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Cronaca

Anche a Tredozio si ricorda il sacrificio del Battaglione Corbari

L’Anpi di Forlì-Cesena parteciperà al ricordo con Medagliere e Bandiere, guidata dal presidente provinciale, Miro Gori

Domenica, alla chiesa di San Valentino (Tredozio), si ricorda lo scontro fra il Battaglione Corbari ed i nazifascisti del 18 agosto 1944. Scontro che portò alla morte di Iris Versari e la cattura di Arturo Spazzoli, Silvio Corbari e Adriano Casadei. Arturo, Silvio ed Adriano furono uccisi nel corso della mattina, in due momenti diversi, per poi, assieme alla salma di Iris, essere impiccati ai lampioni in piazza a Forlì nel pomeriggio e lasciati lì per alcuni giorni. L’Anpi di Forlì-Cesena parteciperà al ricordo con Medagliere e Bandiere, guidata dal presidente provinciale, Miro Gori.

"E’ la prima volta che partecipo come presidente - sostiene Gori - e invito cittadini ed antifascisti ad essere presenti in questo Luogo della Memoria, in cui, per dirla con Pietro Calamandrei, si posero le basi e si scrisse la Costituzione". La Memoria dell’episodio si terrà a San Valentino, con inizio alle 16, quando Claudio Stagni, vescovo emerito della Diocesi di Faenza-Modigliana, celebrerà la messa.  Alle 17 Autorità e Partigiani, cittadini e antifascisti, assisteranno alla deposizione di una corona ai Caduti della Resistenza, per poi spostarsi nella vicina Ca’ Cornio (edificio in cui avvenne l’eccidio) per portare un’altra corona ai Resistenti.  Le cerimonie saranno accompagnate dalla Banda “Città di Modigliana”. L’iniziativa è promossa dal Coordinamento Provinciale per i Luoghi della Memoria, Provincia di Forlì-Cesena, Comuni di Modigliana, Tredozio, Portico e San Benedetto, in collaborazione con Unione dei Comuni della Romagna Forlivese e Comune di Faenza, Istituto Storico della Resistenza Forlì-Cesena, associazioni partigiane Anpi, Fiav e Fivl.

“Atlante delle Stragi naziste e fasciste in Italia”, di Roberta Mira

La mattina del 18 agosto 1944 i fascisti del Battaglione M IX Settembre di stanza a Castrocaro e alcuni tedeschi accerchiarono e attaccarono un casolare a Ca’ Cornio nei pressi di Modigliana dove si erano stabiliti Silvio Corbari e alcuni membri della sua formazione partigiana, tra cui i suoi principali collaboratori Iris Versari, Adriano Casadei e Arturo Spazzoli. I fascisti ferirono Arturo Spazzoli e costrinsero il contadino Sante Piani a trasportarlo verso Monte Trebbio, ma lungo il tragitto un fascista uccise Spazzoli e giunti a Monte Trebbio anche Piani fu ucciso (Monte Trebbio, 18 agosto 1944); Iris Versari, che era ferita ad una gamba e non poteva fuggire, si suicidò per non cadere prigioniera. Casadei e Corbari restarono feriti e furono catturati. I fascisti li portarono a Castrocaro dove verso le ore 13 li impiccarono sotto il portico del centro cittadino (episodio di Castrocaro, 18 agosto 1944). Nel pomeriggio i fascisti trasferirono a Forlì i corpi esanimi di Corbari e Casadei a cui unirono quelli recuperati di Iris Versari e Arturo Spazzoli. Allo scopo di terrorizzare la popolazione e dimostrare che il fascismo aveva avuto ragione del temuto bandito Corbari, impiccarono i quattro cadaveri ad un lampione di piazza Saffi a Forlì, in centro alla città, e li lasciarono esposti per alcuni giorni.

L’operazione fascista a Ca’ Cornio fu resa possibile dalla collaborazione di alcuni giovani che si erano infiltrati nella formazione Corbari e che avevano raccolto informazioni per passarle al battaglione M IX Settembre. La cattura e l’uccisione di Corbari e dei suoi compagni avvenne a conclusione di una serie di arresti e uccisioni di persone accusate di sostenere la Resistenza compiute dal battaglione M IX Settembre a metà agosto 1944 a Castrocaro. Il giorno 12, nel pomeriggio, i fascisti del battaglione M avevano fucilato nel cimitero di Castrocaro i fratelli Rolando e Verardo Verità e nella notte Angelo Mariani.  Il giorno 14, sempre nel cimitero di Castrocaro, avevano ucciso il marchese Gianni Raniero Paulucci de’ Calboli Ginnasi, Antonio Benzoni, Fiorenzo Grassi, Livio Ciccarelli e Antonio Buranti. Altra vittima di questa serie di arresti fu Umberto Mercuri che morì cadendo dalla finestra della sede del battaglione M.

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