Aeroporto, San Marino: "Stiamo valutando anche quello di Forlì"
a possibilità è stata balenata - riporta una nota - da Marco Arzilli, Segretario di Stato della Repubblica di San Marino, che ha illustrato la posizione di San Marino in un incontro a Forlì
San Marino sembra interessato all'aeroporto di Ridolfi di Forlì. Se sia un reale interesse dello stato estero oppure solo uno stratagemma per mettere agitazione a Rimini e al Fellini, oberato da una complessa procedura fallimentare, lo si capirà a breve col nuovo bando di privatizzazione. La possibilità è stata balenata – riporta una nota – da Marco Arzilli, Segretario di Stato della Repubblica di San Marino, che ha illustrato la posizione di San Marino.
Se n'è parlato di un incontro pubblico organizzato dall'Officina delle Idee, che fa riferimento all'Udc locale. In un salone comunale gremito, i rappresentanti delle categorie produttive della città, da Unindustria alla Camera di Commercio fino a Confesercenti. Dopo l'introduzione del coordinatore, Roberto Feroli, il primo intervento è stato di Claudio Cattabriga, un economista che nel ruolo di advisor si è occupato di aeroporti in numerose altre occasioni.
A seguire, Sandro Gasparrini, già direttore nazionale aeroporti Enav. A lui, il compito di portare all'evidenza le enormi differenze attualmente presenti tra i due scali, quello di Forlì e quello di Rimini, “col primo – spiega la nota dell'Officina delle Idee - che tecnicamente è pronto per volare in 30 giorni dall'acquisto, ed il secondo invece che, causa serie di problemi, legati anche al bilancio, se mai si dovesse fermare, dopo il fallimento delle scorse settimane, necessiterebbe di un centinaio di milioni di euro per il suo totale ripristino ed ammodernamento”.
Quindi Arzilli, ministro di San Marino, che ha spiegato che, continua la nota, “il Titano ha fretta di volare, i propri spazi all'interno del Fellini non sono ancora stati allibrati e perimetrati, e comunque il piccolo Stato si rende disponibile ad un approfondimento che riguardi entrambe gli scali aeroportuali”. Anche perché, come detto prima da Gasparrini, le linee europee prevedono un notevole aumento di passeggeri nei prossimi anni; da qui, la necessità di preservare quanto già esistente. Al termine degli interventi, e prima delle domande del pubblico, la chiusura è stata affidata ad Andrea Pasini, anche lui parte dell'Officina delle Idee.
