rotate-mobile
Diocesi

Anche Forlì pregherà in contemporanea col Papa per la pace fra Russia e Ucraina

Livio Corazza presiede il Santo Rosario per la pace nella Cattedrale di Forlì, in contemporanea con tutte le diocesi del mondo e col Papa, che a San Pietro a Roma consacrerà Russia e Ucraina al Cuore Immacolato di Maria

La Diocesi di Forlì-Bertinoro si unisce in preghiera a papa Francesco per la pace fra Russia e Ucraina. Momento culminante della maratona di preghiera “24 ore per il Signore, in Lui abbiamo il Perdono”, indetto dal pontefice argentino nel giorno dell’Annunciazione alla Beata Vergine, sarà la celebrazione penitenziale di venerdì 25 marzo, alle 17, nella Basilica di San Pietro, con la consacrazione dei due paesi in guerra al Cuore Immacolato di Maria. Allo storico evento, che sarà trasmesso in mondo visione, si uniranno tutte le Diocesi del mondo.

A Forlì, il vescovo mons. Livio Corazza presiederà il Santo Rosario per la pace alle 17, in contemporanea dalla Cattedrale. Lo stesso atto, sempre nel giorno in cui la Chiesa festeggia la solennità dell’Annunciazione del Signore, sarà compiuto a Fatima, in Portogallo, dal cardinale Konrad Krajewski, come inviato del Santo Padre. In Diocesi, stesso rituale anche a Castrocaro, presso la Statua di San Giovanni Paolo II (Area verde in via Salvo D’Acquisto), con recita del Rosario alle 16, seguito alle 17 dalla celebrazione della Santa Messa. Come ricorda Vatican-News, la Madonna, nell’apparizione del 1917 a Fatima, aveva chiesto la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato. E’ un gesto che poi è stato compiuto varie volte: con Pio XII nel 1942 e nel 1952, con Paolo VI nel 1964, con Giovanni Paolo II nel 1981 e nel 1984. Suor Lucia, l’unica sopravvissuta dei tre pastorelli portoghesi che videro la Madre di Cristo nel 1917, in una lettera del 1989 aveva confermato personalmente che l’atto del 1984 corrispondeva a quanto voleva la Madonna.

Papa Francesco, rispondendo all’invito del sindaco di Kiev a recarsi nella capitale dell’Ucraina dilaniata dalla guerra, sulla falsariga di quanto fece Giovanni Paolo II il 12 aprile 1997, nel corso del suo viaggio apostolico a Sarajevo, capitale della Bosnia Erzegovina, assediata dalle milizie serbe, prega il Signore che siano protetti dalla violenza. Per loro e per tutti ribadisce l’appello fatto domenica 20 marzo con la Preghiera dell’Angelus: “Davanti alla barbarie dell’uccisione di bambini, di innocenti e di civili inermi non ci sono ragioni strategiche che tengano: c’è solo da cessare l’inaccettabile aggressione armata, prima che riduca le città a cimiteri”. Nella Diocesi di Forlì-Bertinoro, le “24 ore per il Signore (e per le vittime della guerra)” proseguiranno venerdì, alle 21, sempre in Cattedrale, col Concerto della Intercity Gospel Train Orchestra: il ricavato sarà devoluto per sostenere l’emergenza umanitaria in Ucraina.

Sabato, dalle 9 alle 12 nella chiesa delle monache Clarisse di San Biagio (via San Giovanni Bosco, 4), e dalle 15 alle 19 direttamente in Duomo, adorazione eucaristica silenziosa con possibilità di confessarsi (sacramento della Riconciliazione). Domenica, alle 14, presso la chiesa di San Filippo Neri, in via Giorgina Saffi, celebrazione della Divina Liturgia presieduta dal vescovo mons. Livio Corazza, con padre Vasyl Romaniuk e la comunità ucraina greco-cattolica presente in Diocesi. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Anche Forlì pregherà in contemporanea col Papa per la pace fra Russia e Ucraina

ForlìToday è in caricamento