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Enogastronomia / Modigliana

Anche la giornalista americana Carla Capalbo alla presentazione annuale dei vini di Modigliana

Domenica pomeriggio si è svolta anche la degustazione guidata da Walter Speller, la storia di Modigliana e della Romagna attraverso 30 anni, 20 vini dal 1992 al 2021 e 115 persone in una stessa sala per condividere il racconto dell’identità

"Cosa ci facevano una domenica di settembre i migliori giornalisti del vino in un piccolo paese dell’Appennino?! Semplice, qui sta succedendo qualcosa di importante". Sono le parole di Carla Capalbo, americana residente a Londra, giornalista di Decanter, presente a questa sesta edizione di “Modigliana, Stella dell’Appennino”, l’evento annuale di presentazione dei vini di questa Sottozona della Doc Romagna. Nelle parole del presidente Renzo Maria Morresi c’è la sintesi di una tre giorni che ha visto numeri importanti e tanto interesse: "Tanti ospiti – ristoratori, giornalisti, appassionati – ma soprattutto un messaggio chiaro per tutti: siamo un territorio che esprime nei vini grande originalità con l’ambizione di produrre fine wines, i vini di pregio destinati agli appassionati e ai conoscitori. È la prima volta che questo succede nella nostra regione”. 

Domenica pomeriggio si è svolta anche la degustazione guidata da Walter Speller, la storia di Modigliana e della Romagna attraverso 30 anni, 20 vini dal 1992 al 2021 e 115 persone in una stessa sala per condividere il racconto dell’identità. “Modigliana ha un patrimonio di originalità che la rende unica e la longevità dei vini e la loro capacità di evolvere complessità stupisce ogni volta - sono le parole di Walter Speller, un mostro sacro della critica enologica internazionale, il degustatore che per JancisRobinson.com si occupa di vino italiano -. Questi sono post modern wines a tutti gli effetti, i vini italiani di nuova generazione che hanno fatto pace con la tradizione e stanno facendo parlare tutto il mondo.

“C’è una forza inaspettata nella Romagna del vino e il tema delle Sottozone ha specializzato il racconto - parla Giorgio Melandri, wine writer e produttore a Modigliana con i vini Mutiliana, vicepresidente dell’associazione -. Noi siamo una esperienza che ha elevato i temi di riconoscibilità e origine sopra a quello della qualità in senso stretto, necessaria, ma oggi non più sufficiente da sola. Abbiamo una Sottozona, Modigliana, e questo è il nostro marchio collettivo, il patrimonio di distintività e stile che dobbiamo valorizzare. Con una comunicazione chiara i suoli poveri e sciolti di marne e arenarie, il bosco e l’altitudine diventano temi familiari a tutti e allora la qualità diventa un concetto articolato e affascinante, molto oltre l’idea semplice di buono".

In chiusura la premiazione della “Stella d’oro”, il concorso che premia il miglior Modigliana dell’annata presentata, in questo caso la 2019, scelto attraverso una degustazione alla cieca da tutti i giornalisti presenti. A vincere questa edizione è stato il Modigliana Le Papesse 2019 della cantina Villa Papiano.

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