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Cronaca

Agnese, diploma con lode in chimica: "L'Iti una grande famiglia. Voglio essere d’aiuto per la collettività"

"Mi ritengo una persona determinata che se si prefigge un obiettivo cerca e prova tutti i modi possibili per raggiungerlo", racconta

Diploma arricchito con la lode per Agnese Valbruccioli, che ha frequentato l'indirizzo di "chimica e materiali" all'istituto tecnico industriale "Marconi" di Forlì. "Mi ritengo una persona determinata che se si prefigge un obiettivo cerca e prova tutti i modi possibili per raggiungerlo, organizzata ed attenta ai dettagli, estremamente curiosa e spinta ad indagare le eventuali cause dei più svariati eventi - esordisce -. Di fatti, mi prefiggo nella mia vita di informarmi su più argomenti possibili, in modo da continuare ad assorbire informazioni che ritengo utili alla mia crescita personale. Sul piano interpersonale mi considero socievole, molto empatica ed alla mano, una ragazza a cui piacciono anche le più semplici occasioni purché svolte in compagnia dei miei più cari amici".

Soddisfatta di aver scelto cinque anni fa l'Iti?   
L’Iti è stato come la mia “seconda casa” per cinque anni e ora non potrei tornando indietro pensare ad una scelta diversa. Ovviamente ci sono stati sia momenti felici che occasioni difficili, periodi in cui ho pensato di non aver fatto la scelta migliore, ma nonostante tutto sono soddisfatta della scelta della me tredicenne. A prescindere delle competenze acquisite e dal lato prettamente didattico, l’Iti è anche ambiente, ti senti come in una grande famiglia e per questo non potrei immaginarmi in un’altra scuola con altri compagni di classe, altri amici, altri professori, in un’altra struttura. Mi mancherà soprattutto l’atmosfera, gli eventi condivisi, tutti i “drammi”, sorrisi, risate e pianti che hanno costellato questi anni. Si è concluso un capitolo importante della mia vita, che mi ha visto entrare come una bambina ed uscire come una ragazza consapevole. Ora sono pronta ad un’altra sfida stimolante almeno come questa.  

Materie preferite?  
Della chimica mi ha sempre affascinato il suo voler indagare a fondo le motivazioni e studiare i fenomeni della materia, per questo davanti ad un’esperienza di laboratorio ho sempre voluto andare oltre la semplice metodica data e cercare di capire ragionando su ogni fenomeno interatomico e/o intratomico. Durante i miei studi, ho riscontrato come le basi fossero quasi sempre di matrice fisica e matematica, per questa ragione credo siano le mie materie preferite. Quando matematica raggiungeva un livello tale da riuscire a dimostrare le formule date, anche diversi anni prima nelle varie materie, ero finalmente soddisfatta perché riuscivo a sopperire la mia sete di curiosità. D’altra parte, ho apprezzato anche materie come italiano e storia, essenziali per sviluppare un senso critico; ritengo infatti fondamentale confrontarsi ed analizzare l’opinione degli storici e degli scrittori per comprendere i vari punti di vista e le sfaccettature della vita. In conclusione, ho preferito tutto ciò che non richiede prettamente uno studio memonico ma dia spunto di ragionamento.       

Oltre allo studio quali sono le sue passioni?       
Mi appassiona essere una cittadina attiva: informarmi, leggere e parlare di attualità, politica, i limiti e le possibilità per la società odierna e futura, ricercare e discutere raccogliendo ed approfondendo notizie dai più reconditi meandri del globo. Mi piacerebbe infatti dare un aiuto più concreto alla nostra realtà. Oltre al dialogo in compagnia quando, invece, mi ritaglio spazio per me mi rilassa dilettarmi nel disegno: momento nel quale riesco a staccare da tutto e tutti per ritrovarmi in me stessa.

Si è diplomata col massimo dei voti. È un risultato che ha richiesto molto impegno e sacrifici?
Sicuramente è il traguardo di una serie di impegni frutto di un percorso caratterizzato dalla costanza. Nonostante ore passate ad approfondire le varie discipline, sono molto soddisfatta di esser sempre riuscita a distinguere momenti di svago e divertimento a momenti di impegno in modo tale da mantenere un equilibrio essenziale. Certamente non è stato sempre rose e fiori: momenti di delusioni, insoddisfazione e rimpianti. Ma una cosa che mi ha fatto sempre stare bene era avere un gruppo di amici su cui potere contare e studiare assieme.   

Distanti, ma uniti è stato il motto dell'ultimo anno e mezzo. Come l'ha vissuto?
Come per la totalità della popolazione, l’ultimo anno e mezzo è stato sicuramente un periodo difficile: un momento anomalo in cui è come se tutto si fosse bloccato, ma contemporaneamente il tempo scorreva con la costante sensazione di stare perdendo anni fondamentali. Abituata a costanti interazioni interpersonali viverle attraverso uno schermo mi ha insegnato a valorizzarle e a non darle per scontato. Sicuramente vedere rapporti incrinarsi è stato un duro colpo, ma è stato utile per comprendere la qualità dei legami veri. Un periodo in cui era essenziale fermarci ed isolarci che nel bene e nel male ci lascerà delle cicatrici: personalmente ritrovo un senso di rivalsa e speranza per sfruttare i prossimi anni al meglio.

È cambiato il rapporto con i suoi compagni di classe e prof e l'approccio allo studio?
Il rapporto con i compagni di classe, nonostante quanto si possa pensare, si è molto rafforzato dandoci sostegno l’uno l’altro e nell’ultimo mese, quando finalmente non eravamo più divisi in gruppi, ci siamo uniti come classe. Forse questo è uno dei rimpianti più grandi perché non ci siamo vissuti i nostri ultimi due anni e avremmo potuto conoscerci molto meglio tessendo legami più profondi. Il rapporto con i professori, invece, è forse quello che ne ha risentito di più, dato che la didattica a distanza non ha mai potuto essere all’altezza di quella classica: alla base dell’apprendimento vi è un confronto, un dialogo che tramite uno schermo non può essere assolutamente lo stesso. D’altra parte, l’apprendimento stesso non è assolutamente paragonabile, per quanto mi riguarda ci deve essere sempre un equilibrio fra svago ed impegno. Quest’ultimo durante i vari lockdown non è mai stato pienamente compensato, perciò mi ritrovavo con una motivazione sempre più carente nello studio. Essendo inoltre abituata a studiare la maggior parte del tempo in gruppo ciò lo ha reso ancora meno stimolante durante i periodi in cui eravamo impossibilitati ad uscire.

Ora cosa farà?        
Ora continuerò gli studi, infatti mi sono iscritta alla facoltà di Ingegneria Energetica a Bologna, mossa sia da un interesse verso le nuove frontiere delle energie rinnovabili che dalla volontà di essere d’aiuto per la collettività, impiegando quando studiato in progetti innovativi in vista delle problematiche ambientali. 

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