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Cronaca

Affitti, arriva il risparmio per chi sceglie canoni agevolati: ecco i numeri

“Si tratta – ha dichiarato il presidente di Confedilizia di Forlì – di una misura importante, che rappresenta quell’inversione di tendenza nella tassazione degli immobili locati che Confedilizia chiedeva da tempo"

Confedilizia diffonde i dati relativi agli effetti sui singoli contribuenti della riduzione del 25 per cento, disposta con la legge di stabilità, dell’Imu e della Tasi sugli immobili locati attraverso i contratti “concordati”. I risparmi sono stati calcolati su immobili-tipo situati in città. Sono interessate a questo sgravio tre tipologie di contratti di locazione: i contratti agevolati, della durata di 3 anni più 2 di rinnovo; i contratti per studenti universitari, di durata da 6 mesi a 3 anni; i contratti transitori (di durata da 1 a 18 mesi), se stipulati nei Comuni nei quali il canone deve essere stabilito dalle parti applicando gli Accordi territoriali.

La norma dispone che l'imposta, determinata applicando l'aliquota stabilita dal Comune, “sia ridotta al 75 per cento”. La conseguenza è che la riduzione di un quarto dell’Imu e della Tasi si applicherà nel 2016 all’imposta dovuta sulla base delle aliquote stabilite per il 2015 dai singoli Comuni. Ciò perché la stessa legge di stabilità vieta alle amministrazioni locali, per il prossimo anno, di modificare in aumento le aliquote stabilite per quest’anno.

“Si tratta – ha dichiarato il presidente di Confedilizia di Forlì – di una misura importante, che rappresenta quell’inversione di tendenza nella tassazione degli immobili locati che Confedilizia chiedeva da tempo. La consideriamo, insieme con le altre misure di riduzione delle imposte sulla casa previste dalla legge di stabilità, un ottimo punto di partenza per un cammino, che dovrà proseguire, di graduale ma continua correzione degli errori compiuti sull’immobiliare a partire dalla Manovra Monti”. 

Gli effetti sulla nostra città possono essere sintetizzati a titolo esemplificativo: su una rendita catastale totale di 9milioni 262.765 euro su 12mila unità immobiliari, con una rendita media di 772 euro, per immobili di categoria catastale A/2 tratta dalle statistiche catastali dell'Agenzia delle Entrate, l'aliquota è del 10,6%. Questo significa che l'imposta dovuta passa dai 1.375 euro del 2015  ai 1.031 per il 2016, con un risparmio di 344 euro. Ad esempio per uun appartamento a Forlì, posto in zona intermedia di categoria catastale, A/3 con una rendita catastale di 726, euro  ci sarà un risparmio di 323 euro, pari al 25%

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