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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Allarme zanzare, aumentano a dismisura. Il Comune chiede l'aiuto dei cittadini

Sono partiti martedì gli interventi del Comune di Forlì per la lotta alla zanzara tigre (Aedes albopictus) e Culex pipiens (zanzara comune), con il trattamento antilarvale delle caditoie pubbliche.

Sono partiti  martedì gli interventi del Comune di Forlì per la lotta alla zanzara tigre (Aedes albopictus) e Culex pipiens (zanzara comune), con il trattamento antilarvale delle caditoie pubbliche. Lo conferma a Forlitoday l'assessore Alberto Bellini, che presiede la conferenza tecnica Socio-Sanitaria, riunitasi anche la scorsa settimana, proprio su questo tema. “E' stato fatto il resoconto della scorsa stagione – spiega l'assessore – che è andata male: il monitoraggio attraverso le ovitrappole sparse sul territorio, ha segnalato anche picchi con livelli di larve doppi, rispetto alla stagione precedente”.

Questo si è verificato in particolare nella zona collinare, ma anche a Forlì città le zanzare sono notevolmente aumentate. L'analisi fatta anche dall'Ausl attribuisce questo andamento sia allo scioglimento del nevone del 2012, sia alla più scarsa campagna informativa fatta lo scorso anno. “Abbiamo abbassato la guardia – ammette Bellini – ed ora, viste anche le copiose piogge di quest'anno, siamo preoccupati. Dopo un 2010-2011 buoni. Cercheremo di mettere in piedi una campagna informativa più efficace, che ci verrà ovviamente a costare. L'ordinanza del Comune riferita ai privati partirà dal 15 maggio, fino al 15 novembre, periodo indicato come picco”.

L’andamento dei dati di monitoraggio 2009-2011 (media uova per ovitrappola) aveva evidenziato un forte miglioramento dal 2009 e un andamento stabile nel 2010 e 2011. Tutti i Comuni avvieranno il trattamento antilarvale, secondo piani di intervento definiti in base alle caratteristiche territoriali e climatiche dei diversi Comuni.

“Abbiamo come sempre bisogno della buona volontà dei cittadini, che è fondamentale. L'ordinanza obbliga all'utilizzo dei larvicidi nei tombini, trattamenti che però vanno ripetuti ogni 2-3 settimane, secondo le indicazioni – conclude Bellini – poi ci sono una serie di accorgimenti che andrebbero seguiti: evitare soprattutto di lasciare acqua stagnante nei sottovasi, o in qualunque altro spazio”.

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