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Cronaca

La storica azienda: “E’ stata l’apocalisse: in un’ora ho perso tutte le macchine e 50 anni di lavoro. Ma non mi arrendo”

L’azienda Giovane Strada del Ronco ha subito danni per oltre 1 milione di euro. La testimonianza del titolare: “L’acqua ha travolto tutto”

“E’ stata l’apocalisse. Nel giro di un’ora l’acqua ha raggiunto oltre 3 metri di altezza e ha travolto tutto con una furia impressionate. In quell’ora ho perso cinquant’anni di lavoro”. Il racconto di quei momenti terribili in cui l’alluvione ha devastato case, aziende e terreni arriva da Annibale Tampellini, 62 anni, titolare dell’azienda Giovane Strada di via della Croce, nel quartiere Ronco.

Un racconto a tratti rotto dall’emozione ma che trasmette anche tutto il coraggio e la volontà di ripartire. L’azienda, che conta una trentina di addetti tra dipendenti e soci, si occupa di costruzioni stradali e di edilizia ed è attiva sul territorio da quasi 50 anni. Nell’inondazione che si è abbattuta in questa parte di città sono finite sott’acqua tutte le attrezzature presenti nel magazzino: una ventina fra autocarri, pale caterpillar, rulli, carrelli elevatori, una cisterna per il catrame delle strade appena acquistata, per un danno complessivo che supera il milione di euro.

Alluvione alla Giovane Strada

“Avevo appena mandato a casa i miei dipendenti - racconta Tampellini - e mi ero adoperato per mettere in sicurezza nella parte più alta del magazzino un po’ di mezzi perché me lo sentivo che andava male. Ma non è servito a niente. Tutto è andato perduto”. 

Tampellini esce dall’azienda intorno alle sette di sera di martedì. “Volevo fare un salto a casa e poi tornare ma nel giro di mezz’ora c’è stato il disastro: alle 7 e 25 mi hanno chiamato per dirmi che aveva rotto il rivale e l’acqua aveva raggiunto i 3 metri e 70 di altezza”. “Sono cresciuto qui - dice - e non ho intenzione di arrendermi o di smettere l’attività, anche se ci vorrà tempo. Adesso abbiamo bisogno, noi come altre aziende, di liquidità immediata e di uno snellimento della burocrazia per poter ripartire”. Un pensiero va anche alle famiglie del quartiere. “In via della Croce non c’è solo la mia azienda - dice - ci sono anche una decina di famiglie che hanno perso tutto. Bisogna aiutare anche loro”. 

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