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Cronaca

Alluvione, l'aggiornamento della Regione: in provincia 399 frane e 348 strade chiuse

Continua l’attività di assistenza alla popolazione coinvolta nelle alluvioni e le frane che hanno colpito l’Emilia-Romagna. Le persone accolte in strutture messe a disposizione dai Comuni o in alberghi sono 922 (22 in meno rispetto a ieri) di cui 87 minori

Continua l’attività di assistenza alla popolazione coinvolta nelle alluvioni e le frane che hanno colpito l’Emilia-Romagna. Le persone accolte in strutture messe a disposizione dai Comuni o in alberghi sono 922 (22 in meno rispetto a ieri) di cui 87 minori: 468 nella provincia di Ravenna, 266 in quella di Forlì-Cesena, 187 nella Città metropolitana di Bologna e una sola persona in carico nella provincia di Rimini.

Sono 772 le strade comunali e provinciali chiuse alla circolazione, di cui 320 in modo parziale e 452 totalmente. Nel bolognese le arterie interessate sono 198 (90 parzialmente e 108 totalmente); 348 nel forlivese-cesenate (111 parzialmente e 237 totalmente); 187 nel ravennate (113 parzialmente e 74 totalmente); 39 nel riminese (6 parzialmente e 33 totalmente).

Non si ferma l’attività di monitoraggio da parte delle squadre di rilevatori che permette di definire il quadro più aggiornato della situazione frane, in crescita. Al momento si contano 936 frane principali, 45 in più rispetto a quelle rilevate fino a ieri, tutte censite nel forlivese. Complessivamente ci sono 399 frane in provincia di Forlì-Cesena; 248 in provincia di Ravenna; 120 in provincia di Bologna; 14 in provincia di Reggio Emilia, 143 in quella di Rimini e 12 in quella di Modena. A queste si uniscono migliaia di micro-frane che costellano l’intero Appennino interessato dall’emergenza.

Sono meno di 20 gli edifici scolastici per cui persistono criticità nell’utilizzo, meno numerosi rispetto ai primi rilevamenti. Per gli studenti e le studentesse impossibilitati a raggiungere le sedi scolastiche operative sono stati avviati percorsi personalizzati. Sono allo studio soluzioni specifiche per lo svolgimento degli esami di terza media e di maturità laddove permangano criticità. L’Università di Bologna, che ha sedi sia Bologna che in Romagna, ha previsto lezioni in aula con modalità mista, sessioni straordinarie di esami a giugno e luglio ed esami di laurea in modalità mista, venendo incontro alle richieste di laureande e laureandi. 

Per la giornata di venerdì 2 giugno è stata emessa un’allerta gialla per temporali su quasi tutta la regione. Le previsioni sono di temporali pomeridiani forti, più probabili sul settore centro-occidentale dell’Emilia-Romagna e sugli Appennini, dove potranno verificarsi rapidi innalzamenti dei livelli idrometrici nei corsi d’acqua, ruscellamenti lungo i versanti e locali smottamenti.

Restano in allerta gialla per criticità idraulica la bassa collina, la pianura e costa romagnole, oltre che la pianura bolognese. Permangono infatti condizioni di criticità localizzate nella pianura bolognese (con particolare riferimento ai territori di Medicina, Molinella e Budrio), ravennate e forlivese, per la difficoltà di smaltimento delle acque esondate dai corsi d'acqua che gravano sul reticolo secondario e di bonifica, interessato localmente da livelli idrici elevati, in progressiva decrescita e da possibili problemi di tenuta arginale, che potrebbero interessare anche il reticolo principale.

È allerta gialla anche per criticità idrogeologica (frane e dissesti) in quanto permane la possibilità di evoluzione dei dissesti innescatisi nelle ultime settimane nelle aree della collina bolognese e romagnola.

Sono 1.668 i volontari di Protezione civile impegnati al momento per affrontare le conseguenze dell’emergenza: 661 provengono dalle organizzazioni nazionali di volontariato, 285 dall’Emilia-Romagna e 722 dalle colonne mobili di altre Regioni.

A questi vanno aggiunti i 71 volontari attivati nell’ambito del meccanismo europeo di mobilitazione (Dipartimento nazionale di Protezione civile) e operativi nel ravennate: 25 provenienti dalla Slovacchia, 32 dalla Slovenia e 14 dal Belgio.

Considerando anche le 75 unità tra personale tecnico, amministrativo e di polizia locale provenienti dalle amministrazioni di Bari, Firenze, Genova, Milano, Roma, Venezia, Parma, Castelbaldo (PD) e dislocate attraverso l’Associazione nazionale Comuni italiani a supporto dei comuni alluvionati, gli operatori sul campo arrivano a 1.814 unità.
  

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