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Cronaca

Alla "Casa Mia" nasceranno locali appositi per ridurre a zero il contenimento dei malati di Alzheimer e demenza

Duemila degli 80mila metri quadri del Parco delle Stagioni verranno destinati agli ospiti della casa di riposo. Il terreno verde adiacente alla struttura verrà recintato

La casa di riposo “Casa Mia” è in evoluzione. La struttura della Chiesa avventista nata con l’obiettivo di curare anziani in un ambito accogliente ha infatti con sé due importanti novità. In primis, duemila degli 80mila metri quadri del Parco delle Stagioni verranno destinati agli ospiti della casa di riposo. Il terreno verde adiacente alla struttura verrà recintato intorno alla metà di aprile e potrà essere sfruttato liberamente dagli anziani. Gazebi e panchine saranno alcuni degli arredamenti della nuova area assegnata a “Casa Mia”. “Durante la pandemia – spiega Fabian Nikolaus, coordinatore generale di “Casa Mia” – i nostri fragili residenti non hanno potuto utilizzare questo parco. Noi e l’Amministrazione comunale abbiamo pensato di dedicare una zona verde a utilizzo esclusivo dei nostri utenti, fino al 31 dicembre di quest’anno”.

C’è poi un progetto ancor più grande, pronto nel mese di ottobre. All’interno di “Casa Mia” verranno destinati spazi per ospitare chi soffre di demenza senile e di Alzheimer, offrendo cure specializzate ai malati. Queste patologie attualmente interessano circa la metà degli 82 ospiti nella casa di riposo. La sfida è creare però qualcosa di originale e innovativo, precisa Nikolaus: “Vogliamo tenere in considerazione le abitudini delle persone, la proposta deve essere personalizzata a seconda dei bisogni di ciascun paziente”. Il coordinatore illustra poi i propositi che si pone il centro: “La riduzione a zero del contenimento fisico e farmacologico per tutelare l’incolumità della persona, con questo intendiamo l’eliminazione delle barriere come le sponde nel letto, i tavolini nella carrozzine, e dei farmaci per prevenire l’agitazione. Si cercherà di ricreare degli ambienti, delle attività che richiamino dei ricordi in modo da canalizzare i momenti di agitazione in attività come badare una bambola terapeutica oppure preparare un pranzo, la cosiddetta ‘cucina terapeutica’”.

Verrà lanciata all’interno della casa di cura anche una stanza “stuzzle”, per sfogarsi e consentire il rilassamento durante i momenti di agitazione e una zona chiamata “stanza della memoria”, con schermi in grado di simulare rumore andamento di un treno, per far rilassare i pazienti quando sentono la necessità di viaggiare. Gli 85.000 euro necessari allo svolgimento del progetto saranno raccolti da aziende del territorio e associazioni come l’Otto per mille. 

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