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Cronaca

Climatologia, l'analisi dell'esperto: "Il 2015 è stato il secondo più caldo dal 1900"

L'ente americano Noaa e da quello britannico Met Office hanno evidenziato come a livello globale il 2015 sia stato l’anno più caldo da quando esistono rilevamenti meteorologici affidabili, cioè da 136 anni

Per l'Emilia Romagna il 2015 è stato il secondo anno più caldo dal 1900, subito dopo il 2014, con una anomalia di temperatura media annua non molto lontana da quella che caratterizzò il 2014, e nettamente più consistente anche rispetto alle annate più calde appartenenti al periodo precedente. E' l'analisi di Pierluigi Randi, meteorologo-previsore di MeteoCenter.it/Meteoromagna.com. Dati certificati anche dall'ente americano Noaa e da quello britannico Met Office, che hanno evidenziato come a livello globale il 2015 sia stato l’anno più caldo da quando esistono rilevamenti meteorologici affidabili, cioè da 136 anni.

Illustra Randi: "L'anno solare 2015 chiude con una anomalia termica (temperatura media annua) positiva di ben 1,4°C rispetto al valore climatologico di periodo 1971-2000 (dato medio regionale) mentre il 2014 solare chiuse con una anomalia di addirittura 1,8°C. E' stata superata quasi del triplo quella che sarebbe la normale oscillazione intorno al valore medio". Il climatologo ricorda inoltre "che l'anno solare che si piazza al terzo posto come più caldo su una serie storica che parte dal 1900, risulta il 1994, ma con una anomalia di temperatura media di solo (si fa per dire) 1,0°C. In pratica se il 2014 fu quasi doppiamente caldo rispetto all'anno che prima figurava come il più anomalo di una serie storica secolare, il 2015 si piazza su un ordine di anomalia termica molto simile, solo leggermente più contenuto".

"Solo le anomalie termiche di temperatura media più contenute nella stagione autunnale (che nel 2014 fu caldissima) hanno impedito che il 2015 si ponesse sullo stesso piano dell'anno precedente, ma in ogni caso stiamo parlando ugualmente di eccessi termici che non trovano precedenti nelle serie storiche regionali - aggiunge Randi -. Alla determinazione di una annata così calda hanno contribuito in massima parte il terzo inverno più mite dal 1900 (dopo il 2013-2014 ed il 2006-2007) e la terza estate più calda sempre dal 1900 (dopo quelle del 2003 e del 2012), mentre la primavera e l'autunno, benché anch'essi assai caldi, non risultano tra i primissimi posti della serie storica in tema di anomalie termiche positive".

Il mese di luglio è stato il più caldo dal 1900, con una anomalia di temperatura media di ben +3,6°C, superando il luglio 1983 (prima il più caldo della serie) di ben 0,8°C. Quello di gennaio è stato il quarto più mite dal 1900 con anomalia di temperatura media di +2,8°C; preceduto da quelli del 2014, 1988 e 2007 nell'ordine. Giugno, invece, è stato il settimo più caldo dell'intera serie storica con anomalia di temperatura media di +1,7°C. Solo nel mese di ottobre si sono riscontrate deboli anomalie termiche negative (appena -0,2°C), ma in questo caso esse non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelle positive osservate negli altri 11 mesi.

Per quanto concerne le precipitazioni, evidenzia Randi, "l'anno 2015 è risultato sostanzialmente piovoso, con una anomalia pluviometrica leggermente superiore a quella del 2014 (anch'esso piovoso), ma con alcune diversificazioni in ambito territoriale, con il lughese e cesenate che mostrano accumuli pluviometrici annui solo di poco superiori alle medie di riferimento, non contemplando un valore cumulato particolarmente elevato, mentre su faentino, forlivese e fascia costiera (incluso il comparto ravennate (l'anno appena concluso risulta più piovoso, tuttavia non figurando ai primissimi posti dal 1900. Sul forlivese i quantitativi annui del 2015 oscillano tra 780 e 960 millimetri".

Osserva l'esperto climatologo: "I mesi di febbraio, marzo e maggio si collocano ai primissimi posti tra i più piovosi in assoluto dal 1920, con febbraio che su diverse aree risulta al primo posto, in qualche caso in coabitazione con il febbraio 1933. Il mese di luglio, con precipitazioni praticamente assenti per l'intero mese, è quello che ha maggiormente contribuito alla determinazione delle notevoli anomalie pluviometriche estive. L'autunno ha mostrato piovosità inferiore alle medie di riferimento ma solo leggermente, con un deficit del 10% circa, in particolare a causa di mesi di settembre e novembre assai avari di precipitazioni".

Anche dicembre è stato avaro di precipitazioni, ma con numerosi di giorni di nebbia: "In qualche caso si è toccato il numero di 30, stabilendo nuovi primati assoluti e superando altri mesi molto nebbiosi che si ebbero a cavallo tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90; oppure negli anni '70". "In conclusione archiviamo un 2015 caldissimo, che si piazza subito dopo il 2014, ma anche alquanto piovoso, sebbene con accumuli territorialmente assai diversificati a causa della natura in prevalenza convettiva (temporali) delle precipitazioni.
Da segnalare infine come nella "top ten" di annate più calde dal 1900 a livello regionale, ben otto appartengano al nuovo millennio, con gli unici "intrusi" che risultano il 1994 ed il 1990, sebbene a debita distanza dalle prime posizioni, tutte appannaggio del periodo successivo al 2000; un dato su cui riflettere".

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