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Cronaca

Zattini: "La peggior alluvione della storia d'Italia". In città ancora 2.500 sfollati e 1.500 cittadini isolati in montagna

Il sindaco Zattini ha spiegato di aver ricevuto la telefonata del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, una chiamata di solidarietà che è arrivata anche ai sindaci di Faenza e Cesena

La città di Forlì vede nella giornata di oggi, sabato, ancora 2.500 cittadini evacuati, su un totale di 4.800 evacuati di tutta la provincia di Forlì-Cesena. E' il dato che emerge a margine della conferenza stampa del sindaco Gian Luca Zattini, che ha parlato nel pomeriggio per dare una serie di raccomandazioni alla cittadinanza. In tutto l'Appennino forlivese si contano ancora 1.500 persone isolate, di queste 200 nel comune di Predappio. Altre criticità sono a San Benedetto in Alpe, Ranchio (Sarsina) e in altre frazioni.

In questo numero dei 1.500 isolati si contano le persone che si trovano in piccole frazioni, case sparse, privi al momento dei servizi essenziali, mentre non si annoverano i residenti nei paesi non raggiungibili via strada, come quelli di Modigliana, Tredozio e degli altri Comuni senza strade, in quanto la connessione per gli approvvigionamenti sanitari, alimentari e l'acqua è garantita mediante elicottero, oppure i comuni come Santa Sofia, Rocca San Casciano, Portico e Premilcuore dove le fragili vie di comunicazione rimaste sono accessibili a costo di tortuosi tragitti o riservate solo ai mezzi autorizzati. Le persone “intrappolate” nei loro paesi appenninici e senza piena libertà di movimento restano circa 13mila ad ora.

VIDEO - Gli appelli del sindaco sulla raccolta del fango e i curiosi

Il sindaco Zattini ha spiegato di aver ricevuto la telefonata del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, una chiamata di solidarietà che è arrivata anche ai sindaci di Faenza e Cesena. “Ci ha testimoniato vicinanza”, spiega. “C'è poi la notizia di queste ore dell'arrivo domani del presidente Meloni a visitare le zone alluvionate. La nostra intenzione è che il Governo sia consapevole della devastazione e ci fa piacere che sia visionato direttamente dal presidente del Consiglio. Avremo bisogno di tutto, stiamo terminando ora la fase acuta e adesso inizia una fase complicatissima”

Zattini ha ringraziato tutti per l'impegno per quella che è stata definita “la peggior alluvione della storia d'Italia per dimensione, estensione, per la concomitanza di tante problematiche, dalla pianura alle colline devastate da centinaia di frane”. 

Alluvione, conferenza stampa di sindaco e protezione civile

Quindi gli appelli ai cittadini: “Abbiate pazienza. Stiamo seguendo migliaia di situazioni - spiega Zattini -. Abbiamo una massa imponente di persone che stanno lavorando”. Il sindaco ammette quindi che ci sono state delle “difficoltà burocratiche”. Il principale dei quali è stata la modalità di raccolta delle acque e dei fanghi che non sono defluiti nel fiume ma sono rimasti stesi nelle strade, nei giardini e nelle case: la legge impone di doverli gestire come rifiuti contaminati a tutti gli effetti. Questo ha generato risentite proteste in molti alluvionati e volontari intervenuti per spalare il fango. 

“Non abbiamo mai detto che non si potevano raccogliere, siamo nell'emergenza e nell'emergenza si opera nell'immediato, ringrazio il presidente della Regione Stefano Bonaccini che ci ha assecondato con alcune ordinanze che ci hanno liberato del problema, mi addolora aver perso del tempo per motivi burocratici”, commenta il sindaco, spiegando che ora il problema pare risolto. 

Altro appello è a non uscire di casa se non necessario e soprattutto non intasare le strade di accesso ai quartieri alluvionati solo per curiosità. Il sindaco rassicura inoltre sulla potabilità dell'acqua. Il problema più grosso e immediato? “Ora c'è il problema della rimozione di enormi quantità di rifiuti accumulati nelle strade, vere e proprie montagne di fango e rifiuti da porta via, così come centinaia di auto non marcianti alluvionate”, spiega Zattini.

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