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Venerdì, 29 Settembre 2023
Cronaca

Alluvione, disabile paraplegico da oltre un mese imprigionato in casa: "Non posso uscire da qui"

Da un mese è bloccato in casa, non ha la possibilità di vedere l'esterno se non da una finestra

Da un mese è bloccato in casa, non ha la possibilità di vedere l'esterno se non da una finestra. E' dal giorno dell'alluvione che il suo perimetro sono le 3 mura domestiche. E' la situazione precaria di un disabile grave che vice in uno dei palazzoni nuovi in via Martiri delle Foibe a Forlì, in una delle zone più colpite dall'alluvione. Non può uscire perchè è su una sedia a rotelle e l'ascensore non funziona. “Mi sembra di essere in prigione”, diceva circa 20 giorni fa Taulant Kodra, 50 anni, rinchiuso nell'appartamento dove vive.

La situazione da allora non è cambiata. E quella prigione, ora col caldo, assomoglia di più ad un ergastolo. Spiega il diretto interessato: "Da alcuni giorni ho fatto un mese che sono chiuso in casa e non so quanto ancora devo stare così, per colpa del ascensore rotto per alluvione". E poi: "Chiedo scusa per la stessa lamentela ma spero che sensibilizzando qualcosa si muova, credo che siano problemi burocratici, l'amministrazione condominiale ha fatto il calcolo dei danni ma non ha dato una data più o meno precisa che quando aggiusteranno quest'ascensore". Il danno stimato è ingente, pari a circa 40-45mila euro, da ripartire su 12 famiglie. 

“Siamo stati alluvionati, l'acqua è arrivata nei garage, nell'ascensore e nel deposito, con me e mia moglie c'erano anche nostro figlio di quasi 19 anni e mia madre di 83 anni, che sono stati evacuati. Ma, vista la mia condizione, per paura che potessi farmi male, io e mia moglie siamo rimasti qui, vivendo al terzo piano. Sono paraplegico, invalido al 100 per cento, a causa di un incidente stradale avvenuto due anni fa, proprio all'incrocio vicino a casa”, raccontava. E' stato a casa 4 giorni senza luce e 2 senza acqua potabile.  Kodra faceva il camionista, era abituato a girare su e giù l'Italia, poi l'incidente. Adesso non può superare le mura di casa.

“Ero abituato ad uscire quasi ogni giorno per un caffè con gli amici o un giro in piazza Saffi, ora sono veramente giù di morale", spiegava. Il Comune di Forlì, già per la prima denuncia del disabile, aveva spiegato che il caso era seguito dall’Assessorato al Welfare del Comune di Forlì e da un'operatrice socio sanitaria qualificata: "Le assistenti sociali del Comune di Forlì, in ogni caso, sono in costante contatto telefonico con la famiglia e hanno ribadito piena disponibilità di intervento e sostegno in caso di necessità.”, spiegava il Comune.

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