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Cronaca

"Anche i rifiuti sono un bene pubblico", la futura società pubblica riceve l'ok degli ambientalisti

“Risultato di grande valore politico ed amministrativo che toglie alla logica del profitto un importante settore, facente parte a pieno titolo del patrimonio collettivo dei beni comuni"

“Risultato di grande valore politico ed amministrativo che toglie alla logica del profitto un importante settore, facente parte a pieno titolo del patrimonio collettivo dei "beni comuni": infatti i rifiuti costituiscono una preziosa risorsa, di proprietà pubblica, che deve essere riciclata il più possibile in alternativa all'incenerimento ed al deposito in discarica”: è il giudizio che viene dal Tavolo delle Associazioni ambientaliste di Forlì (TAAF) e dal Coordinamento ambientale dei Quartieri forlivesi  al via libera, da parte della Regione, alla società pubblica per la raccolta.

L'ok è arrivato con una delibera di ATERSIR (Agenzia territoriale Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti) con la quale è stato accolto, all'unanimità, il progetto di costituzione dell'azienda  autogestita dai Comuni del comprensorio forlivese per la raccolta dei rifiuti urbani.  Commentano gli ambientalisti Alberto Conti (coordinatore TAAF) e Loretta Prati (coordinamento ambientale): “La raccolta differenziata porta a porta, con tariffa puntuale (chi più produce rifiuti più paga), è il primo anello della filiera del riciclo che la nuova Azienda in House dovrà organizzare nei Comuni del Comprensorio forlivese, stabilendo anche come e dove dovranno essere riciclati i materiali raccolti, in coordinamento con i vari consorzi di recupero delle varie frazioni (carta, plastica, vetro, organico ecc.). La collaborazione dei cittadini in questo percorso virtuoso, indispensabile per migliorare la qualità ambientale e la nostra salute, dovrà essere attivata con un' adeguata informazione che aumenti la consapevolezza di quanto sia importante il recupero di materia in alternativa all' attuale incenerimento, fonte di molti pericolosi inquinanti. Il tutto in un contesto di piena trasparenza amministrativa, assai problematica   con una Spa (HERA nel  nostro caso fino ad oggi)”.

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