"Il mio capannone ancora sotto mezzo metro di fango con danni per 300mila euro: chi deve intervenire?”
Il titolare del magazzino di attrezzature fotovoltaiche di via Padulli: “L’acqua è arrivata al soffitto, persi 300 mila euro di merce ma non riesco ad avere risposte”
“Dopo un mese il mio capannone è ancora sommerso dal fango e non riesco nemmeno a entrarci. Ho fatto varie segnalazioni e richieste ma non ho avuto risposte certe su chi e quando verrà a liberarlo. Ho aspettato fino a oggi per rispetto di chi ha perso la casa e sta peggio di me, ma ora sono preoccupato: mai avrei immaginato di trovarmi in una situazione del genere”.
Antonio Battaglia, titolare della Barba srl che commercializza prodotti e attrezzature per il fotovoltaico, ha subito ingenti perdite dopo l’alluvione del 16 maggio. Nel capannone di via Padulli al civico 36, che veniva utilizzato come deposito della merce in vendita, l’acqua è arrivata al soffitto per un’altezza di oltre 4 metri, con danni che superano i 300 mila euro alle attrezzature, molte delle quali elettroniche, completamente distrutte e che dovranno essere smaltite. L’inondazione ha sommerso l’intero capannone, per un totale di 400 metri quadrati di superficie che si trovano ancora sotto mezzo metro di fango.
“Non mi sono attivato dubito dopo l’alluvione per cercare di ripristinare l’agibilità in quanto ho ritenuto che ci fossero situazioni ben più gravi da risolvere e forse questo è stato il mio errore - dice - ma mi sembra assurdo che a distanza di un mese un deposito di una attività commerciale sia tuttora in queste condizioni”.
Fino a pochi giorni fa il piazzale antistante si trovava ancora sotto 70 centimetri di acqua e fango. A una settimana dall’alluvione, per liberare l’area esterna che sorge su una falda freatica, sono intervenuti i tecnici del Consorzio di bonifica, la Protezione Civile del Friuli e, nella giornate di lunedì e martedì, la Croce Rossa e un autospurgo che ha tolto gran parte del fango che ricopriva il piazzale. Resta però il problema dello svuotamento del deposito, pieno di merce alluvionata.
“L’ultima telefonata ai numeri di riferimento per l’alluvione l’ho fatta venerdì - racconta - mi hanno detto che erano a conoscenza della situazione ma che c’erano altre emergenze. Mi è stato anche detto che da lunedì la gestione del post alluvione passa del tutto in carico al Comune e quindi ho scritto una mail agli uffici comunali per avere delucidazioni. Per svuotare il deposito servono almeno un camion e un bobcat e io non dispongo di questi mezzi. Sono ancora in attesa di risposte”.