Gli effetti dell'alluvione sul turismo forlivese: calano gli arrivi in collina. La grande mostra e le terme trascinano Forlì e Castrocaro
C'è da registrare la crescita continua del gradimento dei turisti per la città di Forlì, che nel primo semestre ha fatto registrare un +14,1% per quanto riguarda la voce arrivi ed un +22,8% per quanto riguarda le presenze
L'effetto alluvione si fa sentire anche sul turismo forlivese. Il mese di maggio ha inevitabilmente registrato un segno meno su tutto il territorio. Ma, stando ai dati diffusi dalla Regione Emilia Romagna, c'è da registrare anche la crescita continua del gradimento dei turisti per la città di Forlì, che nel primo semestre si è distinta con un lodevole +14,1% per quanto riguarda la voce arrivi ed un +22,8% per quanto riguarda le presenze. Merito anche della grande mostra ai Musei San Domenico “L’arte della moda. L’età dei sogni e delle rivoluzioni 1789 – 1968”, la diciottesima ideata e realizzata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì in collaborazione con l'amministrazione comunale, che, dati alla mano, ha ospitato oltre 60mila visitatori tra marzo e luglio, con un significativo aumento dei giovani di età compresa tra i 25 e i 44 anni, degli eventi collaterali ad essa collegati, ma anche della stagione teatrale e iniziative culturali.
L’anno turistico di Forlì era partito sotto i migliori auspici. Gennaio aveva fatto registrare un +65,1% sullo stesso mese del 2022 sul fronte degli arrivi e +40,4% per quanto riguarda i pernottamenti (il dato importante è nell'arrivo dei turisti stranieri, poco più del doppio rispetto al 2022, +57,3%, con un balzo del 28,7% per quanto concerne le presenze). Bene anche febbraio e marzo (arrivi +27,1% e 37,8% e +31% e 38,4% per quanto riguarda le presenze), con il terzo mese dell'anno che ha visto un incremento dei turisti dall'estero del 75,2% (+38,4% pernottamenti). Voce 'arrivi' negativa nel mese di aprile (sul -5,9% totale pesa un -7,3% da altre città d'Italia, mentre i pernottamenti hanno fatto registrare un +3,6%), mentre maggio, condizionato dall'alluvione, ha inevitabilmente frenato le visite in città (-12,1% totale, con un +16,3 di arrivi dall'estero), mentre i pernottamenti hanno toccato un +9,2% (+30% presenze straniere). E' tornato il segno + a giugno, con il 10,8% (+26,1% i pernottamenti). Complessivamente Forlì ha totalizzato 48.693 arrivi (8.233 stranieri) e 136.012 pernottamenti (33.563 dall'estero).
Il resto del territorio
Guardando al resto del territorio, la provincia è stata visitata da 457.902 turisti (62.560 dall'estero), con 1.783.668 pernottamenti (317.118 stranieri). I comuni del comprensorio forlivese tuttavia risentono degli effetti dell'alluvione. Dopo un primo trimestre positivo, Bertinoro paga nel complessivo un -12,8% sul fronte arrivi e -17,8% per quanto riguarda i pernottamenti, con aprile, maggio e giugno che hanno fatto registrare per quanto concerne gli arrivi un -16,6%, -44,5% e - 50,9%. Bene il turismo termale, con Castrocaro che nel complesso fa registrare un +14,4%, con un balzo del 20,9% dei pernottamenti. Santa Sofia paga un -30,5% sugli arrivi e -25% sui pernottamenti, mentre gli altri comuni dell'Appennino forlivese un -9,1% sugli arrivi e -11,1% sui pernottamenti (altri comuni collinari -22,9% e -32,2%, Predappio -46,2% e -42,2%).
L'ottimismo di Corsini
La fotografia del primo semestre 2023, su dati Istat elaborati dall’Ufficio statistica della Regione, fissa infatti in 4 milioni e 845mila gli arrivi (3,6 milioni gli italiani e 1,2 milioni gli stranieri) e in 13 milioni e 800 mila i pernottamenti (10,1 milioni italiani e 3,8 milioni dall’estero). I comuni della Riviera chiudono i primi sei mesi con un +2,1% sugli arrivi e uno -0,7% sulle presenze rispetto al 2022, mentre le città d’arte segnano rispettivamente +18,3% e +14,6%. Bene anche le terme (+4,5% gli arrivi e +6,7% le presenze), le località collinari (rispettivamente +8,3% e +4%) e i comuni dell’Appennino (+4,5 e +1,5%). "Il turismo in Emilia-Romagna ‘tiene’, nonostante le due alluvioni del maggio scorso - afferma l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini, commentando i dati -. I numeri da gennaio a giugno sia per gli arrivi che per le presenze sono buoni e la stagione estiva, partita pienamente a luglio, sta riprendendo l’andamento positivo già annunciato a primavera. Da sottolineare i risultati più che positivi delle città d’arte, il costante incremento della montagna e la ripresa delle terme, settore che più aveva risentito della stagione pandemica".