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Lunedì, 2 Ottobre 2023
Alluvione, le criticità

Alluvione, il neo comitato dei Romiti: "Il sindaco continua a non ascoltare le vittime del fango"

Così il neo comitato "Vittime del Fango del Quartiere Romiti", che vede in qualità di presidente Luca Bartoletti, vicepresidente Novella Castori e portavoce Michele Fiumi

"La città ferita sta aspettando risposte sul futuro della sicurezza idrogeologica e soprattutto i soldi per ripartire. Ad oltre un mese dalle nostre richieste di informazione nulla si è ancora mosso, né il sindaco Gian Luca Zattini, né altri dell’amministrazione hanno avuto la disponibilità ad incontrare le vittime del fango". Così il neo comitato "Vittime del Fango del Quartiere Romiti", che vede in qualità di presidente Luca Bartoletti, vicepresidente Novella Castori e portavoce Michele Fiumi.

Viene sottolineata la "mancanza di un serio censimento sul campo" circa il numero di cittadini alluvionati. "Alcuni stanno cominciando a eseguire i primi lavori in quanto l'incertezza delle risorse pubbliche regna sovrana, con il grande rischio che alcune aree dei quartieri che risultano ancora spettrali e senza abitanti, rimangano mutilati a lungo, privati della loro normale vita sociale ed economica - è l'attacco -. Chi ha ancora la curiosità di vedere lo stato dell'arte sull'andamento della ricostruzione, passando nei quartieri coinvolti, potrà rendersi conto delle ferite ancora aperte, strade dissestate, marciapiedi irriconoscibili, giardini ancora pieni di fango essiccato dal caldo dell’estate, macerie e calcinacci da sgombrare, intervallati da cantieri aperti, senza delimitazione ed in continuità con le abitazioni private, con perdite di gas intervallate a mancanza di energia elettrica".

"Dopo le nostre richieste e proposte l’unica risposta indiretta pervenuta ed apprezzabile è stata quella dell’Istituzione della Commissione Speciale Permanente sull’emergenza alluvione, ma per il resto tutto tace inspiegabilmente - prosegue Bartoletti -. Mentre tutti i principali sindaci del territorio romagnolo si stanno prodigando per incontrare ed ascoltare i loro cittadini, facendosi carico per quanto possibile dell’emergenza, a Forlì il sindaco e la Giunta si trincerano dietro i loro banchi e non rispondono alle
pec inviate dai Comitati delle Vittime del fango. Dal nostro sindaco, ci saremmo aspettati ben altro, soprattutto dopo le scuse del giorno dopo dell’alluvione proprio effettuate nella Chiesa della Parrocchia dei Romiti".

"Ci saremmo attesi che ci avesse ricevuto per ascoltarci, che si fosse fatto carico delle richieste di chiarimento verso Consorzio
di Bonifica e Regione, che ci avrebbe accolti per condividere le nostre ferite e le nostre preoccupazioni, invece il suo silenzio aggrava il morale di tanti cittadini e carica di inquietudine la situazione già surreale di molti quartieri della città, di molte famiglie ed imprese - viene aggiunto -. In tanti stanno ancora aspettando i primi 3000 euro del Cis, del Cas non si sente nemmeno parlare, di come fare le Perizie sui danni è rimasto tutto fermo. Delle risorse necessarie per la ricostruzione non si parla più".

Viene definita come una "modalità assurda" l'utilizzo dei fondi donati dai cittadini, "il che dimostra per l’ennesima volta l’assenza di ascolto delle esigenze reali delle vittime del fango. Il Comune di Forlì infatti invece di cominciare a risarcire gli sfollati e i danneggiati, ha pensato di fare dalle donazioni un fondo di garanzia alle banche per erogare finanziamenti agli alluvionati. Naturalmente a tassi calmierati quando ci sono tanti cittadini (famiglie ed imprese) che per mutui pregressi e impegni finanziari di vario tipo non sarebbero in grado di restituire alcun tipo di debito ulteriore. Consigliamo al sindaco di rivedere questa proposta, di mantenere attivo il fondo delle donazioni per gli alluvionati, impegnandosi anzi a pubblicizzarlo ulteriormente ed ampliarlo, valutando anche un impegno diretto del Comune di Forlì stesso, che potrebbe destinarvi le risorse provenienti dagli introiti dei dividendi delle partecipate o potrebbe fare un debito (questo sì, a tassi agevolati con gli istituti di credito locali) per anticipare eventuali fondi che potrebbero provenire dal Pnrr o dal Governo, in accordo con Regione e Stato".

"Quella effettuata è una scelta a dir poco infelice ed improvvida, frutto del mancato censimento dei reali danni ricevuti già da noi denunciato, che sta provocando grande malessere e sfiducia nei confronti della nostra amministrazione e che tra l’altro si aggiunge alla beffa del rimborso rateale delle bollette di rifiuti, gas, acqua, energia elettrica - viene aggiunto -. Anche su questo vorremo fare una proposta. Le famiglie hanno sostenuto costi per la pulizia, utilizzando l’acqua oltre il normale consumo, oltre a corrente elettrica per azionare ventilatori, deumidificatori, idropulitrici, aspirafango, attrezzi elettrici per demolizioni, stufe elettriche o a gas per riscaldare gli ambienti. Per queste motivazioni chiediamo l'annullamento totale per i nuclei sfollati e ri-emissione, con calcolo basato sul “normale consumo”, per i nuclei famigliari colpiti, ma non sfollati. Per questi ultimi, è possibile calcolare la differenza fra il consumo medio degli ultimi tre anni di bollette e i surplus pagato? Una volta individuata tale differenza è possibile che rimanga in capo al gestore? La richiesta è legittimata dal fatto che molti gestori sono di fatto partecipate e soprattutto hanno conseguito utili importanti ed in aumento degli ultimi periodi come a più riprese letto sui quotidiani locali e nazionali".

"Si richiede inoltre che venga prolungato con Alea lo stato di emergenza per il ritiro degli ingombranti e degli inerti, poichè molte famiglie stanno procedendo allo sgombero e alle demolizioni e ripristino in economia - prosegue il Comitato -. Servono container per evitare che le strade diventino discariche a cielo aperto, almeno fino a tutto il mese di settembre. Segnaliamo che ci sono diverse famiglie che per problemi individuali (salute, vacanza ed altro) non erano presenti nel “primo” sgombero fatto dalla cittadinanza. Ribadiamo quindi con forza la necessità di un dialogo e confronto con gli amministratori della città, affinché prendano atto dei bisogni reali dei cittadini, diano informazione assieme agli altri enti interessanti alle persone sull'andamento dei lavori per la messa in sicurezza dei quartieri (settembre e le nuove piogge sono alle porte) e si prodighino con Regione e Governo per ottenere in maniera più veloce possibile le risorse che servono per far ripartire il territorio cittadino alluvionato".
 

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