi”, ma mancano soprattutto – come è noto – i Vigili del fuoco. “La riunione di venerdì scorso ha avuto risvolti positivi”, sempre Silvestrini. In sostanza è stata definita la dotazione organica, che arriverà quando sarà pronta la caserma all'aeroporto. “Nell'edificio non ci sono grandi lavori da fare per la sicurezza anti-sismica, ma finora non abbiamo potuto fare una stima precisa in quanto non avevamo accesso alla struttura, di proprietà del demanio”, illustra l'intervento tecnico Maurizio Berlati. Pare che comunque questo sia l'ultimo scoglio e poi si possa partire. 

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