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Cronaca

Vaccini anti-covid, alla Fiera si punta alle 1500 dosi giornaliere: il nuovo dirigente traccia la road map

L'INTERVISTA - "Silvia Mambelli, che considero la mia mentore, mi ha lasciato il testimone e cercherò di portare avanti l'emergenza in atto con impegno", le parole di Galeotti

Nuovo responsabile per la Direzione Infermieristica e Tecnica dell’Ausl Romagna sezione di Forlì dopo il pensionamento di Silvia Mambelli. Si tratta di Andrea Galeotti, forlivese doc di 53 anni, accomunato dalla collega non solo dalla professione, ma anche dalla passione per il ciclismo. Infermiere dal 1988, una passione che gli è stata trasmessa dal padre che ora non c'è più, ha iniziato a lavorare nell'Unità Operativa di Urologia e Dipartimento Emergenza (Pronto Soccorso e 118). Cammin facendo, attraverso corsi di formazione e il conseguimento di una laurea specialistica, si è indirizzato verso una carriera da dirigente, lavorando a Forlì nella Direzione Infermieristica al fianco della dottoressa Mambelli per poi condurre come delegato dall'agosto del 2017 la Direzione Infermieristica e Tecnica di Rimini.

"E' stata un'esperienza importante dal punto di vista tecnico-organizzativo, soprattutto per quanto concerne la pandemia da covid-19, perchè la provincia di Rimini è stata colpita in modo particolarmente pesante nelle fasi iniziali - ricorda Galeotti -. Poi abbiamo cominciato ad affrontare l'emergenza in chiave positiva con le vaccinazioni, coordinando come referente della Direzione tutta la campagna vaccinale sull'ambito riminese. Mambelli, che considero la mia mentore, mi ha lasciato il testimone e cercherò di portare avanti l'emergenza in atto con impegno". Una devozione alla professione, dedicata alla memoria del padre, "senza dimenticare come e da dove ho cominciato, ascoltando le opinioni dei collaboratori al fine di dare risposte alle esigenze dei cittadini".

Come procede la campagna vaccinale nel Forlivese?
Stiamo cercando di aumentare i numeri in rapporto al numero di vaccini che ci vengono messi a disposizione. Sono due i grandi obiettivi che ci siamo prefissati: portare avanti la campagna vaccinale cercando di implementarla il più possibile e garantire le ferie estive agli operatori che da oltre anno sono impegnati in questa emergenza. Lo scorso anno siamo riusciti a garantire, mentre nell'ultimo periodo ne hanno fatte poche in quanto gli organici non sono completi.

Come sarà possibile organizzare un turn-over?
Stiamo procedendo attraverso un concorso per infermieri, con 3.600 domande. Questo ci porterà ad avere una graduatoria di almeno 1800-2000 persone verso la fine di giugno ed arruolare quindi un numero importante di risorse per coprire le assenze che ci saranno e garantire le ferie ai nostri colleghi.

Da giovedì sono iniziate le prenotazioni per la campagna vaccinale over 60 con le prime somministrazioni e la prossima settimana partiranno le prenotazioni per gli over 50. La macchina organizzativa forlivese è pronta per questi ulteriori sforzi?
Partiamo dal centro vaccinale della Fiera di Forlì. In questi giorni stiamo incrementando il numero di box vaccinali e con la Fiera stiamo vagliando la possibilità di ampliare gli spazi per aumentare le somministrazioni, usando ad esempio le aree normalmente a disposizione delle esposizioni e rassegne fieristiche. Compatibilmente con l'aumento delle dosi, è possibile estendere la fascia oraria anche di sera. Per quanto riguardo gli spoke di Santa Sofia, Predappio, Modigliana e Rocca San Casciano si può ampliare invece il numero di giornate.

Quanti vaccinazioni garantite al giorno alla Fiera?
Ci sono sette linee vaccinali operative per 11 ore, che consentono di garantire circa 1.200 vaccini al giorno. Ogni linea corrisponde a circa 120 inoculazioni ogni 10 ore, quindi aumentando le linee vogliamo raggiungere e superare le 1.500 somministrazioni giornaliere.

In altre regioni si stanno sperimentando i vaccini drive-through oppure maratone notturne. Sono soluzioni plausibili anche nella nostra regione e nel comprensorio Forlivese?
Sicuramente ampliare la fascia oraria è un obiettivo che vogliamo raggiungere. Per quanto riguarda il percorso vaccinale attraverso la modalità drive, noi vogliamo procedere in sicurezza in ampi spazi, con tutte le fasi monitorate da professionisti, dall'analisi medica che precede l'inoculazione, importante soprattutto per quanto riguarda le persone vulnerabili, a quella post vaccino.

Come procedono le vaccinazioni a domicilio?
Stiamo collaborando con i medici di medicina generale. Il tipo di area geografica da coprire viene organizzato 24 ore prima, per poi procedere con diverse squadre, dalle tre alle cinque, somministrando quindi dalle 30 alle 50 dosi. Con l'arrivo del siero Johnson&Johnson, che richiede una sola inoculazione, non c'è più la problematica del richiamo, dimezzando così i tempi.

Quali sono le caratteristiche che determinano la somministrazione di un tipo di vaccino piuttosto che un altro?
La valutazione è legata alle caratteristiche cliniche della persona e soprattutto dopo una valutazione accurata del medico al centro vaccinale dopo l'analisi. Ed è per questo motivo che a volte ci possono essere dei tempi d'attesa più lunghi.

Capitolo code e attesa, appunto. ForlìToday martedì ha pubblicato una segnalazione di assembramenti all'esterno dell'hub di via Punta di Ferro, specificando attraverso l'Ausl i comportamenti da seguire. Vuole rivolgere un ulteriore appello affinchè non si ripetano simili episodi?
Bisogna rispettare la tempistica prevista nell'appuntamento. Bisogna ricordare inoltre che si tratta di una macchina che può presentare alcune criticità, informatica o ritardi negli arrivi dei vaccini. Un rallentamento di 30-45 minuti, facendo in media dalle 100 alle 120 vaccinazioni all'ora, crea il cosiddetto collo di bottiglia. In questo caso bisogna autodeterminarsi nel mantenere il distanziamento al di fuori dello spazio dell'ingresso della fiera.

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