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Cronaca

"Colpevole" di aver piantato un albero: sconfigge due volte il Comune in tribunale, la seconda per una multa da 50 euro

Le ha vinte tutte in tribunale: prima nella causa penale e poi, ora, anche nel ricorso al giudice di pace contro una multa residua da 50 euro. Tra tutto ha speso circa duemila euro per far valere le proprie ragioni

Le ha vinte tutte in tribunale: prima nella causa penale e poi, ora, anche nel ricorso al giudice di pace contro una multa residua da 50 euro. Tra tutto ha speso circa duemila euro per far valere le proprie ragioni contro il Comune, e probabilmente il Comune stesso tra avvocati e tempo lavoro perso di funzionari ha speso molto di più. La colpa? Quella di aver piantato un albero. Un pero da fiore per l'esattezza. E' l'assurda vicenda che si protrae dal 21 novembre 2015 per l'ex parlamentare dei Verdi Sauro Turroni e che per ora ha visto il Comune sconfitto su tutta la linea.

In quel periodo divampava la polemica sulla riqualificazione di corso Diaz, con un progetto che prevedeva di piantare peri da fiore dopo il taglio dei bagolari, che poi in gran parte sono tuttora al loro posto. Migliaia furono le firme raccolte da un comitato di difesa per impedire il taglio degli alberi esistenti nel tratto della parrocchia di Ravaldino. In quel momento, mentre era assessore al Verde Veronica Zanetti (l'anno dopo il sindaco Davide Drei le ritirò la delega ed infine la escluse dalla giunta), la tensione era alta, un vero muro contro muro. In tale contesto maturò la scelta del municipio di denunciare Sauro Turroni.

La denuncia arrivò per aver piantato un pero da fiore, già previsto dal progetto di corso Diaz, in una delle aiuole vuote del corso, vicino alla casa dove fu ucciso Roberto Ruffilli. “Era la festa degli alberi e scegliemmo quel luogo simbolico, invitammo le autorità e anche il sindaco stesso tre giorni prima”, ricorda Turroni. Tuttavia, mentre era in corso l'evento arrivò una pattuglia della Polizia Locale. “Tre agenti distolti ad altre funzioni. Non ci venne impedito di piantare l'albero, ma poi arrivò una multa e una denuncia penale”, ricorda Turroni

“La denuncia era motivata dal fatto che non ci sarebbe stata l'autorizzazione paesaggistica, ma c'era sul progetto di corso Diaz”, sempre Turroni, che si ritrovò condannato assieme ad altri due militanti ecologisti, Fausto Pardolesi e Alessandra Senzani, con un decreto penale di condanna di 150 euro a testa emesso dalla Procura. Una pena molto lieve dato la “tenuità del fatto”. Turroni impugnò poi il decreto e ottenne nel 2016 dal giudice l'archiviazione dell'accusa, sua e degli altri due compagni che non avevano neanche fatto ricorso. “Il giudice scrisse che era ampiamente condivisibile quanto scritto nell'atto di impugnazione”, sempre Turroni.

Ed ora il capitolo finale: restava, infatti, una multa a 100 euro per la manomissione dell'aiuola. Nonostante poi, dopo due ricorsi in autotutela di Turroni sia stata ridotta a 50 euro, l'ex parlamentare dei Verdi non ha mollato la presa: “E' stata una questione di principio, contro una becera burocrazia che conta sul fatto che il cittadino per non tirarla per le lunghe alla fine paga e lascia correre. Ma io sono un ex dirigente pubblico e so bene che una pubblica amministrazione deve essere indipendente dal potere politico in quel momento al governo e imparziale col cittadino. Per cui ho seguito il motto 'Resistere un minuto in più del tuo avversario'”. 

Per una multa da 50 euro si è così fatto un processo dal Giudice di Pace con 3 udienze, avvocati, corposi atti da parte dell'amministrazione comunale  e presenza di testimoni. “Ci sono state ben tre udienze e in ciascuna il Comune si è presentato più agguerrito che mai, sostenendo però tesi che non reggevano di fronte ai fatti, come ad esempio che il progetto di piantare peri da fiore fosse stato abbandonato, nascondendo che pochi mesi prima, il 18 giugno 2015, la vicesindaca Zanetti aveva tenuto un'affollatissima assemblea pubblica nella quale aveva presentato, ancora una volta, il progetto di piantare 62 peri da fiore in entrambi i lati di corso Diaz”.

“Alla fine anche la multa è stata annullata alla fine di dicembre, è emerso infatti che la 'manomissione dell'aiuola' è stata modificata nel regolamento del Verde come atto da sanzionare in quanto non era ben chiaro cosa si intendesse”, spiega l'esponente ambientalista. “Continuerò a difendere gli alberi da un Comune che ha la sega troppo facile”, conclude Turroni.
 

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