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Cronaca

Anche a Forlì le attività che non chiedono il green pass iscritte al sito nazionale: "Scelta contro la discriminazione"

Il Green Pass è ormai necessario per fare quasi tutto: per entrare in bar, ristoranti e negozi, tranne quelli considerati essenziali - e dal 15 febbraio viene esteso anche l'obbligo del Super Green Pass al lavoro

Il Green Pass è ormai necessario per fare quasi tutto: per entrare in bar, ristoranti e negozi, tranne quelli considerati essenziali - e dal 15 febbraio viene esteso anche l'obbligo del Super Green Pass al lavoro. Ma sul web e sui social spuntano gruppi e liste 'no green pass' con gli elenchi degli esercizi per entrare nei quali i titolari non chiedono alcuna certificazione. Gli indirizzi che segnalano tutti i locali "free Pass" sono i siti Umap e Animap, e le mappe sono condivise su gruppi Telegram dai nomi tipo "Esercenti no Green Pass". A ricevere gli aggiornamenti sono decine di migliaia di persone. Il gruppo è nato ad agosto dello scorso anno in concomitanza con l’introduzione del Green Pass. Si definiscono "professionisti non discriminatori". Sui due siti ci sono ristoranti, bistrot, bar, enoteche e birrerie, più che altro al Nord e in città grandi del Centro Italia, ma anche oltre 2000 imprenditori che protestano contro la misura obbligaroria.

In pratica si tratta di due mappe interattive con, complessivamente, alcune migliaia di locali commerciali: per fare comparire la propria attività basta scrivere direttamente agli amministratori del gruppo Telegram o al team dei siti. Unica clausola esplicitata: registrandosi si "rinuncia espressamente alla presentazione dei documenti sanitari". Nel secondo sito c'è un po' di tutto: negozi per animali, laboratori di arte, associazioni sportive, studi di avvocati, negozi di artigianato, di computer e di telefonìa, bar, ristoranti, teatri, hotel, estetisti, parrucchieri, medici, osteopati, tatuatori. Qualcuno degli esercenti dice di esserci finito per sbaglio su quelle mappe "free pass", qualcun altro sostiene che sia stato qualche vicino invidioso o qualcuno della concorrenza a inserire il nome del suo locale per screditarlo. Ma c'è anche chi, la stragrande maggioranza, rivendica orgogliosamente la propria scelta. 

Le attività di Forlì presenti sul sito Animap

Su Animap sono 7 le attività registrate. Non poteva mancare l'agenzia immobiliare Labirinto di viale Fratelli Spazzoli. "Agenzia immobiliare dove è vietato l’ingresso con la mascherina", recita la perentoria scheda di presentazione. Si tratta dell'agenzia immobiliare di Carlo Laurenzi, il più noto esponente del mondo no-vax forlivese. Il suo "divieto di mascherina" era già balzato alle cronache nell'autunno del 2020, con una troupe di Pomeriggio 5 di Barbara D'Urso in città per intervistare l'immobiliarista. Poi numerose le provocazioni successive di Laurenzi, che ha accumulato più di una decina di multe per le violazioni alle norme Covid, anche se sono molti di più i cartelli con cui da inizio pandemia riempie la sua vetrina su viale Spazzoli con messaggi di contestazione ai provvedimenti giudicati anti-costituzionali. Carlo Laurenzi è stato anche protagonista del cosiddetto "matrimonio no vax" dello scorso settembre.

Alcuni soggetti, come il responsabile di un centro di meditazione, ginnastica Posturale e yoga, spiegano di non essere a conoscenza della loro presenza sul sito - la stessa cosa era successa la scorsa estate, quando alcuni forlivesi erano finiti sulla mappa delle attività 'No Green Pass'. "Non sappiamo di trovarci in questa lista ed anzi abbiamo ricevuto qualche giorno fa il controllo della Polizia Municipale, che ha constatato che era tutto in regola", fa sapere il responsabile.  Altri hanno deciso di non rispondere, come un fotografo del centro storico, anch'esso in lista su Animap. "Non so se siamo iscritti a quell'elenco, queste cose le cura mio padre", fanno sapere dal negozio di fotografia. Ma viene controllato il green pass? "Non è un'informazione che sono tenuta a dare", si limita a dire la negoziante. 

Altri, invece, non hanno problemi a indicare la loro adesione al sito internet. Una "scelta contro una discriminazione", si limitano a dire senza toni netti da uno studio di osteopatia e fisioterapia di San Martino in Strada. C'è infine chi si è segnato volontariamente a Animap senza dare tuttavia indirizzo, né ragione sociale. E' il caso di Maxy, che si qualifica come servizio di consulenza informatica hardware e software, per risolvere e gestire le problematiche che si presentano quotidianamente con smartphone e computer. Risponde Massimo, che spiega di condividere le ragioni di base del sito, il quale pone per l'iscrizione come unico requisito  la' Rinuncia espressa alla presentazione dei documenti sanitari'. Da 'Maxy', come si autodefinisce, emerge che l'iscrizione al sito ha generato clientela: "Ho ricevuto alcune telefonate, ma mi sono limitato a consulenze telefoniche" spiega.

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