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Anna racconta il suo diploma da centista: "Ogni prof ha lasciato un’impronta speciale in me"

La neo "matura" si definisce "una ragazza vivace e altruista; attiva, sportiva e che ama muoversi"

Cinque anni volati via, gli ultimi, inevitabilmente, scombussolati dal covid e dalla novità della didattica a distanza.  Anna Cabassi è tra le liceali del Classico che hanno concluso il ciclo di studi delle superiori col massimo dei voti. La neo "matura" si definisce "una ragazza vivace e altruista; attiva, sportiva e che ama muoversi. Ma mi piace molto anche riposarmi rileggendo un libro, quando ho tempo". 

Anna, perchè ha deciso di frequentare il Linguistico Esabac?
In terza media non avevo le idee molto chiare: ho basato la mia decisione sulla preparazione personale e culturale che possono fornire le lingue. Viaggiare potendo confrontarsi con la gente del posto, lavorare in luoghi prestigiosi sfruttando le conoscenze di lingue straniere e ho scelto l’Esabac per non farmi mancare nulla: oltre a fornire un doppio diploma da sfruttare nelle validissime università francesi, offre anche una preparazione vastissima sulla Storia (programma di quinta tradizionale) fino ad arrivare agli ultimi anni: insomma si studia l’attualità.

Le sua lingue preferite?
Le lingue che ho studiato con tanta dedizione, inglese francese e spagnolo. Sono tutte validissime e bellissime, ognuna per una caratteristica in particolare. Probabilmente però posso sbilanciarmi e dire che lo spagnolo è stata la lingua che ho sfruttato maggiormente, in due viaggi in Spagna, prima e durante la pandemia, e che parlo con maggiore fluidità e sento di dominare con più sicurezza.

Si è diplomata col massimo dei voti. Ha dedicato molto tempo allo studio o è riuscita a far conciliare le sue passioni?
A partire dall’ultimo mese di scuola e durante il mese che ci ha separato dalla fine del liceo alla prova orale posso dire che ho dedicato molto tempo allo studio, senza farmi mai mancare, però, momenti di svago con gli amici e con la famiglia: qualche passeggiata e un paio giornate al mare per rilassarci tutti insieme. Nonostante lo studio, non ho mai rifiutato delle ore in compagnia.

Come definisce il suo cammino al Classico?
Il mio percorso dentro il Liceo Classico l’ho vissuto molto bene soprattutto prima della pandemia. Infatti negli anni della terza e della quarta, nonostante i buonissimi risultati, avevo perso un po’ la voglia e la dedizione che mi caratterizzava prima, trovando lo studio molto pesante. In quinta, affrontando tematiche attuali e interessantissime in tutte le discipline, comprese le lingue, ho riscoperto la leggerezza dello studio.

C'è un momento che ricorda con nostalgia?
Un momento che ricordo con molta nostalgia è stato l’ultimo giorno di scuola della Quarta. Abbiamo salutato la nostra prof di francese Gavelli, pronta alla pensione: ci ha accompagnato per 4 anni, insegnandoci tante cose e standoci accanto, dimostrandoci tutto l’affetto possibile. Siamo ancora in contatto con lei: ha partecipato con molto piacere alla nostra cena di classe di quinta, nonostante non insegnasse già da un anno. 

Come ha vissuto il ritorno alla normalità dopo due anni di pandemia?
Ricordo bene il primo giorno di scuola della quinta, in cui tutti ci siamo ritrovati, per la prima volta insieme, dopo due anni di Dad o di didattica in presenza mista (con solo mezza classe in aula, l’altra metà a distanza). Le corse per i banchi, la fila alle macchinette e i ‘mille’ scalini per arrivare in classe erano per la prima volta, invece che stancante, una cosa bellissima che mi era mancata tanto. 

Vuole dedicare un messaggio a prof e amici?
Ringrazio di cuore tutti i prof, quelli presenti dal primo anno e quelli che ci hanno accompagnato solo dal triennio: ricorderò tutti con affetto, perché ognuno ha lasciato un’impronta speciale in me e nella classe. Ringrazio anche i miei compagni, con cui soprattutto  in quinta ho legato tanto e ho costruito un legame forte, di affetto e stima reciproca.

Ora cosa farà?
Come ho detto tante volte, le lingue insegnano tantissimo e danno le basi per costruirci sopra altri mille piani. Portandomi dietro questo bagaglio importantissimo, ho deciso di proseguire su un cammino più scientifico e tecnico, a Bologna, con il desiderio di unire queste due ampie branche in un futuro lavoro. 

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