Nubifragio, allagamenti nei quartieri alluvionati: "I timori si sono rivelati fondati. Viviamo nella paura"
"Purtroppo per gli abitanti di San Benedetto i timori per l'esito dei primi temporali si sono rivelati fondati", allarga le braccia Loretta Poggi, coordinatrice del quartiere 9 Foro Boario - San Benedetto
Esplode il disappunto nei quartieri alluvionati dopo il nubifragio che si è abbattuto in città nel cuore della nottata tra giovedì e venerdì, poco dopo le 5.30. Il temporale, che ha colpito Forlì a macchia di leopardo e che ha scaricato nelle aree interessate tra i 28 ed i 45 millimetri di pioggia, ha manifestato il suo lato peggiore proprio nelle aree interessate dall'alluvione dello scorso maggio.
"Purtroppo per gli abitanti di San Benedetto i timori per l'esito dei primi temporali si sono rivelati fondati - allarga le braccia Loretta Poggi, coordinatrice del quartiere 9 Foro Boario - San Benedetto -. Le strade si sono allagate a causa delle fogne che non sono riuscite a ricevere l'acqua caduta. In particolare in via Val Posina, via Bainsizza, via Gorizia, ma tutti i residenti del quartiere hanno segnalato strade e cortili allagati".
Come sono messe le fogne? Risponde l'assessore
"Impianto insufficiente? Troppa acqua e troppo violenta? - sono gli interrogativi di Poggi -. Fortunatamente non è durata a lungo. Questa. Ma il prossimo autunno? Solo con le nostre forze stiamo provando a rialzarci. Non possiamo continuare a vivere in questa situazione di paura e pericolo". Allagato anche il parco della Pace, che ora - con l'eliminazione del passaggio dei bus in via Pelacano, è diventato anche il passaggio obbligato per il quartiere per arrivare alla fermata di via Piave. Sempre in zona San Benedetto a fare paura è il canale di Ravaldino, nella zona di via Cadore e Monte Pasubio l'acqua è salita velocemente fino al ciglio delle sponde del canale.
“Riceviamo ogni giorno testimonianze di lavoratori e cittadini, soprattutto i residenti delle zone più a rischio allagamento, che, ad ogni avversità meteorologica, un'ora o un giorno di pioggia, si preoccupano per la tenuta e il corretto funzionamento delle reti e i canali di scolo - afferma Filippo Lo Giudice, segretario territoriale di Ugl Romagna -. Ci chiediamo, e rivolgiamo direttamente l'appello all'amministrazione comunale, se siano in corso le necessarie attività post-alluvionali di rimozione di detriti e fango dalla rete fognaria, oggi in molte aree cittadine ancora intasata, e se si siano liberati canali e fiumi che attraversano o costeggiano Forlì".
“Tre quartieri, Romiti, Roncadello e San Benedetto, sono esposti alle intemperie e appena dopo un'ora di pioggia fra il 14 e il 15 settembre, sono entrati subito in sofferenza - prosegue il sindacalista -. I social sono stati inondati di foto e video che documentano strade e campi allagati e canali con l'acqua che tracima. Ci chiediamo: cosa succederà con l'autunno alle porte quando il tempo sarà meno clemente? Come sindacato abbiamo lanciato una serie di proposte in seno alla commissione speciale comunale sull'alluvione. Prendiamo atto che nessuna delle nostre richieste è stata accolta. Vorremmo parlarne in un incontro più approfondito per sapere dalla viva voce del sindaco Gian Luca Zattini e dell'assessore all'Ambiente Giuseppe Petetta se sia effettivamente in corso di svolgimento la necessaria attività di pulizia dei tratti fognari più intasati e rimozione del fango dalle condutture oggi otturate o parzialmente ostruite dalla presenza di detriti".
"La fognatura pubblica che serve la città è costantemente manutenuta e monitorata? - prosegue Lo Giudice -. Oggi chiediamo che si risolvano le situazioni note ai residenti e già segnalate al gestore o al Comune. E che ci si comunichi se sono state mappate le vecchie fognature o i canali, la cui manutenzione dovrebbe essere in carico ai privati, ma dei quali s'è persa la conoscenza anche da parte dei proprietari, degli eredi e dell'amministrazione pubblica. Gli scarichi sono stati adeguati o messi a norma?". Il segretario dell'Ugl attende una risposta: “I nostri iscritti, i cittadini che ci contattano ogni giorno, chiedono risposte esaustive. A distanza di quattro mesi dall'alluvione di maggio consideriamo assurdo che si debba ancora parlare di rischio allagamento della nostra città. Dal sindaco Zattini attendiamo le risposte tanto attese, non è più tempo per politici e amministratori di passerelle, parole e promesse al vento. Adesso contano i fatti".