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Cronaca

Allarme gioco: spesa pro capite per slot e videolottery è di 800 euro all'anno

Vengono presentati in una serie di incontri nell'ambito della rassegna Coltiviamo la legalità, i risultati delle ricerche portate avanti dall'Osservatorio comunale sulla legalità, realizzato con i contributi del bando regionale sulla sicurezza, dall'Università di Bologna, Campus di Forlì

Vengono presentati in una serie di incontri nell'ambito della rassegna Coltiviamo la legalità, i risultati delle ricerche portate avanti dall'Osservatorio comunale sulla legalità, realizzato con i contributi del bando regionale sulla sicurezza, dall'Università di Bologna, Campus di Forlì. “Si è trattato – spiega l'assessore alle Politiche giovanili, Valentina Ravaioli – di un processo di monitoraggio, condotto in rete con le istituzioni e le forze dell'ordine, seguito poi da un'analisi dei risultati, dal taglio scientifico”.

L'osservatorio, spiega il coordinatore, Marco Borraccetti, professore universitario, ha iniziato la sua attività a settembre del 2012, e vi hanno già lavorato 6 tirocinanti. Sono state sviluppate tre ricerche: il modo dei media di trattare gli episodi di criminalità, la diffusione delle slot machine e delle videolottery ed  un progetto attuato su di un bene confiscato.

SLOT MACHINE E VIDEOLOTTERY
“Le forze dell'ordine – spiega Borraccetti – ci hanno confermato che, allo stato attuale delle cose non ci sono infiltrazioni criminali dietro alle società che gestiscono le macchinette nei ber e tabacchi e le sale giochi. Molte società hanno la certificazione antimafia. Ma il problema ha comunque una portata enorme”. Sul territorio di Forlì-Cesena la spesa pro capite annuale per le slot machine e videolottery è di 800 euro all'anno, su un totale speso in generale per i giochi (che comprendono scommesse, bingo ecc..) di 1.300 euro. Oltre la metà quindi. Andando a scorporare questa spesa, l'85% viene speso per le slot il restante per videopoker e videolottery. “Va detto che le soluzione sulle quali noi ragioniamo non sono incentrate assolutamente sulla repressione – prosegue il coordinatore – ma sulla sensibilizzazione culturale, considerando anche che, in questo periodo di crisi, le macchinette, per molti esercizi garantiscono la sopravvivenza”.

BENI CONFISCATI
Interviene Giovanni Mazzanti, sempre docente dell'Università di Bologna, che snocciola alcuni dati. In Emilia-Romagna i beni confiscati alla criminalità sono un centinaio. In provincia di Forlì-Cesena una 30ina e a Forlì, 4. Il progetto messo a punto è riferito ad un terreno di 5 ettari, nella zona di viale Dell'Appenino (il podere ex Limonetti sequestrato per reato di usura), ed è partito 2 anni fa. Per la prima vota quest'anno si avrà un raccolto di grano, che occupa circa metà del terreno. L'altra metà prevede un'attività di orticolutura che coinvolga persone svantaggiate. Il Comune di Forlì ha affidato alle cooperative Co.For.Pol ed Ecosphera la gestione della realizzazione del progetto.

RAPPORTO TRA MEDIA E CRIMINALITA'
Sono stati  confrontati diversi articoli sugli stessi episodi criminosi, ed è stato compiuto uno studio lessicale per comprendere quali processi prevalgono in ciascuna testata.

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