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Cronaca

Addetta delle pulizie apre la porta e il paziente le stringe il collo: aggressione all'hotel Covid

Ha aperto la porta della camera e si è vista aggredita dal paziente, che le ha stretto le mani al collo. Sono stati attimi di terrore per l'addetta delle pulizie

Ha aperto la porta della camera e si è vista aggredita dal paziente, che le ha stretto le mani al collo. Sono stati attimi di terrore per l'addetta delle pulizie del hotel Paradise Airport, la struttura adibita a hotel Covid (una struttura destinata a effettuare la quarantena per le persone che non hanno sufficienti spazi al proprio domicilio o sono privi di un domicilio), che si trova di fronte all'ingresso dell'aeroporto. Il tutto è avvenuto ad opera di un paziente “problematico” che già nei giorni precedenti aveva arrecato disagi alla struttura, uscendo di continuo dall'hotel e costringendo il gestore ad allertare le forze dell'ordine per il mancato rispetto della quarantena.

L'apice, però, si è verificato martedì mattina. Nella giornata di lunedì, infatti, gli era stato consegnato il foglio di fine quarantena e non avrebbe dovuto più trovarsi nella struttura. Invece l'addetta delle pulizie è entrata nella camera credendola vuota e ha chiesto al soggetto perchè fosse ancora lì. Questo ha fatto scattare la furia dell'aggressore, che ha graffiato l'addetta, una donna di 43 anni, in varie parti del corpo, ma soprattutto l'ha stretta con decisione al collo. Un incubo per la lavoratrice che è riuscita poi a scappare. Sul posto si sono portate due pattuglie della polizia per far sgomberare l'occupante abusivo della stanza. L'ambulanza ha invece portato la ferita all'ospedale, dove le sono state diagnosticate ferite curabili in 10 giorni. Il soggetto sarà quindi denunciato.

Protesta Daniele Casadio, il titolare dell'hotel: “Da tempo segnalavo all'Ausl che stava mandando  pazienti Covid che erano anche soggetti problematici, se non con veri e propri disagi psichici, senza che avessimo alcuna capacità o infrastrutture dedicate a queste persone. Abbiamo tollerato molti comportamenti, ma sull'aggressione fisica mentre forniamo un servizio pubblico non possiamo proprio soprassedere”. Attualmente i pazienti Covid presenti nella struttura sono 7-8. “Con il calo della pandemia e le nuove norme sulle quarantene non c'è più ragione di usare una struttura con 50 camere, ne serve una più piccola. Sto mantenendo la struttura dedicata a pochi pazienti Covid, mentre le bollette del gas e della luce sono fortemente lievitate”. A fine marzo scadrà il contratto con l'azienda sanitaria. “Penso che riconvertirò l'hotel all'accoglienza dei profughi ucraini”, spiega infine Casadio.

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