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Il sogno di Alisea: "Vorrei lavorare all'Onu. Il mio futuro è nella cooperazione internazionale"

"Mi piace definirmi una persona curiosa e determinata, caratteristiche che mi hanno permesso di portare avanti il percorso scolastico con facilità e leggerezza", racconta di se

Tra i centisti del liceo Classico, indirizzo "Linguistico", c'è Alisea Succi. "Mi piace definirmi una persona curiosa e determinata, caratteristiche che mi hanno permesso di portare avanti il percorso scolastico con facilità e leggerezza - racconta di se -. L’atletica leggera è lo sport che pratico ormai da anni e nel corso del tempo mi ha insegnato l’ambizione e la perseveranza, in quell’ambiente ho incontrato ragazzi e ragazze che mi rimarranno sempre nel cuore".

Quando ha capito che le lingue avrebbero fatto parte della sua vita?
Fin dalle scuole medie ho sempre amato poter saltare da una lingua all’altra, da una cultura all’altra, e vedere come la visione del mondo cambi a seconda di dove ci si trova, per questo non ho avuto dubbi sulla scelta del liceo Linguistico. Inizialmente mi sarebbe piaciuto lavorare nel mondo dell’interpretariato, ma crescendo ho capito che avrei preferito usare le lingue straniere come mezzo per dire cose mie piuttosto che tradurre quelle di altri.

Al di là del diploma col massimo dei voti, che bilancio trae da questi cinque anni al Classico?
Sono sicuramente stati anni molto formativi, sia a livello accademico che personale. É stato bello vedere i miei interessi chiarirsi o cambiare, e scoprire, soprattutto quest’anno, la passione per la filosofia che spero riuscirò a coltivare anche in futuro. Non sono stati certamente anni sempre facili, ma sono dell’idea che ogni esperienza (positiva o negativa che sia) in futuro risulterà sempre utile e indispensabile.

Ha un ricordo speciale?
Due in realtà: il primo giorno di didattica a distanza e il primo giorno degli esami scritti; due eventi che hanno segnato, uno a livello globale e uno più personale, l’inizio di un nuovo percorso che sicuramente non potrò dimenticare.

Dopo la maturità ha avuto un briciolo di nostalgia?
In realtà no, al Liceo ho conosciuto compagni e professori fantastici che mi dispiacerà non rivedere ogni giorno, ma sono sempre stata una ragazza proiettata verso il futuro ed erano ormai mesi che non vedevo l’ora di iniziare la nuova avventura universitaria. Ho dei bei ricordi delle superiori ma non per questo vorrei ricominciarle da capo, preferisco accettare con entusiasmo il cambiamento e vedere gli ultimi cinque anni come una rampa di lancio verso ciò che mi aspetta.

Come è stato il suo rapporto coi prof e compagni di classe?
La classe era molto numerosa e piena di persone diverse tra loro, e la mia tendenza ad essere selettiva con le amicizie mi ha permesso (forse purtroppo) di conoscere veramente solo pochi dei miei compagni, con cui però sento di aver creato amicizie vere che non si esauriranno con la fine del Liceo. Riguardo ai professori, c’è sempre stato un rapporto di reciproco rispetto e apprezzamento con tutti, e alcuni di loro in particolare mi hanno davvero ispirata e dato tanto a livello umano, e per questo sarò loro sempre grata.

Quale sarà il suo orizzonte?
In futuro mi piacerebbe molto lavorare nell’ambito della cooperazione internazionale, infatti l’Onu sarebbe il fine ultimo del mio percorso universitario. Nel breve termine devo ancora decidere se studiare Sviluppo e Cooperazione internazionale a Bologna o a Pisa, ma per fortuna ho ancora tempo per decidere.

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