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Alluvione e danni

Alluvione, Zattini (Confcommercio): "Comportamenti colposi o dolosi, ora vogliamo la verità"

Il direttore di Ascom-Confcommercio, Alberto Zattini, torna a battere dove il dente duole: i danni milionari causati dall'alluvione in Romagna dipendono in gran parte dal fattore umano

"Bene la ripartenza, bene il cuore romagnolo, ma quello che è successo va ricondotto anche a comportamenti sbagliati. Siano essi colposi o dolosi, non sta a me dirlo, ma alla magistratura". Il direttore di Ascom-Confcommercio, Alberto Zattini, torna a battere dove il dente duole: i danni milionari causati dall'alluvione in Romagna dipendono in gran parte dal fattore umano. "O meglio, di quanto non è stato fatto in questi anni a livello di manutenzione di alvei e argini dei fiumi - afferma Zattini -. A questo va aggiunta una cementificazione 'selvaggia'. E dire che l'Emilia Romagna passa per essere un territorio virtuoso"".

Ma il direttore di Ascom-Confcommercio sottolinea anche "una sottovalutazione degli effetti del cambiamento climatico. Troppo tardi per invertire la rotta? "No, ma da oggi la politica, a tutti i livelli, deve inserire la manutenzione del territorio tra le sue priorità. E fissare regole ferree: stop alla cementificazione vicina ai fiumi". “Abbiamo consentito, decenni fa, di costruire lungo l’alveo dei fiumi: poi abbiamo colpevolmente smesso di manutenere gli argini, da monte a valle, e migliaia di persone hanno perso tutto in poche ore. Esistono colpe, vanno ricercate e i colpevoli devono rispondere della loro negligenza”

Quindi, "serve subito un nuovo approccio, e nel frattempo vanno individuate le responsabilità". Da chiarire, per Zattini, "c'è il ruolo del Consorzio di Bonifica e delle istituzioni tutte". Detto che le differenze geografiche esistono, "stando a quanto dichiarato da più esperti, nel Riminese è caduta una quantità di pioggia simile a quella che ha colpito il nostro territorio. Lì però i danni sono stati notevolmente inferiori, e sono già pronti a ripartire e ad accogliere i turisti". Ergo: "Non si può dire che non si poteva fare niente perché è stato un evento eccezionale. Perché questi eventi probabilmente capiteranno anche in futuro, e allora dobbiamo farci trovare con un territorio 'pronto' a limitare i danni".

Altro punto che tocca il direttore di Ascom riguarda i lavori, con diverse strade rimesse in sesto in pochissimi giorni. "Questa dovrebbe diventare la regola, perché quanto accaduto dimostra che abbiamo le capacità di fare le cose in tempi rapidissimi. E allora se adesso occorrono 72 ore per sistemare una strada, non vorrei che servissero sei mesi il prossimo anno per un intervento analogo". Ultimo, ma non per importanza, c'è il tema economico, perché la grandissima maggioranza delle persone danneggiate (imprese incluse) non avevano la copertura assicurativa per i danni causati da eventi di questo genere. Ecco perché, "servirà la copertura al 100% dei danni subìti - che consiglio di documentare con foto e video - come avvenuto nel 2012 per il sisma in Emilia. Lo sforzo da parte del governo centrale - impensabile che a livello locale i soldi possano bastare - dovrà essere consistente e soddisfare tutti. Qui c'è grande voglia di ripartire, e i soldi non sono un elemento secondario".

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